l’ autunno ha tiepidi racconti
nascosti nei granai non parlano d’amore
ma bisbigliano di ardori già svaniti
non più lusinghe un abbandono mesto
tra le foglie umide dell’ alba
e il pallore sulla pelle illividita
c’era un odore di cannella un tempo
e caldi intrecci di miele e di vaniglia
sul bordo incostante della vita
e tutto il sogno impastava la bocca
di dense parole e fuoco negli sguardi
ora vedo la mia vita sospesa
a una parete bianca dipinta di ricordi
come natura morta con bicchiere
vuoto d’ogni bevanda zuccherina
mentre un torrente trascina le mie lacrime
verso una valle dai colori sbiaditi
e sempre tu a scolpire distanze
e questo freddo nella precarietà del giorno
mariapia giulivo
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