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mercoledì 22 febbraio 2017
Presentazione del libro Spifferi sacri e turbini profani di Alessandro Bambagioni
martedì 21 febbraio 2017
Per una nuova storia da Locri Epizefiri a Locri.
Locri Epizefiri. Un tema ricco e complesso. Non è facile partendo dall' analisi della città antica arrivare al racconto della Locri attuale e della sua condizione sociale.
''Da Locri Epizefiri a Locri. VII sec. a.C. - 2015 d. C.'' di Franco Pancallo con la collaborazione di Gabriella Bonsignore, pubblicato nella collana "antiche città del meridione" da Franco Pancallo Editore Locri, riesce in questo intento.
L' opera ''nata da un sano connubio tra passione e competenza - scrive Gabriella Bonsignore nella presentazione - si pone al lettore come un saggio leggero, senza la pretesa del volume specialistico destinato ad un pubblico di nicchia con la voglia di raccontare e di comunicare, da parte dell' autore, quanti in tanti anni di studio e di vissuto, sia diventato parte integrante di una cultura fondata sulla conoscenza''.
Franco Pancallo (nella foto a lato), che, da anni, pubblica testi di cultura locale, di storia e del patrimonio della locride e della Calabria, diventato autore, attraverso un racconto vivo, coinvolgente fa conoscere Locri sia per le glorie del passato sia per la generosità di oggi. L' autore-editore racconta la nascita, lo sviluppo e la decadenza di Locri Epizefiri. Mette in risalto l' apporto della città, insieme alle altre della Magna Grecia, alla realizzazione di nuove forme organizzative sociali, al primo corpus di leggi del mondo occidentale, per le quali Platone definisce Locri ''La città che ha le migliori leggi''.
Con ampia carrellata sono descritte le origini di Locri Epizefiri per arrivare a Locri dopo Locri, alla nascita di Gerace Marina a Locri dal dopoguerra a domani, all' eredità di Locri Epizefiri. Non sono dimenticati i locresi illustri: Zaleuco, Nosside, Eunomo, Teano, Agesidamo, Timeo, Eutimo, Senocrito, Filistione. Riportate anche numerose testimonianze, tra le quali quella che segnala in Locri la culla della dieta mediterranea.
Locri, scrive Pancallo, ha visto scemare la sua importanza, quel peso specifico, non solo culturale del suo passato. E' passata, negli ultimi decenni, da un tessuto sociale di una borghesia colta, illuminata, partecipe della vita sociale, a quello di una borghesia distratta, poco incline a preoccuparsi delle sorti del proprio paese, della sua vita sociale e culturale, dei suoi ''otia'' e ''negotia''.
''L' imperativo che deve sottendere al nostro impegno e alla nostra azione - afferma Pancallo - deve essere univoco e categorico: fare della cultura, intesa in tutte le sue accezioni e gramscianamente ben definita nei suoi confini, il volano che porti alla rinascita della Locride, della Calabria e del Mezzogiorno, patria di stratificazioni di culture diverse. Fare diventare queste culture plurime una plurima centralità''.
L' editore di Locri critica la politica turistica nazionale delle ''città d' arte'', nate nel Rinascimento, e sottolinea che anche le città della Locride e della Calabria sono da considerarsi ''città d' arte'', perché ricchissime di ben altre espressioni culturali dal Rinascimento, massima la civiltà magnogreca, che dopo tremila anni illumina ancora il mondo. Visibili e intatte le vestigia mesopotamiche, greche, bizantine, arabe, normanne.
Il volume è un appello ai locresi perché cancellino le delusioni e si convincano che sono necessarie nuove sfide per il prossimo futuro; commercio, artigianato e, soprattutto turismo, che deve essere la punta di diamante del suo progresso economico e sociale se coniugato con il patrimonio archeologico. E' un invito a liberare Locri e la Calabria dai macigni che le opprimono, da quelle catene che sono le mafie (dalla 'ndrangheta, definita ''istituzionale'', a quelle collaterali, informi, grigie, silenziose senza lupara e senza ''coppole storte'', anzi in cravatta e doppiopetto scuro). E' un appello alla politica perché formi una classe dirigente capace di farsi catturare dalla cultura, dal passato che questa cultura mostra ogni giorno, capace di mutuare, facendolo proprio il patrimonio che uomini di dottrina e di pensiero hanno trasmesso nel corso dei millenni, perché come diceva Benedetto Croce ''nulla è più vacuo, più futile, più inutile, di uomini che non siano organici alla propria civiltà''.
''Da Locri Epizefiri a Locri. VII sec. a.C. - 2015 d. C.'' di Franco Pancallo con la collaborazione di Gabriella Bonsignore, pubblicato nella collana "antiche città del meridione" da Franco Pancallo Editore Locri, riesce in questo intento.
L' opera ''nata da un sano connubio tra passione e competenza - scrive Gabriella Bonsignore nella presentazione - si pone al lettore come un saggio leggero, senza la pretesa del volume specialistico destinato ad un pubblico di nicchia con la voglia di raccontare e di comunicare, da parte dell' autore, quanti in tanti anni di studio e di vissuto, sia diventato parte integrante di una cultura fondata sulla conoscenza''.
Franco Pancallo (nella foto a lato), che, da anni, pubblica testi di cultura locale, di storia e del patrimonio della locride e della Calabria, diventato autore, attraverso un racconto vivo, coinvolgente fa conoscere Locri sia per le glorie del passato sia per la generosità di oggi. L' autore-editore racconta la nascita, lo sviluppo e la decadenza di Locri Epizefiri. Mette in risalto l' apporto della città, insieme alle altre della Magna Grecia, alla realizzazione di nuove forme organizzative sociali, al primo corpus di leggi del mondo occidentale, per le quali Platone definisce Locri ''La città che ha le migliori leggi''.
Con ampia carrellata sono descritte le origini di Locri Epizefiri per arrivare a Locri dopo Locri, alla nascita di Gerace Marina a Locri dal dopoguerra a domani, all' eredità di Locri Epizefiri. Non sono dimenticati i locresi illustri: Zaleuco, Nosside, Eunomo, Teano, Agesidamo, Timeo, Eutimo, Senocrito, Filistione. Riportate anche numerose testimonianze, tra le quali quella che segnala in Locri la culla della dieta mediterranea.
Locri, scrive Pancallo, ha visto scemare la sua importanza, quel peso specifico, non solo culturale del suo passato. E' passata, negli ultimi decenni, da un tessuto sociale di una borghesia colta, illuminata, partecipe della vita sociale, a quello di una borghesia distratta, poco incline a preoccuparsi delle sorti del proprio paese, della sua vita sociale e culturale, dei suoi ''otia'' e ''negotia''.
''L' imperativo che deve sottendere al nostro impegno e alla nostra azione - afferma Pancallo - deve essere univoco e categorico: fare della cultura, intesa in tutte le sue accezioni e gramscianamente ben definita nei suoi confini, il volano che porti alla rinascita della Locride, della Calabria e del Mezzogiorno, patria di stratificazioni di culture diverse. Fare diventare queste culture plurime una plurima centralità''.
L' editore di Locri critica la politica turistica nazionale delle ''città d' arte'', nate nel Rinascimento, e sottolinea che anche le città della Locride e della Calabria sono da considerarsi ''città d' arte'', perché ricchissime di ben altre espressioni culturali dal Rinascimento, massima la civiltà magnogreca, che dopo tremila anni illumina ancora il mondo. Visibili e intatte le vestigia mesopotamiche, greche, bizantine, arabe, normanne.
Il volume è un appello ai locresi perché cancellino le delusioni e si convincano che sono necessarie nuove sfide per il prossimo futuro; commercio, artigianato e, soprattutto turismo, che deve essere la punta di diamante del suo progresso economico e sociale se coniugato con il patrimonio archeologico. E' un invito a liberare Locri e la Calabria dai macigni che le opprimono, da quelle catene che sono le mafie (dalla 'ndrangheta, definita ''istituzionale'', a quelle collaterali, informi, grigie, silenziose senza lupara e senza ''coppole storte'', anzi in cravatta e doppiopetto scuro). E' un appello alla politica perché formi una classe dirigente capace di farsi catturare dalla cultura, dal passato che questa cultura mostra ogni giorno, capace di mutuare, facendolo proprio il patrimonio che uomini di dottrina e di pensiero hanno trasmesso nel corso dei millenni, perché come diceva Benedetto Croce ''nulla è più vacuo, più futile, più inutile, di uomini che non siano organici alla propria civiltà''.
mercoledì 15 febbraio 2017
I libri Effigi che verranno presentati dal 14 al 18 febbraio 2017
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mercoledì 8 febbraio 2017
comodaMENTEinMUSEO
comodaMENTEinMUSEO
Aperitivi d'arte
febbraio>marzo 2017
domenicaIore11.00
Castello del Buonconsiglio
“comodaMENTEinMUSEO” è un’iniziativa che promuove lo spirito dello “slow museum”, proponendo incontri esclusivi con esperti per conoscere e apprezzare una selezionatissima scelta di opere, in un clima rilassato, reso ancora più gradevole dalla musica degli allievi del Conservatorio “Bonporti” e da un momento conviviale con l’aperitivo proposto dalla Cooperativa Samuele presso la caffetteria museale “Barone al Castello”.
Il consueto appuntamento domenicale, rivolto a curiosi e appassionati, prende spunto in questa edizione dalle opere esposte nella mostra “Chiesa, Impero e turcherie. Giuseppe Alberti pittore e architetto nel Trentino barocco ”.
PROGRAMMA
> domenica 12 febbraio 2017Iore 11.00
“Artefici fatti venire da paesii lontani”. Cornelis van der Beck
Una figura originale e affascinante, e oggi poco nota, quella dello scultore fiammingo Cornelis van der Beck, autore a Trento di pregevoli sculture in alabastro, nelle quali la raffinatezza esecutiva e l’estro barocco si coniugano con il realismo, talvolta patetico e caricaturale, della tradizione e della sensibilità dell’arte delle Fiandre.
Luciana Giacomelli
Federica Andretti flauto, Valeria Ottaviani violino, Amanda Vieitez violoncello> musiche di Haydn e Devienne
> domenica 19 febbraio 2017Iore 11.00
Le Camere di maiolica
Gli ambienti più intimi dell’appartamento del principe vescovo rivelano una delicata e pregevole pavimentazione di piastrelle in maiolica, per la prima volta studiate fino a scoprirne gli antichi esecutori: varietà di forme e decori, esotiche turcherie, giochi di putti rievocano colori e raffinatezze delle più ricche dimore barocche.
Laura Dal Prà
Vanessa Bernardi, Alessandro Jachemet e Veronica Bresadola, chitarra> musiche di L. De Call
> domenica 5 marzo 2017Iore 11.00
Giuseppe Alberti, pittore barocco tra Venezia e Roma
Attraverso alcune significative opere è possibile ripercorrere l’arte di Giuseppe Alberti, tra fascinazioni esercitate dalla tradizione pittorica veneziana e nuove sollecitazioni dall’ambiente barocco romano.
Elvio Mich
Irene Piazza, violino> musiche di J. S. Bach
> domenica 12 marzo 2017Iore 11.00
Trionfi barocchi
Nella sontuosa decorazione della Giunta albertiana si manifesta il proficuo sodalizio tra il committente, il principe vescovo Francesco Alberti Poia, e Giuseppe Alberti, il suo artista di fiducia: in un tripudio di ornati barocchi in stucco sono incastonate immagini e figure che esaltano i trionfi delle Virtù sul male, della Cristianità sul nemico turco.
Giuseppe Sava
Emanuele Grossi e Giovanni Lenardon, chitarra > musiche di E. Pujol, M. Giuliani, A. Tasman
tariffa 5,00 a persona, compreso l’aperitivo
info e prenotazioni Servizi educativi del museo 0461 492811 lun>ven 9>13
Iniziativa a cura di:
Servizi educativi del museo>Francesca Jurman, ideazione e coordinamento
con la collaborazione di
Conservatorio "Bonporti" di Trento>Lorenzo Bertoldi, coordinamento
Cooperativa Samuele
con il sostegno di:
Rotary Spumante
Il consueto appuntamento domenicale, rivolto a curiosi e appassionati, prende spunto in questa edizione dalle opere esposte nella mostra “Chiesa, Impero e turcherie. Giuseppe Alberti pittore e architetto nel Trentino barocco ”.
“Artefici fatti venire da paesii lontani”. Cornelis van der Beck
Una figura originale e affascinante, e oggi poco nota, quella dello scultore fiammingo Cornelis van der Beck, autore a Trento di pregevoli sculture in alabastro, nelle quali la raffinatezza esecutiva e l’estro barocco si coniugano con il realismo, talvolta patetico e caricaturale, della tradizione e della sensibilità dell’arte delle Fiandre.
Luciana Giacomelli
Federica Andretti flauto, Valeria Ottaviani violino, Amanda Vieitez violoncello> musiche di Haydn e Devienne
Le Camere di maiolica
Gli ambienti più intimi dell’appartamento del principe vescovo rivelano una delicata e pregevole pavimentazione di piastrelle in maiolica, per la prima volta studiate fino a scoprirne gli antichi esecutori: varietà di forme e decori, esotiche turcherie, giochi di putti rievocano colori e raffinatezze delle più ricche dimore barocche.
Laura Dal Prà
Vanessa Bernardi, Alessandro Jachemet e Veronica Bresadola, chitarra> musiche di L. De Call
Giuseppe Alberti, pittore barocco tra Venezia e Roma
Attraverso alcune significative opere è possibile ripercorrere l’arte di Giuseppe Alberti, tra fascinazioni esercitate dalla tradizione pittorica veneziana e nuove sollecitazioni dall’ambiente barocco romano.
Elvio Mich
Irene Piazza, violino> musiche di J. S. Bach
Trionfi barocchi
Nella sontuosa decorazione della Giunta albertiana si manifesta il proficuo sodalizio tra il committente, il principe vescovo Francesco Alberti Poia, e Giuseppe Alberti, il suo artista di fiducia: in un tripudio di ornati barocchi in stucco sono incastonate immagini e figure che esaltano i trionfi delle Virtù sul male, della Cristianità sul nemico turco.
Giuseppe Sava
Emanuele Grossi e Giovanni Lenardon, chitarra > musiche di E. Pujol, M. Giuliani, A. Tasman
“Artefici fatti venire da paesii lontani”. Cornelis van der Beck
domenica 12 febbraio 2017Iore 11.00
Castello del Buonconsiglio
Nell'ambito dell'iniziativa "comodaMENTEinMUSEO. Aperitivi d'arte" Luciana Giacomelli presenta una figura originale e affascinante, e oggi poco nota, quella dello scultore fiammingo
Cornelis van der Beck, autore a Trento di pregevoli sculture in alabastro, nelle quali la raffinatezza esecutiva e l’estro barocco si coniugano con il realismo, talvolta patetico e caricaturale, della tradizione e della sensibilità dell’arte delle Fiandre.
Luciana Giacomelli
Conservatrice presso il museo, ha lavorato per molti anni presso la Soprintendenza per i beni culturali come funzionario storico-artistico, specializzandosi nello studio della scultura. Ha collaborato con l'Università di Trento, è curatrice di mostre e autrice di importanti saggi e ricerche.
Intervengono gli allievi del Conservatorio "Bonporti" di Trento: il Trio Alborada, Federica Andretti flauto, Valeria Ottaviani violino, Amanda Vieitez violoncello, che suoneranno musiche di F.J. Haydn e F. Devienne.
Segue un momento conviviale con l'aperitivo proposto dalla Cooperativa Samuele presso la caffetteria del museo: un'occasione per intrattenersi con la relatrice, porre domande e condividere riflessioni.
In collaborazione con Rotary Spumante.
tariffa 5,00 a persona, compreso l’aperitivo
info e prenotazioni Servizi educativi del museo 0461 492811 lun>ven 9>13
martedì 7 febbraio 2017
I libri Effigi che verranno presentati dall' 8 all'11 febbraio 2017
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