domenica 3 maggio 2015

ALIAS

da il Manifesto

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Barthélémy Toguo, «The new world climax», 2001
L'arte imprevista
— Arianna Di Genova


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Ciro Giorgini all'ingresso del cineclub l'Officina nei primi anni ottanta
La voce di Ciro nel buio della sala
— Sergio M. Germani


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Hrair Sarkissian, «Unexposed», 2012
L'identità sul filo del rasoio
— Manuela De Leonardis


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Sarah Lucas, "Situation Absolute Beach Man Rubble", 2013
Il tabù non fa per me
— Teresa Macrì


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Tutte le ossessioni e le trasgressioni di Victor
— Virginia Tonfoni


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Tra cavallo e varano, il bestiario fantastico sospeso tra est e ovest
— Naima Morelli


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Papà. mi racconti una storia?
— Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian


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Le due torri
— Enrico Ghezzi


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una scena di "Too much Johnson" di Orson Welles (1938)
I cinema di Ciro
— Martina Ghezzi, con Alessandro Aniballi, Valerio D'Angelo, Elisabetta Malantrucco, Daria Pomponio


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Marzia Migliora, installazione Stilleven
La natura in posa
— Marzia Migliora


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Orson Welles sul set di Rogopag
Too Much Ciro. 100 anni (di magnifiche ossessioni)
— Silvana Silvestri


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«Agrimiká - Why look at animals?»
L'alterità dell'animale
— Maria Papadimitriou


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Aldo Tambellini, «Black Zero», Tate Modern, 1967-2012
L'immaginario alla rovescia
— Pia Bolognesi


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Allora & Calzadilla, «In the Midst of Things»
Haydn va in Laguna
— Fabio Francione


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scena da "Too Much Johnson"
Una paglietta sui tetti di Manhattan
— Piero Colussi


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Padiglione cileno
Le immagini disobbidienti
— Fabio Bozzato


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La rumba ribelle
— Giovanna Zapperi


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I Blur oggi
Brit pop mania, il fascino agrodolce della leggerezza
— Vilmo Modoni

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