La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

sabato 21 agosto 2010

TRE CANI A CASTELL’ AZZARA PER TACERE DEL PADRONE



TRE CANI A CASTELL’ AZZARA PER TACERE DEL PADRONE





‘’Chi e’ che ci guarda?’’

Dice Scott a Honey e Lady Else, indicando un animale che sta davanti a loro, in un sentiero della riserva naturale del Monte Penna, nel territorio di Castell’ Azzara, nel grossetano.

‘’Non e’ un cane, non e’ un gatto’’, risponde Honey, e ‘’neanche un cavallo’’ aggiunge lady Helse.

‘’Che animale sei?’’, domanda Scott.

‘’Sono un capriolo’’.

‘’Un capriolo?’’.

‘’What’s capriolo?’’, chiede Lady Helse.

‘’Mi chiamano cosi’, non so altro. Tutti, specialmente i bambini, quando mi vedono, contenti e meravigliati per l’ incontro, dicono ‘ecco un capriolo!’. Vivo tranquillo in questi boschi poco frequentati. Ma voi chi siete?’’.

‘’Io sono Scott, un incrocio tra un setter e un pointer, loro sono Lady Helse, una basset hound, e Honey, la ‘principessa’, per i suoi modi gentili, una meticcia a prevalenza epaniel breton’’.

‘’Ho ben visto che siete tre cani. Ho avuto a che fare con vostri simili. Ogni tanto ne incontro qualcuno che irriguardoso mi insegue, ma senza fortuna, perche’ noi caprioli siamo piu’ veloci.

Ma voi da dove venite?’’.

‘’Da molto lontano, di là dal mare…. si chiama Sardegna’’, rispondono all’ unisono Scott, Honey e Lady Helse.

‘’ Non avevate mai visto un capriolo? Ho sentito dire che in quella terra, come in questo parco, vivono caprioli, daini, cervi e mufloni. Qui sul Monte Penna viviamo in prevalenza noi caprioli, ma anche donnole, faine, volpi, istrici, ricci, puzzole, scoiattoli, tassi e cinghiali’’.

‘’Si’, dice Honey, sappiamo che in Sardegna vivono questi animali, ma noi stavamo a Capoterra, vicino Cagliari, sul mare, e abbiamo conosciuto solo cani, gatti e cavalli. Abbiamo visto anche qualche pesce, ma attaccato a un filo. Un filo traditore con all’ estremita’ un amo, che serve a catturare gli animali del mare’’.

‘’Non eravamo abituati a questa natura, aggiunge Lady Helse, ma alla spiaggia, alla sabbia. Sai cosa e’ la spiaggia, il mare?’’.

‘’No! Non mi sono mai allontanato da questi territori sicuri, tra le cime del Penna, Civitella e Nebbiaio e gli abitati di Castell’ Azzara e Selvena. Ma a voi piace Castell’ Azzara? Avete una tana? Non vi avevo mai visto prima…’’.

‘’Siamo qui con il nostro padrone…’’, spiega Scott.

‘’Padrone?’’, domanda meravigliato il capriolo.




‘’E’ un uomo, aggiunge Honey, che ci ha accolto nella sua casa, ci da’ da mangiare, ci porta a spasso e noi gli diamo la nostra compagnia’’.

‘’Non siete liberi di andare dove vi pare?’’.

‘’No!’’, dice Lady Helse, ‘’ma lui quando ci porta a passeggio ci lascia correre liberi. A un suo fischio torniamo da lui, e ci premia sempre con bocconcini deliziosi.’’.

“A me nessuno dà premi, né mi chiama: non ho nome. Ma sono libero, senza padrone. Nel dirlo, il capriolo ha alzato la testa, fiero. Poi, con tono gentile aggiunge: Vi piace questo posto?’’

‘’Molto!’’, dice Scott, ‘’ e piace anche al nostro padrone! Lui dice, usando parole che non comprendiamo, che è bello correre tra i calcari neri e le marne di Selvena, tra i giganteschi massi calcarei del Civitella, tra i cerri, gli aceri, i faggi, i frassini gli ornelli, scorrazzare tra i pendii dolci, le vallecole pianeggianti, le doline, altro nome sentito da lui, ma non sappiamo cosa siano, e bere alle fonti e sorgenti delle Fossatelle, dei Trocchi e del Monte Penna. Il nostro padrone si sente già un po’ castellazzarese e gli piace visitare gli antichi villaggi minerari, il Siele, il Cornacchino, il Morone, le Solforate. Poi, lui e’ un goloso. Non si perde le sagre paesane, soprattutto è ghiotto di polenta e tartufo. Non disdegna i tortelli, ripieni di ricotta, bietole o patate. Per non parlare dei pici, soprattutto quelli conditi con il ’sugo all’ aglione’’’.

‘’Dimentichi, aggiunge Honey, che va pazzo per l’ acquacotta o cipollato’’.

‘’E la minestra bugiarda, pane, olio, fagioli e pepe dove la mettete?’’, dice Lady Helse, ‘’senza trascurare il cinghiale , il buglione d’ agnello, la trippa, i budelluzzi, la lepre (anche se non ci piace che mangi animali) - aggiunge osservando l’inorridito capriolo- e i funghi (porcini, spugnole, ovoli, prataioli, pinaroli). Infine i dolci: i topi, ripieni di miele e noci, i taglioli, e i vini, per esempio il Montecucco. Tutto questo lo abbiamo saputo ascoltando quello che dice quando incontra gli amici nelle passeggiate. Da un po’ parla anche della necessita’ di costituire la comunita’ del cibo castellazzarese per valorizzare i prodotti locali. ’’.

‘’Pensa te, aggiunge Scott, ho sentito che vuole venire a vivere a Castell’ Azzara. Per noi sara’ un bel casino. In meno di un anno ci siamo trasferiti armi e bagagli da Capoterra in una casa con giardino in un posto vicino Roma. Ora qui’’.

‘’Forse, fa il capriolo,quest’uomo ama soprattutto l’ atmosfera di serenita’ e tranquillita’ che qui si respira.’’.

‘’Già, aggiunge Honey, e ci sono cose, tutte da umani, di cui parla con noi nelle passeggiate…. La bellezza della Villa Sforzesca , in un luogo chiamato‘Valle Calda’, all’incrocio tra la Cassia e una via antica di briganti, la Francigena. La Sforzesca, secondo lui, potrebbe diventare un centro culturale della zona e attirare nuove iniziative.”

“Dice, aggiunge Lady Helse, che si potrebbe creare una postazione per osservare gli uccelli, come il fagiano, l’ upupa, la poiana, il gheppio, l’ astore, l’ allocco e la civetta, che in un primo tempo abbiamo scambiato per gabbiani. Una figuraccia abbiamo fatto una mattina mentre eravamo sul Civitella. Abbiamo visto un uccello in volo e abbiamo subito detto ‘un gabbiano’. Non avessimo mai pronunciato quel nome. Immediatamente a ali spiegate



è venuto verso di noi e ci ha detto ‘sono un astore, un rapace di alta classe. Non confondetemi con quegli uccelli di mare’. Abbiamo dovuto chiedere scusa. Era un grande spettacolo vederlo volare’’.

‘’Allora avremo modo di rivederci?’’, dice il capriolo prima di spiccare un salto e addentrarsi nel bosco.

‘’Certamente si’’’, abbaiano in coro Scott, Honey e Lady Helse, ‘’anche noi stiamo diventando castellazzaresi. Orsi!’’.




Conversazione registrata sul Monte Penna da Pier Luigi Zanata, all’ insaputa di Honey, Scott, Lady Helse e del capriolo.

mercoledì 11 agosto 2010

''Il diavolo e la campana del borgo'', di Lamberto Berretti - presentazione a Roselle-Grossetto



Venerdì 20 agosto alle ore 21.00

CAVA - PARCO DI PIETRA
Roselle - Grosseto


presentazione del libro

Il diavolo

e la campana del borgo


di Lamberto Berretti



C&P Adver - Effigi > Mario Papalini
www.cpadver.it - cpadver@mac.com
Via Circonvallazione Nord 4
58031 Arcidosso GR
tel. e fax +39 0564 967 139

''La penna dell' uccello grifone'', di Fabrizio Tondi - presentazione a Radicofani (SI)




13 agosto 2010, ore 18.00

Piazza San Pietro

Radicofani


PRESENTAZIONE DEL LIBRO

La penna dell'uccello grifone

di Fabrizio Tondi

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lunedì 9 agosto 2010

Edo Sfida Alla "De Amicis", il nuovo libro di Marino Cassini

da Isolacometivorrei di Roberta Sala



Edo Sfida Alla "De Amicis", il nuovo libro di Marino Cassini
Ieri ho ricevuto da Marino Cassini l'anteprima del suo ultimo lavoro. Di questo libro me ne aveva già parlato tempo fa e oggi sono contenta di poter pubblicare la scheda informativa. Il libro è destinato a lettori giovani, quei ragazzi che Marino Cassini ha saputo, nella sua lunga carriera di scrittore, affascinare e invogliare alla lettura con i suoi scritti. Il racconto si svolge nella biblioteca Edmondo De Amicis, la stessa che fu fondata da Marino Cassini a Genova nel 1971 e che resta tutt'oggi la prima in Italia specializzata nel settore giovanile.
Ancora una volta il nostro illustre compaesano merita il nostro plauso.
Il libro uscirà a ottobre 2010 e sarà accompagnato da illustrazioni realizzate da Lucrezia Giarratana, una grafica che con Marino ha già eseguito numerosi lavori.

Collana
Narrativa per ragazzi - Educazione allo sviluppo
Marino Cassini
EDO
SFIDA ALLA “DE AMICIS”
Illustrazioni di Lucrezia Giarratana

In appendice:
Brevi cenni sulla storia dell’enigmistica.
Piccolo glossario dei giochi più comuni

Ecco la storia semi-vera della nascita di una prestigiosa biblioteca: la Edmondo De Amicis (la DEA - Genova). Collocata nella cinquecentesca Villa Imperiale, nel 1970, fu la prima biblioteca in Italia ad essere interamente destinata ad un pubblico giovanile.
A formarla e organizzarla fu lo scrittore per ragazzi Marino Cassini che si basò sulle esperienze della Jugendbibliotek di Monaco di Baviera, fondata da Jella Lepman. L’intenzione principale di Cassini fu quella di cercare d’avvicinare il ragazzo al libro attraverso l’utilizzo del gioco, nonché la ricerca tra gli scaffali senza il costante aiuto del bibliotecario. Cassini, come gioco scelse l’enigma, che oltre al piacere di risolvere rebus, anagrammi, sciarade e altro, introduceva un pizzico di mistero, una suspense che stimolava e poi facilitava la scoperta di un autore, di un titolo... Collocato a riposo lo scrittore trasferì il suo lavoro in un mondo fantastico, costruendo attorno ad esso una fiaba il cui protagonista è un topo – ovviamente un topo di biblioteca. Il racconto è basato sul rapporto tra il bibliotecario Bib (l’Autore stesso) e quello del topo Edo, che diventa suo amico inseparabile. La storia si conclude quando la DEA, sarà costretta a trasferirsi nell’Area Porto Antico di Genova, dove oggi ha sede. Un passaggio dal verde della Villa, al blu del mar Ligure.
Prezzo: 8,00 Euro
Formato: 15x21
Confezione: Brossura
Pagine: 96 interamente illustrato
ISBN: 97888-8163-6044
Ecco un breve cenno biografico di Lucrezia Giarratana e Marino Cassini

Lucrezia GIARRATANA
Come illustratrice ha partecipato a numerose mostre sia collettive che personali, ha pubblicato libri e collaborato con numerose riviste per bambini. Nel campo della grafica ha realizzato: disegni per il web, varie linee di giocattoli, agende, loghi, pieghevoli, locandine, manifesti e contenitori pubblicitari sia per biblioteche che per privati. Attraverso progetti personali insegna a costruire libri tridimensionali nelle scuole. È Vicepresidente e Responsabile dell’Ufficio Stampa della Associazione Ligure Letteratura Giovanile di Chiavari.
Per visionare i suoi lavori: www.illustratori.it
www.lucreziagiarratana.it
Marino CASSINI
Nato a Isolabona (IM) ha fondato e diretto la Biblioteca Internazionale per la Gioventù “Edmondo De Amicis” del Comune di Genova ed è stato Direttore Responsabile della rivista di Letteratura Giovanile del Comune di Genova “LG ARGOMENTI” dal 1979 al 1991. Ha collaborato con le più importanti riviste letterarie: Andersen”, “Folio”, “Sfoglialibro”, “Pagine Giovani”, “La Nuova Tribuna Letteraria”, “Peter Pan” e altre. Nel 1964 inizia la sua attività di scrittore per ragazzi, pubblicando a tutt’oggi più di 30 libri. È Direttore Onorario dell’Associazione Ligure Letteratura Giovanile di Chiavari. Il suo hobby preferito: la filatelia.

sabato 7 agosto 2010

Tutti dicono "moda". Ma nessuno sa bene cosa significhi


da Mary Jane
Tutti dicono "moda". Ma nessuno sa bene cosa significhi

Di RobertaDeMarco

Quando si parla di moda, diversamente dagli altri settori, chiunque può improvvisarsi esperto. Commesse, compratrici ossessivo compulsive, blogger da strapazzo, tutti riescono a pronunciare con facilità vocaboli come Gucci, Louis Vuitton e Hermés e quel qualcuno che ha anche la possibilità di indossarli, crede erroneamente di capirne più di tutti. Il guaio del settore moda è derivato proprio dal suo aspetto economico tremendamente democratico e dal conseguente possesso o accumulo di roba. Avere è meglio di essere, logo è meglio di tessuto, di qualità o lavorazione manuale. Non ha importanza se il capo che abbiamo sotto mano sia di plastica e costi una fortuna, come molti pezzi della corrente stagione; l’importante è che la firma dello stilista sia ben visibile. Vedere le passerelle è un piacere non più riservato a pochi eletti, come dovrebbe essere. Oggi tutti dicono moda e i guru del settore fioccano come non mai, in tutti gli strati sociali e a tutte le età. L’inadempienza di chi si cimenta, l’acquisto sempre più osannato di marchi e targhette, per non parlare delle grandi catene del low cost, aprono a un ulteriore rischio, quello che gli stilisti in ascesa, i nuovi geni non trovino mai la strada per emergere. Loro hanno idee fresche, spesso propongono modelli ben più avanguardistici di tanti stilisti già affermati, ma restano nel limbo finché qualche marchio non li prenda con sé. La verità purtroppo è che quando le passerelle sono state aperte a tutti e quando la moda si è dovuta piegare alla pluralità, la firma ha vinto sulla creatività. L’auspicio è che la qualità torni a farsi viva in un settore che ossessionato dalle vendite, scorda ben volentieri la sua natura avanguardista e puramente creativa, finalmente libera dall'inettitudine.

presentazione ''La Madonna della carita' di Seggiano'' di Carlo Prezzolini



lunedì 2 agosto 2010

Satori di Pier Luigi Zanata


Mezzanotte di un certo giorno di luglio

Satori di fatti incontestabili

Sfera dell’ irreale

Produce lo strano e il meraviglioso

Nel giardino largo e splendido

Nel patio

Che sembra respirare

Tutta per se’

L’ aria che arriva

Sfidato a scoprire il difficile

Satori di equilibrio

Tra avvenimenti di tensioni

E il culmine dell’ azione

Satori che rompe il silenzio

Sceso nella notte

In attesa della decisione

Invito alla sfida

Restituisco il dono

Lascio perdere, non meritato

Mai barato nel gioco dell’ amore

Sorrido

Scott, Lady Helse e Honey si avvicinano

Alzano gli occhi su me

Immobili

Nelle loro pupille

Sembra si agitino pensieri

Non concretizzati

Allungo una mano

Li accarezzo

Buona fortuna

Grazie

La nuova vita comincia

Satori: e’ il momento dell’ illuminazione nella pratica del Buddismo Zen, momento in cui l’ intera esperienza personale e cosmica e’ proiettata in un unico istante, che porta ad annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad esso tramite l’ atto puro.

Il Satori si rappresenta bene con l’ aiku, un componimento poetico di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe

Amore ridò

Immeritato dono

Barare mai



Vivere richiede attenzione, raccolta di poesie di Ludovica De Nava

Vivere richiede attenzione, raccolta di poesie di Ludovica De Nava


senza titolo


Il figlio dei nostri molti anni
ride per le stanze
apre le finestre alla brezza
scompigliando cumuli di pagine ingiallite.
Spalanca gli occhi di meraviglia
per i baffi del gatto
per un filo d’ erba del prato
per la pratolina dai petali semichiusi
arrossati dal gelo.
Ha mani gentili
parole delicate
pensieri teneri.
Il figlio dei nostri molti anni
si accovaccia sul letto in silenzio
vegliando sui nostri abbracci.

Da NOTE D’ ARIA di Maria Festa

Da NOTE D’ ARIA di Maria Festa



Lungo i fiumi di Babilonia
sedevamo in pianto ricordandoci di Sion.

Sospese ai pioppi di quella terra

tenevamo le nostre cetre…

Salmo 137 (136)


Nell’ aria, dissolvenze
di sinfonie che la luce
rapprende, in questa stagione
inaspettatamente limpida.
Sono note sfuggite al dolore,
con stupore crescono sull’ alba
appena velata di rosa.
Ora
dal vulcano, uno sbuffo
di nuvola scura, allarga:
un albero sale nel cielo
sbavandosi d’ arancio.
Nell’ aria tinta d’ azzurro,
un passero si posa sul geranio:
ascolta il respiro del Tempo.
Sospese alle palme ancora in vita,
fra il cemento, teniamo ‘’le nostre cetre’’.
Vibrazioni del cuore tessono armonie
di pensiero e l’ aria si veste
dei colori dell’ arcobaleno.
Stringendo le note fra le mani,
potrei tornare alle sorgenti che
nel cuore d’ Aspromonte vanno
verso il mare.

Reggio Calabria 1998




Vai dalla formica…
Proverbi 6,6



Un mondo da rifare
una babele, corrono
da un capo all’ altro
lingue bugiarde che
del male hanno fatto
un bene.

Si uccide nel tempo
del Ramadan in Algeria.
Si schiaccia un capo
bruno nel tuo nome.

Perche’ hai strappato
da te quanto voluto?

Non schiacciamo la mosca
la vespa, la formica…
(vai dalla formica poltrone
guarda i suoi costumi e sii saggio).

Ma dell’ uomo facciamo
un olocausto

Verra’ la sua rovina?!


Reggio Calabria 1999


Le due poesie fanno parte di ‘’Note d’ aria’’, pubblicate da Laruffa editore, in Mimose, collana di poesia diretta da Maria Festa.
L’ autrice e’ nata ad Avellino e risiede a Reggio Calabria, dove svolge l’ attivita’ di docente e di giornalista pubblicista. E’ direttrice del mensile ‘’Obiettivo Reggio’’ e collabora al periodico ‘’Calabria Regione’’.
Tra le sue pubblicazioni:
Dissolvenze, 1982
Ari, 1983
Dentro le radici, 1986
Commiati, 1990
Intervista ad un ‘’uomo’’ del Mediterraneo, 1990
Tempo di poesia – Itinerario al femminile, 1991
Badie, 1994
Itinerari – Silloge poetica, 1996
E’ coautrice dell’ opera ‘’Cento opere per una collezione’’, 1999.
Collabora a varie riviste e periodici specializzati. Ha pubblicato saggistica sulla letteratura calabrese, con particolare attenzione alla condizione della donna in Calabria