Nessuno nella piazzetta. Nessuno alla fontana quasi secca. Nessuno dietro le finestre […]. Solo le teste scolpite agli stipiti delle porte, mostri barbuti a sorreggere i balconi, le ringhiere in ferro battuto, leoni, serpenti, meduse con la lingua in fuori, teste di sirene, polene, come fossero navi mancate le case, navi in un mare bianco. E sempre le lenzuola a far rumore, a sbattere nel vento, ad asciugarsi, e in alto, nel fazzoletto d’azzurro che disegnavano i tetti, una striscia d’aereo a dividere il cielo”.
Stefano Lucarelli.
Il romanzo, presentato da
Emilia Guidotti e dall' autrice, vede la protagonista Grazia cercare una spiegazione all' insolito deserto. In una atmosfera di magico mistero, tra piante che curano, uova che predicono il futuro, abiti rossi, tremende richieste di morte e ossa di popoli antichi. Papamusc', in dialetto pugliese 'ragnatela abbandonata', ma nel romanzo un folletto delle case, e anche voce narrante dipana i fili che legano le vite dei vari personaggi: le vguaritrici di vicolo Vecchio, i tossici della villa comunale, una nnobildonna e un capo stazione, un bizzarro rigattiere, l' attempata signorina a guardia di una biblioteca abbandonata.
Un viaggio tra modernità e tradizione, tra oblio e memoria.
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