Chiudi la Porta a Chiave, pubblicata in Ecopoetico
febbraio 27, 2009 - venerdì
Categoria: Scrittura e poesia
CHIUDI LA PORTA A CHIAVE di PL
Emily
Mi dette un lungo sguardo
Glielo ricambiai
Capelli rossi
In una coda
Viso senza trucco
Labbra
Spicchi d' arancia sanguigna
Lumini dorati
Gli occhi
Fascino involontario
Rimaniamo uniti
Il suo corpo nel mio
Non uscire bisbiglia
Le sue palpebre si
Abbassano su me
Brivido
Piacere
Languore
Stremato
There is something about Death
Like love itself!
If with some one with whom you have known passion,
And the glow of youthful love,
You also, after years of life
Together, feel the sinking of the fire,
And thus fade away together,
Gradually, faintly, delicately,
As it were in each other's arms,
Passing from the familiar room-
That is a power of unison between souls
Like love itself! *
Edgar Lee Masters
Mi frulla in testa
Scrollarsi i ricordi dalla memoria
Disfarsi dei pensieri
Suono soffocato di
Lama che penetra nel corpo
Senza fretta
Il sangue scorre fuori
La vita comincia a
Spegnersi
Sguardo perso
Gorgoglia Quan Do
Vai
Via
Chiu Di
La Por Ta
A
C H I A V E
.
.
.
* "William and Emily" da "Antologia di Spoon River", di Edgar Lee Masters, Oscar Mondadori
C'è qualcosa nella Morte/ che e' come l' amore!/ Se con qualcuno che ti ha fatto conoscere la passione,/ e l' ardore dell' amore giovane,/ anche tu, dopo anni di vita/ insieme, senti che la fiamma si va estinguendo,/ e cosi' insieme andate svanendo,/ gradualmente, impercettibilmente, con delicatezza,/ come stando abbracciati,/ attraverso la stanza consueta -/ questo e' il potere dell' unisono tra anime/ che e' come l' amore!
ecopoetico è un'entità nata per diffondere e sostenere la poesia.
ecopoetico sceglierà ogni settimana una poesia tra le più significative che verrà pubblicata in homepage.
Le altre poesie selezionate saranno leggibili sulle pagine del blog.
Cos'è ecopoetico?
ecopoetico è uno spazio creato da un gruppo di persone dedicato alla diffusione della poesia. Non si tratta di uno spazio personale ma di uno spazio condiviso. Molti di voi, come noi del resto, hanno la passione per la scrittura. Purtroppo pochi leggono quello che propongono gli altri. ecopoetico è un umile tentativo di invertire questa tendenza, puntando sulla particolarità dei testi pubblicati e cercando di evitare gli stereotipi classici dei siti di poesia.
Perché ecopoetico e non ecopoetica?
Perché eco nel nostro caso è inteso come fenomeno fisico, cioè come riflessione delle onde sonore, e non in senso mitologico.
Dove mando le mie poesie?
Le poesie vanno inviate unicamente all'indirizzo mail seguente: ecopoetico@gmail.com
Ste ti devo disilludere ma Ecopoetico e' una rivista web che esiste da qualche anno, molto prima del tuo blog, meritevole iniziativa, ma nata da appena un mese o poco piu'. Vale
PIER LUIGI Il 4 è anche il tuo compleanno? Allora non fare il furbo. da me vieni a mamgiare la torta e lo spumante ,e tu te la vuoi svignare a non fare niente?
E no!! e!!! Incomincia a preparare anche tu il menù e la torta , altrimenti non mi muverò dal tuo blog per tutta la ...notte!!
Complimenti, fratellone! D'altronde che la tua creazione poetica fosse bella e originale lo sapevo già...ergo nessuna meraviglia per me questo riconoscimento.
Pier Luigi Zanata, perche' ti firmi Vale? Forse dovrei saperlo e mi e' sfuggito qualcosa. E' un piacere ricevere e leggere. A parte questo scambio che non ho capito se sia scherzoso (!!!) Un abbraccio Vale Saba
Caro Saba il mio ''Vale'' e' un saluto latino, significa in pratica stammi bene, corrisponde all' inglese take care. I miei studi umanistici, la mia avanzata eta' mi consentono questo ''vezzo''... Vale
Oggi mi è capitato di venire a conoscenza di un insigne poeta dialettale che non conoscevo, nientemeno di casa quasi tua, Pier Luigi, sassarese per la precisione. Ma tu sarai un maestro nel parlare di lui. Si tratta di Salvator Ruju e il libro di raccolta delle sue poesie, a cura di Caterina Ruju, si intitola AGNIRÉDDU E RUSINA
SASSARI VÉCCIA E NÓBA
Edizione Iliso.
Per ora mi è piaciuto leggerne alcune e conto di leggerle tutte con calma. Ma quale il nesso relativo con «ecopetico»? Il fatto che «ecopoetico» vuole essere inteso come fenomeno fisico, appunto, cioè come riflessione delle onde sonore come tu spieghi in questo post a commento. E riscontro effettivamente nella poesia dialettale sarda, situazioni fonetiche che hanno del meraviglioso nel produrre suoni. L’ascolto può essere svincolato dal senso poetico mitologico che la poesia dialettale in questione suggerisce. Si accenna nel poemetto suddetto alla varietà di suoni della grafia “sassarese” che ha sempre suscitato tanto interesse negli studiosi di fonetica. La cosa mi incuriosisce ma anche mi affascina perché non ci avevo mai fatto riflessione. Pier Luigi mi piacerebbe sentirti parlare di queste cose di casa tua.
Intanto mi onoro citare una delle poesie di Salvator Ruju, una breve ma assai bella. È questa:
SÒ GUASI SESSANT’ANNI...
Sò guasi sessant’anni... A ti n’ammènti?
Allóra ti dizìa:
– Candu sòggu, Marì, affacc’a tè,
la lùzi di lu zéru à più iprandòri,
tutta la tèrra mi par’un giardhinu,
un incantu, un fïòri lu disthinu,
di vurézzi pa sèmpri cussì bè.
Sò guasi sessant’anni... A ti n’ammènti?
E abà còsa ti digu?
SON QUASI SESSANT’ANNI...
Son quasi sessant’anni... Te ne ricordi?
Allora ti dicevo:
– Quan- do sono, Maria, vicino a te,
la luce del cielo ha più splendore,
tutta la terra mi pare un giardino,
un incanto, un fiore il destino
di volerci per sempre così bene.
Son quasi sessant’anni... Te ne ricordi?
E adesso cosa ti dico?
Chi volesse leggere il libro lo trova interamente pubblicato in pdf cliccando qui.
E' un'idea mia!
RispondiEliminaIn che senso e' un' idea tua?
RispondiEliminaVale
E' da un po' che c'è questa iniziativa sul mio blog di poesie.
RispondiEliminaSte ti devo disilludere ma Ecopoetico e' una rivista web che esiste da qualche anno, molto prima del tuo blog, meritevole iniziativa, ma nata da appena un mese o poco piu'.
RispondiEliminaVale
Sono felice di avere ideato qualcosa che c'era già...
RispondiEliminaSte la tua iniziativa e' lodevole, una palestra aperta importante.
RispondiEliminaVale
Tu a me niente...nessun cotillon, però tu li vuoi!
RispondiEliminaSte dimentichi la torta
RispondiEliminavale
PIER LUIGI
RispondiEliminaIl 4 è anche il tuo compleanno?
Allora non fare il furbo.
da me vieni a mamgiare la torta e lo spumante ,e tu te la vuoi svignare a non fare niente?
E no!! e!!! Incomincia a preparare anche tu il menù e la torta , altrimenti non mi muverò dal tuo blog per tutta la ...notte!!
UN ABBRACCIO.LINA
Tutti permalosi questi nati il 4 marzo.
RispondiEliminaVa bene portero' i formaggi e i vini della Sardegna.
Vale
La torta l'ho offerta io!!! E mi aspettavo pure i fiori...Sentivo suonare alla porta e...sobbalzavo... Bella roba,direbbe mio figlio!
RispondiEliminaComplimenti, fratellone! D'altronde che la tua creazione poetica fosse bella e originale lo sapevo già...ergo nessuna meraviglia per me questo riconoscimento.
RispondiEliminaSono contenta e orgogliosa, questo sì:)
Abbracci
sorellina
Grazie.
RispondiEliminaVale
Pier Luigi Zanata, perche' ti firmi Vale?
RispondiEliminaForse dovrei saperlo e mi e' sfuggito qualcosa.
E' un piacere ricevere e leggere. A parte questo scambio che non ho capito se sia scherzoso (!!!)
Un abbraccio Vale
Saba
Caro Saba il mio ''Vale'' e' un saluto latino, significa in pratica stammi bene, corrisponde all' inglese take care. I miei studi umanistici, la mia avanzata eta' mi consentono questo ''vezzo''...
RispondiEliminaVale
POESIA SARDA E L’ECOPOETICO
RispondiEliminaOggi mi è capitato di venire a conoscenza di un insigne poeta dialettale che non conoscevo, nientemeno di casa quasi tua, Pier Luigi, sassarese per la precisione. Ma tu sarai un maestro nel parlare di lui.
Si tratta di Salvator Ruju
e il libro di raccolta delle sue poesie, a cura di Caterina Ruju, si intitola AGNIRÉDDU E RUSINA
SASSARI VÉCCIA E NÓBA
Edizione Iliso.
Per ora mi è piaciuto leggerne alcune e conto di leggerle tutte con calma. Ma quale il nesso relativo con «ecopetico»? Il fatto che «ecopoetico» vuole essere inteso come fenomeno fisico, appunto, cioè come riflessione delle onde sonore come tu spieghi in questo post a commento.
E riscontro effettivamente nella poesia dialettale sarda, situazioni fonetiche che hanno del meraviglioso nel produrre suoni. L’ascolto può essere svincolato dal senso poetico mitologico che la poesia dialettale in questione suggerisce.
Si accenna nel poemetto suddetto alla varietà di suoni della grafia “sassarese” che ha sempre suscitato tanto interesse negli studiosi di fonetica.
La cosa mi incuriosisce ma anche mi affascina perché non ci avevo mai fatto riflessione.
Pier Luigi mi piacerebbe sentirti parlare di queste cose di casa tua.
Intanto mi onoro citare una delle poesie di Salvator Ruju, una breve ma assai bella.
È questa:
SÒ GUASI SESSANT’ANNI...
Sò guasi sessant’anni... A ti n’ammènti?
Allóra ti dizìa:
– Candu sòggu, Marì, affacc’a tè,
la lùzi di lu zéru à più iprandòri,
tutta la tèrra mi par’un giardhinu,
un incantu, un fïòri lu disthinu,
di vurézzi pa sèmpri cussì bè.
Sò guasi sessant’anni... A ti n’ammènti?
E abà còsa ti digu?
SON QUASI SESSANT’ANNI...
Son quasi sessant’anni... Te ne ricordi?
Allora ti dicevo:
– Quan- do sono, Maria, vicino a te,
la luce del cielo ha più splendore,
tutta la terra mi pare un giardino,
un incanto, un fiore il destino
di volerci per sempre così bene.
Son quasi sessant’anni... Te ne ricordi?
E adesso cosa ti dico?
Chi volesse leggere il libro lo trova interamente pubblicato in pdf cliccando qui.
gaetano