Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai. La drammaturgia di Franco Scaldati
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
29 e 30 novembre 2017 - Incontro
29 novembre h 14.30-19.00, Sala 1
30 novembre h 9.30-19.00, Sala 1
Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai
La drammaturgia di Franco Scaldati
La drammaturgia di Franco Scaldati
Progetto di Valentina Valentini con la collaborazione di Viviana Raciti
Un mondo meridiano e notturno vive nei testi teatrali di Franco Scaldati. Una Palermo fatta di voci di venditori, di serenate all’amata, di richiami di bambini all’imbrunire, di violenze improvvise e apparentemente immotivate, di giochi, dialoghi fra figure erranti che sognano piatti di tennerumi, creature eteree o al contrario estremamente radicate ai bisogni terreni...
Franco Scaldati, drammaturgo, poeta, attore e regista ha lasciato un ampio fondo di opere teatrali, la maggior parte delle quali inedite e una consistente mole di varianti: tredici testi pubblicati, trentasei inediti e undici riscritture tratte dalla letteratura teatrale nazionale e internazionale.
Il progetto ha come obiettivo quello di far conoscere la produzione per il teatro di un grande scrittore che, in quarant’anni di attività ha operato essenzialmente a Palermo, una città che né in vita né dopo, ha saputo valorizzare la sua figura di artista, il suo magistero di formazione nei confronti dei giovani che hanno partecipato alle attività che lo scrittore-attore ha portato avanti, per lo più in sedi precarie e disagiate.
Il 29 e 30 novembre 2017, alla Biblioteca nazionale centrale di Roma
Due giornate di studio dedicate alla drammaturgia di Franco Scaldati con storici del teatro e della letteratura, linguisti e critici, per analizzare il mondo dell’autore nel contesto della storia del teatro e della letteratura del Novecento italiana ed europea con l’obiettivo di far circolare la produzione di questo scrittore insulare. Vengono effettuate proiezioni e ascolti di Franco Scaldati e di Mimmo Cuticchio, entrambi sulla figura di Lucio, di Edoardo De Filippo, Roberto Latini e Melino Imparato su tre diverse versioni linguistiche de La Tempesta shakespeariana. Di Federico Tiezzi viene proiettato il finale de I Giganti della Montagna di Pirandello riscritto su sua richiesta da Scaldati; Enzo Vetrano e Stefano Randisi danno vita alla coppia di Totò e Vicé erranti nelle vie di Palermo in un recentissimo film di Marco Battaglia e Umberto De Paola.
L’esperimento che abbiamo messo in opera con Notturno Scaldati, il 30 novembre 2017, ore 21 al Teatro Argentina di Roma è quello di testare come si manifesta il mondo-teatro scaldatiano attraverso figure di attori e attrici differenti per generazione, per pratiche vocali, linguistiche, sonore e performative, per esperienza diretta di lavoro con Scaldati o completa ignoranza del suo mondo. Ovvero verificare se e come sia possibile far vivere il teatro di Scaldati senza Scaldati, sulla scena, sulla pagina e per radio. Altra occasione sarà quella del laboratorio forma di lavoro molto cara a Scaldati, che si terrà al Teatro Tor Bella Monaca (24-28 novembre).
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