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Arrivò la tv e la Francia operaia si vendette al consumismo
di Andrea Curreli
L’avvento della
televisione manda in frantumi in un solo colpo il mondo operaio e la
pesante eredità di quello contadino spianando la strada al consumismo.
Ma quella piccola scatola che propone immagini è anche il simbolo che
Jean-Luc Seigle utilizza per raccontare la storia di un operaio e della
sua famiglia. Unendo questi due elementi e allargando il racconto, lo
scrittore e drammaturgo transalpino descrive la Francia degli inizi
degli anni Sessanta sospesa tra la saturazione delle ferite della
Seconda guerra mondiale e la discussione sull’accorpamento dei fondi
agricoli voluta da De Gaulle in accordo con i comunisti. Invecchiando gli uomini piangono, questo il titolo del romanzo edito da Feltrinelli, potrebbe essere definito “antimodernista”, ma questo termino è molto riduttivo.
Albert Chassaing, il contadino divenuto operaio -
Il protagonista della storia si chiama, Albert Chassaing, vive in un
paesino di 72 anime chiamato Assys, e lavora come operaio per la
Michelin. Albert è l'emblema di una realtà nella quale i ritmi dei campi
sono stati sostituiti dall’attesa dell’autobus che ti porta in fabbrica
e dai turni dell’azienda. La puzza delle vacche ha lasciato il posto a
quella della gomma, ma per Albert, che ha combattuto contro i tedeschi e
subito l'onta di finire in un campo di prigionia, questa realtà viene
vissuta apaticamente. Sin dalle pagine iniziali, l'operaio è
accompagnato da un approccio nichilista alla vita che si traduce in un
costante desiderio di morte. Una tendenza suicida, all'inizio
incomprensibile, che poi matura e si alimenta.
La tv come simbolo del consumismo -
Intorno a lui ruota un mondo che era andato a dormire la sera da
contadino e si era risvegliato operaio. Al suo fianco c'è Suzanne, una
moglie bellissima affascinata dalla modernità e morbosamente attaccata
al loro primogenito Henri. E' lei che convince Albert a comprare a rate
il televisore Philips ed è sempre lei che scandisce i momenti cruciali
della sua anonima esistenza con foto ricordo della famiglia e del nuovo
elettrodomestico. Ma quando Seigle scrive "costruzione del suo progetto
di vita moderna" sembra riferirsi più alle ambizioni della Francia che a
quelle della donna.
Guerra d'Algeria e voglia di cultura -
Ma la Francia del 1961 è anche il Paese impegnato nella Guerra
d'Algeria e che trova l'incarnazione in Henri, ambizioso ingegnere
divenuto soldato per combattere nella provincia francese d'Oltremare.
C'è poi Gilles, più piccolo di Henry, che passa la sua vita immerso sui
libri. Ovviamente non viene capito dal padre perché il ragazzo "non era
come loro. E quel 'come loro' non si estendeva all’insieme del mondo
conosciuto, ma soltanto a lui, a Suzanne e al figlio più grande". Albert
trova pace quando affida Gilles a un professore in pensione, quasi
fosse un malato mentale da mandare in cura dallo psichiatria.
Personaggi ricchi di torbidi segreti -
Nel descrivere i mille volti della società dei primi anni Sessanta,
Seigle non perde mai di vista i suoi personaggi e le loro miserie. I
personaggi, all'apparenza presentano caratteristiche piuttosto nette,
nel susseguirsi delle pagine però mostrano crepe visibili. Tradimenti,
aborti clandestini, matrimoni di comodo e pulsioni incestuose nascosti
come la polvere sotto il tappeto di una piccola comunità che ruota
attorno alla parrocchia e sogna un domani migliore. Una splendida frase
riassume bene il concetto che l’autore francese vuole trasmettere:
“C’era quella parola, moderno, sulla bocca di tutti, il diapason dei
nuovi tempi che conferiva virtù quasi magiche agli oggetti, come il
televisore, costringendoli al peggiore dei sacrifici: rinunciare a tutto
quanto accaduto in precedenza”.
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