sabato 23 agosto 2014

I BRONZI DI RIACE NON SONO MANICHINI NE' PELLEGRINI. E NEMMENO GLI SPONSOR DI UN’ITALIA DISASTRATA, di Ludovica De Nava

I BRONZI DI RIACE NON SONO MANICHINI Né PELLEGRINI. E NEMMENO GLI SPONSOR DI UN’ITALIA DISASTRATA.

Le iniziative avallate dalla soprintendente del Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria ( permettere che i bronzi di Riace venissero fotografati con veli, perizoma e boa di struzzo) e del ministro Franceschini ( mandare i bronzi di Riace a Milano, all’expò o altrove) sono a dir poco insensate, e simili alla violenza che le grandi navi da crociera fanno entrando nella laguna di Venezia, . Le più grandi statue di bronzo esistenti al mondo, i bronzi di Riace, hanno più di 25 secoli: il mare li ha conservati e ce li ha restituiti. Sono stati restaurati con grande cura e vengono conservati a temperatura controllata e costante per evitare il loro deterioramento. Forse questo il ministro Franceschini lo ignora. I capolavori dell’arte VANNO AMMIRATI DOVE SI TROVANO. Gli altri paesi del mondo non mandano in pellegrinaggio i capolavori a rischio che si danneggino. Noi ne abbiamo più di tutti. Invece di pensare a spostarli, DOVREMMO FARE IN MODO CHE SIA Più FACILE PER I TURISTI RAGGIUNGERLI.
COME?
Nel caso dei bronzi di Riace, ottimizzando i TRASPORTI, che sono invece stati gravemente penalizzati. Organizzare pullman da Roma e da Milano, viaggi onnicomprensivi di soggiorno in albergo e visita alla città di Reggio e dintorni e visita al Museo. WAGONS LITS E CARROZZE CON CUCCETTE: SERVIZIO CHE è STATO SOPPRESSO. PER REGGIO NON SI Può Più VIAGGIARE DI NOTTE. Un museo che resta isolato dal resto del mondo, una città che è difficile raggiungere anche in macchina ( la Salerno –Reggio Calabria è disseminata di birilli e strettoie per duecento chilometri, e Passera “ci ha messo la faccia” per fare terminare i lavori entro il 2013….!). I viaggi dal nord Italia e da Roma alla Sicilia non toccano Reggio: i treni passano lo Stretto a Villa S. Giovanni. Reggio, il suo splendido lungomare, il giardino botanico della “Via Marina”, il Museo della Magna Grecia, la visuale unica della Sicilia di fronte, e dell’Etna cantata da Pindaro,restano ignote alla maggior parte dei turisti, per l’impreparazione degli amministratori, ma non solo di quelli locali. IL GOVERNO DOVREBBE ACCORGERSI, E CAMBIARE PASSO. Reggio Calabria e le sue coste dovrebbero essere valorizzate e TUTELATE. E si dovrebbe incentivare il turismo anche agevolando i viaggi per raggiungere la punta estrema della Calabria, e non tagliarla fuori, per poi sottolineare che si è speso tanto per il Museo che però ha pochi visitatori. CHE SI FACCIANO ANCHE ASSUNZIONI DI PERSONALE PER I MUSEI IN TUTTA ITALIA. ABBIAMO UNA GRANDE RISORSA, POTREMMO SUPERARE LA CRISI. E’ UNA GRANDE OPPORTUNITA’!
Ludovica De Nava



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