domenica 4 dicembre 2011

"Neonomicon", ovvero come il serpente si mangiò il cervello di Moore

Una scena "pulp" di Neonomicon e l'autore, Alan Moore
Una scena "pulp" di Neonomicon e l'autore, Alan Moore 

"Neonomicon", ovvero come il serpente si mangiò il cervello di Moore

di Cristiano Sanna
Questo è un lavoro alimentare. Cominciamo a specificarlo da subito. Come Alan Moore ha raccontato, una grossa cartella esattoriale reclamava le sue sterline di occultista con i conti in rosso. Da lì ecco l'idea di far soldi subito riprendendo le intuizioni del suo racconto Il cortile, dal taglio piuttosto horror e con evidenti rimandi ai miti di Cthulhu che hanno reso sinistramente celebre lo scrittore americano HP Lovecraft, ampliato in una nuova storia a episodi. Nasce così Neonomicon, edito in Italia in una veste davvero pregevole dall'attenta Bao Publishing. A parte la cura della veste editoriale e grafica, spiace dirlo ma non è un bel leggere.
La regressione - E' sconfortante vedere un raffinatissimo narratore, un autore caposaldo della rinascita fumettistica e dell'esplorazione delle possibilità espressive dell'arte sequenziale, ridursi a imitatore di un Garth Ennis qualsiasi. Perché è proprio questa la sensazione che si ricava dalla lettura di Neonomicon. Perfino il tratto di Jacen Burrows richiama quello "pupazzettistico" di Steve Dillon. L'horror a fumetti impregnato di citazioni lovecraftiane segue le indagini dell'Fbi su macabri delitti che ruotano attorno al Club Zothique di New York e all'inquietante personaggio di Johnny Carcosa. E' il contatto con quest'ultimo, a partire da quindici delitti seriali, a precipitare in una realtà parallela l'agente Aldo Sax, il quale comincia a parlare uno strano e incomprensibile linguaggio dopo essersi trasformato a sua volta in omicida rituale. L'indagine riprende, affidata agli agenti Lamper e Brears, quest'ultima con un tormentato passato sessuale finito in una terapia che non ha sortito tutti gli effetti desiderati. Da New York ci si sposta a Salem, dove l'orrore esploderà nei sotterranei del Whispers In Darkness, negozio pieno di cianfrusaglie per sessuomani e occultisti, dove si comsuma una sanguinosa orgia che richiamerà alla vita una razza soprannaturale, in attesa del manifestarsi di Cthulhu. A farne le spese sarà soprattutto (e ti pareva) la povera Brears, lasciata alla mercé degli appetiti sessuali del mostro anfibio. L'indagine si concluderà brutalmente ma sarà lei a far nascere la progenie di Cthulhu in un mondo che è solo apparenza, in cui il tempo e lo spazio non sono ciò che appaiono quotidianamente a ciascuno di noi. Una teoria che veniva già illustrata, con ben altri esiti, nel capolavoro From Hell, anni prima della regressione di Moore.
L'occultismo, ovvero l'arte di imbrogliare - Da quando ha compiuto 40 anni Alan Moore è diventato un occultista. Da allora ha cominciato a riempire di simboli e sigilli magici i suoi fumetti, ha riesumato i soliti cattivi maestri (Spare, Grant, Crowley) ha perfino messo in scena un paio di rituali sciamanici in chiave moderna, sempre continuando a richiamare le teorie sulla quarta dimensione e il contatto con entità che, in varia misura, intergiscono con ciascuno di noi. Anche un altro autore folgorato dagli dei, Grant Morrison, professa più o meno le stesse teorie e farnetica di Robert Anton Wilson e realtà parallele. Ma gli dei sanno essere beffardi, trasformando il mago-fumettista di turno in fumetto a sua volta, in personaggio che perde il contatto con la realtà. Specie con quella del far bei fumetti, scrivere storie memorabili. Cosa che a Moore riesce sempre meno, Morrison se la cava qua e là, il povero Frank Miller che non è soccorso da divinità serpentiformi o rituali automasturbatori per risvegliare l'orgone, è la parodia di se stesso e bercia sul branco di "stupratori e saccheggiatori" che secondo lui è la massa in protesta del movimento Occupy. Tornando a Moore: lontanissimi i tempi di Watchmen e di Swamp Thing, restano le continue lamentele per lo scempio che il cinema fa delle sue storie, peraltro senza versare i diritti dovuti. Il che rende Alan lo stregone a suo dire molto arrabbiato, questo dovrebbe giustificare tanta violenza e volgarità disseminate nelle pagine di Neonomicon. Dunque: lontanissimi anche i tempi in cui un arrabbiatissimo Moore scriveva un capolavoro di equilibrio come V For Vendetta, contro i rigurgiti tecno-fascisti e razzisti in Europa, consegnando un nuovo classico all'arte del racconto a fumetti. Poi c'è stato l'occultismo e il serpente. E gli esiti sono sotto gli occhi di tutti. Non si può nemmeno scongiurare che Glycon lo aiuti.
da Tiscali cultura

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