lunedì 2 agosto 2010

Satori di Pier Luigi Zanata


Mezzanotte di un certo giorno di luglio

Satori di fatti incontestabili

Sfera dell’ irreale

Produce lo strano e il meraviglioso

Nel giardino largo e splendido

Nel patio

Che sembra respirare

Tutta per se’

L’ aria che arriva

Sfidato a scoprire il difficile

Satori di equilibrio

Tra avvenimenti di tensioni

E il culmine dell’ azione

Satori che rompe il silenzio

Sceso nella notte

In attesa della decisione

Invito alla sfida

Restituisco il dono

Lascio perdere, non meritato

Mai barato nel gioco dell’ amore

Sorrido

Scott, Lady Helse e Honey si avvicinano

Alzano gli occhi su me

Immobili

Nelle loro pupille

Sembra si agitino pensieri

Non concretizzati

Allungo una mano

Li accarezzo

Buona fortuna

Grazie

La nuova vita comincia

Satori: e’ il momento dell’ illuminazione nella pratica del Buddismo Zen, momento in cui l’ intera esperienza personale e cosmica e’ proiettata in un unico istante, che porta ad annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad esso tramite l’ atto puro.

Il Satori si rappresenta bene con l’ aiku, un componimento poetico di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe

Amore ridò

Immeritato dono

Barare mai



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