
Tripla riedizione per "The Wall" con inediti e demo
Voce e chitarra, nemmeno
le parole. Solo la melodia, uno spunto di melodia poi sviluppata e in
buona parte modificata. In quel "duuuu-du-dduuuu" scortato dalle
acustiche e sbozzato dalla voce di David Gilmour c'è la genesi di un
capolavoro. E' Comfortably Numb, uno dei brani più amati dei Pink Floyd, contenuto in uno degli album considerati capisaldi della storia del rock. Parliamo di The Wall, uscito alla fine del 1979, dal 28 febbraio di
nuovo in tutti i negozi in una smagliante riedizione che arricchisce la
ripubblicazione di tutto il catalogo della band inglese. E' in
particolare la versione Immersion a dare valore aggiunto alla
riproposizione di questo doppio concept album che ha venduto oltre 30
milioni di copie in tutto il mondo. Dove vengono pubblicate le versioni
demo dei brani, dalla prima stesura per voce e chitarra, a tutte le
versioni alternative preparate dalla band in studio. Infine, questo vale
anche per la versione rimasterizzata Experience del disco
(pure in Lp) torna la tracklist ufficiale dell'album. E' un viaggio nel
suono e nel tempo, dentro il laboratorio creativo di un gruppo all'apice
della potenza espressiva e delle controversie, che già durante il tour
successivo sarebbe imploso, portando ad oltre vent'anni di dissapori con
relative cause in tribunale. E' anche un viaggio nella mente di Roger
Waters, che trascorse l'estate del 1978 a lavorare intensivamente al
disco, mentre gli altri se la spassavano sulle Ferrari e in esclusive
località turistiche con le rispettive famiglie.
I tormenti di Pink - Già
nel 1980 e nell'anno successivo, quando i Pink Floyd suonarono
pochissimi concerti e i pochi fortunati che poterono assistere parlarono
di un evento da leggenda, il culmine del concerto di The Wall era
l'abbattimento di un enorme muro costruito nel corso dello show. ll
doppio album, uscito il 30 novembre 1979, era un' amara riflessione sui
danni della celebrità, sulle nevrosi dell'uomo contemporaneo e sui
traumi di un'infanzia segnata dalla guerra e dall'educazione repressiva.
Waters ha riportato in scena The Wall a Berlino per celebrare la caduta del muro che divideva le due Germanie. Nel 2000 il confanetto Is There Anybody Out There: The Wall Live 1980-81
ha finalmente documentato la realizzazione del minitour dei Pink Floyd,
tra continui problemi tecnici. L'anno scorso, il bassista e autore ha
riportato l'opera rock in tour, con un allestimento scenografico ancora
più sontuoso. Due le tappe italiane della tournée. La storia di The Wall
è incentrata sui tormenti di una rockstar ricca, potente e annoiata,
isolata dal resto del mondo. Il suo nome è Pink, in questo personaggio
Waters mise molto di sé.
Il divismo che consuma - Pink è
l'incarnazione di Waters: figlio di un militare ucciso nella Seconda
guerra mondiale durante la battaglia di Anzio, cresciuto all'ombra di
una madre iper-protettiva, segnato da una vita coniugale devastata, con
un crescente senso di disprezzo verso il pubblico urlante e distratto
durante i mega-concerti in stadi dispersivi in cui non c'era nessun
rispetto per la musica. La vera mente concettuale dei Pink Floyd
analizzò a fondo se stesso fino a processarsi in un delirio mentale
corrispondente al brano conclusivo del concept album, intitolato The Trial. Una sorta di catarsi in musica, fino all'abbattimento del muro, segnata da brani che sono diventati classici del rock come Another Brick In The Wall Part 2, Comforably Numb, Mother, Run Like Hell. Realizzato fra i Britannia Row Studios, Los Angeles, New York e gli studi Superber Miravel della Francia, The Wall univa
alla musica effetti sonori e ambientali di ogni tipo, la presenza di
cori e dell'orchestra, i disegni e le animazione di Gerald Scarfe.
Divenne anche un film diretto da Alan Parker nel 1982. Fu il vero ultimo
atto dei quattro Pink Floyd ancora assieme, con il compianto Richard
Wright già relegato da Waters a ruolo di comparsa. Ora la leggenda
ritorna, documentata in ogni fase della sua realizzazione.
Redazione Tiscali
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