La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

venerdì 22 agosto 2008

Hannah, la storia

La luna rapida che balzo’ in cielo
S’ era sprecata in mezzo a tanta luce
E impallidiva: quando d’ improvviso,
come un’ acqua increspata dalla brezza
i colori si spensero, e nel cielo
non rimase che Lei:
soltanto Lei nella solenne festa.
E i miei occhi impalati come reclute
Goffe, tentavan timidi un saluto.
Stavo la’ muto…

(da The Trojan Horse di Cristopher Morley)


Una calda sera di novembre con un’ aria dolce e mite, ricordo dell’ estate, in un brulicare di gente, che circolava per le vie del paese per la presentazione dei vini novelli, mentre Hannah sta per entrare a visitare Palazzo Lyob si sente toccare e poi apostrofare con
- E questo chi e’? in Spagna non mi avevi mai parlato di lui.
Si gira e con stupore vede dietro di se’ Tary, un a farmacista sua amica, che con fare allegro indica Peter che affettuosamente ha una mano sulla sua spalla destra. Sorride, lieta per l’ incontro, e poi, con atteggiamento pieno d’ amore
- E’ l’ uomo cercato tutta la vita e che, ora, trovato, vive con me. In Spagna non te ne ho parlato perche’ stavamo in un momento no. Risolta la sua difficile situazione famigliare non abbiamo piu’ motivo di nasconderci. E’, comunque, una lunga storia, cominciata dodici anni fa, interrotta non ricordo perche’ e come, ripresa all’ inizio dell’ anno. Te la raccontero’ una volta o l’ altra.

Hannah dicendo queste cose si concede ancora una volta alla pace calda e rilassata che il suo uomo le da’, accettando l’ incanto che esercita su di lei.
Mentre camminano insieme agli altri Hannah cerca di stare accanto a Peter. Vuole sentire il leggero calore che le arriva dal corpo del suo compagno.
Al seguito di almeno una decina di persone entrano nel Palazzo Lyob, donato al comune di Limis dagli eredi della nobile famiglia, recentemente recuperato e trasformato in centro culturale. Si trova in una piazza tra le piu’ scenografiche e caratteristiche del mondo. Di insolita composizione, vi sono a contrasto edifici che riflettono i diversi secoli di vita che hanno interessato questo centro agricolo, noto per la produzione dei suoi aranceti e per avere fatto conoscere i vini della regione in tutto il Paese e anche all’ estero. Si tratta di un centro severo, nobile, dalla compatta tessitura su resti romani, caratterizzata dal colore scuro del granito con cui sono costruiti i palazzi dei nobili e le chiese, e dal grigio dei mattoni che costituiscono, invece, l’ ossatura delle abitazioni dei contadini.
A fare da guida e’ un lontano cugino di Peter.
La curiosita’ di Tary e’ grande.
Mentre girano per le grandi sale di questo edificio del 1600, ammirando gli stucchi, i dipinti, i disegni, le acqueforti, le xilografie, i pavimenti, e’ impaziente. Non vuole attendere un’ altra occasione d’ incontro. Con insistenti domande cerca di farsi raccontare come e’ nata e come si e’ sviluppata la relazione tra Hannah e Peter. Gli occhi di Tary, ammiccando con aria furba, divertita e curiosa, osservano ad ogni istante il viso dell’ amica. In attesa. Senza fretta.

Il racconto avviene in un paese dove era forte l’ odore dei vini offerti all’assaggio in diverse botteghe, accompagnato dal penetrante profumo delle caldarroste e dei funghi di ‘’carne’’. Funghi fritti in abbondante olio d’ oliva e conditi con pepe, ligustico e coriandolo. Funghi scottati sulla brace e cosparsi di sale, prezzemolo e aglio.
Da alcune case emanano antichi sapori di minestre preparate da quella gente umile per il giorno della festa. Nell’ aria, infatti, si potevano sentire i profumi del pan grattato diluito nel brodo grasso di cappone, con zafferano, formaggio di pecora e altre buone spezie. Una minestra delicata, gradevole al palato e di buona fattura se giustamente addensata.
Nelle strade suonavano alcuni organetti e chitarre.
Il vociare cresce man mano che la gente aumenta e gli assaggi, multipli, fanno il loro effetto.
Mai veduta tanta gente. Sembra che mezza regione di Sandalyon si sia riversata a Limis.
La gente arriva con un crescendo incalzante, disordinata, vociante.
L’ atmosfera e’ come vino.

(segue)

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