La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Dettagli di un sorriso

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Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

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lunedì 25 marzo 2013

Arrivò la tv e la Francia operaia si vendette al consumismo

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Arrivò la tv e la Francia operaia si vendette al consumismo

di Andrea Curreli
L’avvento della televisione manda in frantumi in un solo colpo il mondo operaio e la pesante eredità di quello contadino spianando la strada al consumismo. Ma quella piccola scatola che propone immagini è anche il simbolo che Jean-Luc Seigle utilizza per raccontare la storia di un operaio e della sua famiglia. Unendo questi due elementi e allargando il racconto, lo scrittore e drammaturgo transalpino descrive la Francia degli inizi degli anni Sessanta sospesa tra la saturazione delle ferite della Seconda guerra mondiale e la discussione sull’accorpamento dei fondi agricoli voluta da De Gaulle in accordo con i comunisti. Invecchiando gli uomini piangono, questo il titolo del romanzo edito da Feltrinelli, potrebbe essere definito “antimodernista”, ma questo termino è molto riduttivo.
Albert Chassaing, il contadino divenuto operaio - Il protagonista della storia si chiama, Albert Chassaing, vive in un paesino di 72 anime chiamato Assys, e lavora come operaio per la Michelin. Albert è l'emblema di una realtà nella quale i ritmi dei campi sono stati sostituiti dall’attesa dell’autobus che ti porta in fabbrica e dai turni dell’azienda. La puzza delle vacche ha lasciato il posto a quella della gomma, ma per Albert, che ha combattuto contro i tedeschi e subito l'onta di finire in un campo di prigionia, questa realtà viene vissuta apaticamente. Sin dalle pagine iniziali, l'operaio è accompagnato da un approccio nichilista alla vita che si traduce in un costante desiderio di morte. Una tendenza suicida, all'inizio incomprensibile, che poi matura e si alimenta.
La tv come simbolo del consumismo - Intorno a lui ruota un mondo che era andato a dormire la sera da contadino e si era risvegliato operaio. Al suo fianco c'è Suzanne, una moglie bellissima affascinata dalla modernità e morbosamente attaccata al loro primogenito Henri. E' lei che convince Albert a comprare a rate il televisore Philips ed è sempre lei che scandisce i momenti cruciali della sua anonima esistenza con foto ricordo della famiglia e del nuovo elettrodomestico. Ma quando Seigle scrive "costruzione del suo progetto di vita moderna" sembra riferirsi più alle ambizioni della Francia che a quelle della donna.
Guerra d'Algeria e voglia di cultura - Ma la Francia del 1961 è anche il Paese impegnato nella Guerra d'Algeria e che trova l'incarnazione in Henri, ambizioso ingegnere divenuto soldato per combattere nella provincia francese d'Oltremare. C'è poi Gilles, più piccolo di Henry, che passa la sua vita immerso sui libri. Ovviamente non viene capito dal padre perché il ragazzo "non era come loro. E quel 'come loro' non si estendeva all’insieme del mondo conosciuto, ma soltanto a lui, a Suzanne e al figlio più grande". Albert trova pace quando affida Gilles a un professore in pensione, quasi fosse un malato mentale da mandare in cura dallo psichiatria.
Personaggi ricchi di torbidi segreti - Nel descrivere i mille volti della società dei primi anni Sessanta, Seigle non perde mai di vista i suoi personaggi e le loro miserie. I personaggi, all'apparenza presentano caratteristiche piuttosto nette, nel susseguirsi delle pagine però mostrano crepe visibili. Tradimenti, aborti clandestini, matrimoni di comodo e pulsioni incestuose nascosti come la polvere sotto il tappeto di una piccola comunità che ruota attorno alla parrocchia e sogna un domani migliore. Una splendida frase riassume bene il concetto che l’autore francese vuole trasmettere: “C’era quella parola, moderno, sulla bocca di tutti, il diapason dei nuovi tempi che conferiva virtù quasi magiche agli oggetti, come il televisore, costringendoli al peggiore dei sacrifici: rinunciare a tutto quanto accaduto in precedenza”.

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