LO SCIENZIATO GALILEO FACEVA L’OROSCOPO AL GRANDUCA I «maghi sapienti» avevano cattedre in tutto il mondo
Meraviglierà sentir dire che Galileo era anche un astrologo, eppure è così. Al tempo di Galileo non scandalizzava sentir affermare che: «[...] Nessun vero sapiente è tale se non è anche astrologo». [...] l’astrologo medievale e rinascimentale era un mago, almeno nel senso che egli era uno scienziato premoderno, ricercatore curioso non solo o non tanto delle «cause propinquissime» terrestri, quanto o soprattutto delle «cause remotissime celesti», dei fenomeni naturali. Dotata di dignità scientifica, essa dava fondamento non solo alla medicina, come astrologia medica, ma anche al diritto, come astrologia giudiziaria. È ben noto che scienziati d’alta statura, fondatori della meccanica celeste, coltivarono interessi astrologici. Tycho Brahe considerò l’astrologia come la parte applicativa, pratica, dell’astronomia speculativa, teorica. Keplero trasse dagli astri pronostici di guerre, carestie, pestilenze. Galileo Galilei calcolò oroscopi per i granduchi di Toscana e per Papa Urbano VIII. Ma proprio questi scienziati, che inserirono tra i vecchi astrolabi e le vetuste sfere armillari, il nuovo strumento detto «cannone con occhiale» (cannocchiale) per vedere le stelle, furono coloro che «si sarebbero rivelati lenti carnefici dell’astrologia». Così scrive Elide Casali, docente di letteratura italiana nell’Università di Bologna, nel suo bel libro Le spie del cielo.»
E l’astrologo?
«[...] Svestito l’abito dello scienziato premoderno e indossato il manto del ciarlatano sei-settecentesco, l’astrologo finì per scadere a maschera, a burlone, a buffone, a guitto, a piazzista di lunari e almanacchi, a cabalista o gabolista, a «coglionatore», truffiere, a serio o faceto «cacciaballe». Sic transit. Giorgio Cosmacini
Un monumento per Galileo che si voleva fare a Pisa ma che non si più fatto
Dal libretto di Francesco Ingrasciotta, GALILEO GALILEI E IL MONUMENTO IN PIAZZA DEI MIRACOLI, II Edizione, ETS EDITRICE, pp. 97-98
[...] Il Comune di Pisa, al Grande Pisano, ha intitolato un Lungarno. Lo Stato con legge del 9 agosto 1974, n. 369, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 23 agosto 1974, n. 220, fa assumere all’Aeroporto di Pisa, San Giusto, dalla data di entrata in vigore della legge, la denominazione di «Aeroporto Galileo Galilei», in memoria dell’illustre scienziato. Ne è passata acqua sotto i ponti prima che qualcuno si ricordasse che a tutt’oggi, Pisa non ha ancora onorato degnamente la figura del suo grande Figlio con un monumento pubblico. L’ultimo t entativo risale al 1958 e se ne occupò il Senatore Giuseppe Togni, allora ministro dei LL.PP.; oggi, finalmente, sembra che una finestra si stia aprendo grazie alla fattiva e lodevole iniziativa del Rotary Club Galilei di Pisa, che già da qualche mese sta lavorando per rendere giustizia allo scienziato pisano. Giorni or sono ho avuto modo di parlare con il segretario, ing. Gianfranco Vannucchis, per conoscere i particolari dell’iniziativa e mi è stato riferito dalla sua viva voce che il Rotary ha formato una Commissione per elaborare un piano e un progetto per la costruzione di un monumento pubblico a Galilei e ad essa è preposto il marchese Niccolò Tucci. Il Club ha in corso contatti con la Società Aeroporto Toscano non solo per la scelta dell’area, ma anche per il reperimento di necessari finanziamenti per la realizzazione dell’opera allargando la partecipazione ad altri enti culturali ed economici. Il mio augurio è che presto si possa vederla realizzata in Pisa e proprio nel piazzale Corradino D’Ascanio dell’Aeroporto Galileo Galilei. Il sogno di tutti i pisani e le previsioni di autorevoli esponenti del Rotary Club è che il monumento possa vedere la luce in tempi brevi.
LO SCIENZIATO GALILEO FACEVA L’OROSCOPO AL GRANDUCA
RispondiEliminaI «maghi sapienti» avevano cattedre in tutto il mondo
Meraviglierà sentir dire che Galileo era anche un astrologo, eppure è così. Al tempo di Galileo non scandalizzava sentir affermare che: «[...] Nessun vero sapiente è tale se non è anche astrologo».
[...] l’astrologo medievale e rinascimentale era un mago, almeno nel senso che egli era uno scienziato premoderno, ricercatore curioso non solo o non tanto delle «cause propinquissime» terrestri, quanto o soprattutto delle «cause remotissime celesti», dei fenomeni naturali. Dotata di dignità scientifica, essa dava fondamento non solo alla medicina, come astrologia medica, ma anche al diritto, come astrologia giudiziaria. È ben noto che scienziati d’alta statura, fondatori della meccanica celeste, coltivarono interessi astrologici. Tycho Brahe considerò l’astrologia come la parte applicativa, pratica, dell’astronomia speculativa, teorica. Keplero trasse dagli astri pronostici di guerre, carestie, pestilenze. Galileo Galilei calcolò oroscopi per i granduchi di Toscana e per Papa Urbano VIII. Ma proprio questi scienziati, che inserirono tra i vecchi astrolabi e le vetuste sfere armillari, il nuovo strumento detto «cannone con occhiale» (cannocchiale) per vedere le stelle, furono coloro che «si sarebbero rivelati lenti carnefici dell’astrologia». Così scrive Elide Casali, docente di letteratura italiana nell’Università di Bologna, nel suo bel libro Le spie del cielo.»
E l’astrologo?
«[...] Svestito l’abito dello scienziato premoderno e indossato il manto del ciarlatano sei-settecentesco, l’astrologo finì per scadere a maschera, a burlone, a buffone, a guitto, a piazzista di lunari e almanacchi, a cabalista o gabolista, a «coglionatore», truffiere, a serio o faceto «cacciaballe». Sic transit. Giorgio Cosmacini
Un monumento per Galileo che si voleva fare a Pisa ma che non si più fatto
Dal libretto di Francesco Ingrasciotta, GALILEO GALILEI E IL MONUMENTO IN PIAZZA DEI MIRACOLI, II Edizione, ETS EDITRICE, pp. 97-98
[...] Il Comune di Pisa, al Grande Pisano, ha intitolato un Lungarno. Lo Stato con legge del 9 agosto 1974, n. 369, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 23 agosto 1974, n. 220, fa assumere all’Aeroporto di Pisa, San Giusto, dalla data di entrata in vigore della legge, la denominazione di «Aeroporto Galileo Galilei», in memoria dell’illustre scienziato. Ne è passata acqua sotto i ponti prima che qualcuno si ricordasse che a tutt’oggi, Pisa non ha ancora onorato degnamente la figura del suo grande Figlio con un monumento pubblico. L’ultimo t entativo risale al 1958 e se ne occupò il Senatore Giuseppe Togni, allora ministro dei LL.PP.; oggi, finalmente, sembra che una finestra si stia aprendo grazie alla fattiva e lodevole iniziativa del Rotary Club Galilei di Pisa, che già da qualche mese sta lavorando per rendere giustizia allo scienziato pisano. Giorni or sono ho avuto modo di parlare con il segretario, ing. Gianfranco Vannucchis, per conoscere i particolari dell’iniziativa e mi è stato riferito dalla sua viva voce che il Rotary ha formato una Commissione per elaborare un piano e un progetto per la costruzione di un monumento pubblico a Galilei e ad essa è preposto il marchese Niccolò Tucci.
Il Club ha in corso contatti con la Società Aeroporto Toscano non solo per la scelta dell’area, ma anche per il reperimento di necessari finanziamenti per la realizzazione dell’opera allargando la partecipazione ad altri enti culturali ed economici. Il mio augurio è che presto si possa vederla realizzata in Pisa e proprio nel piazzale Corradino D’Ascanio dell’Aeroporto Galileo Galilei. Il sogno di tutti i pisani e le previsioni di autorevoli esponenti del Rotary Club è che il monumento possa vedere la luce in tempi brevi.
gaetano
Grazie Gaetano. Il tuo commento e' ora nel post originario di ''...Cosi' e' se mi pare!''
RispondiEliminavale