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Spazi900: nuovo allestimento tra inediti e
multimedialità
Si amplia il museo
letterario della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma con installazioni
multimediali e documenti inediti, frutto di donazioni e delle recenti campagne
di acquisti
Gli
inediti di Svevo, Montale, Saba e de Pisis, la
sceneggiatura del film di Benigni La vita
è bella, scritta con Cerami, le
prime poesie di Penna. Sono questi i
pezzi più preziosi in mostra nel nuovo allestimento di Spazi900, il primo museo permanente in una biblioteca
pubblica dedicato alla letteratura italiana del Novecento, che valorizza
e rende accessibili al grande pubblico le raccolte letterarie contemporanee
della BNCR, ideato e progettato dal Direttore Andrea De Pasquale, curato
da Eleonora Cardinale. L’apertura del nuovo Spazi900
si festeggerà lunedì 20 Novembre (a partire dalle ore 16) con Il
tuo ’900, una lettura-performance in cui poeti, scrittori, studiosi,
giornalisti, studenti e amici della biblioteca prenderanno liberamente il
microfono per leggere ad alta voce un frammento dei loro “autori del cuore” del
Novecento. Alla performance hanno già aderito Silvia Bre, Maria Grazia
Calandrone, Claudio Damiani, Elio Pecora, Fabio Pedone, Gilda Policastro,
Gabriella Sica, Alberto Toni.
I
due fulcri principali di Spazi900
dedicati a Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini si arricchiscono con
due installazioni multimediali
“narranti”, progettate e realizzate da Kaos Produzioni, che fondono i contenuti
con l’ambiente, i suoni e le visioni, aprendo una finestra sui luoghi e i tempi
dei due grandi autori. Dal corridoio d’ingresso, un percorso sonoro e visivo
fatto di incipit tratti dalla letteratura italiana del Novecento accompagna i
visitatori ai due ambienti.
Novità
assoluta del nuovo allestimento sono le due Gallerie degli scrittori con documenti autografi, prime edizioni e
ricostruzioni d’epoca: la prima Galleria
sulla prima metà del Novecento, introdotta dallo spazio dedicato a Grazia
Deledda, si apre con d’Annunzio e prosegue con Pirandello, Svevo, i futuristi,
Onofri e de Pisis, Sbarbaro, Ungaretti, Saba, Montale e Quasimodo. La seconda Galleria, dedicata alla seconda
metà del secolo, prende avvio con i quadri di Carlo Levi, nella sua duplice
veste di pittore e scrittore, e prosegue con scrittori e poeti amici di Pasolini:
Moravia e Ginzburg, dell’Arco, Bertolucci, Caproni e Penna, e prosegue, in
direzione del nuovo secolo, con Vigolo, i Novissimi, Fortini, Giudici e
Zanzotto, Calvino, Cerami, Rosselli e Bellezza. Completano il percorso i due
focus Storie di un viaggiatore: Stanislao
Nievo e Poeti, artisti, editori: il
’900 composto a mano.
L’allestimento
del nuovo percorso è stato reso possibile grazie a un’attenta e mirata politica
di nuove acquisizioni del patrimonio letterario novecentesco portata avanti
a partire dal 2015. Di notevole rilievo appare la donazione da parte di
Graziella Chiarcossi dell’archivio di Vincenzo
Cerami, che sarà siglata in occasione dell’inaugurazione del museo. La
Biblioteca già conserva il dattiloscritto del romanzo Il borghese piccolo piccolo che presenta correzioni autografe e
note manoscritte dello stesso Pasolini, insieme al quale sarà esposto il
manoscritto de La vita è bella.
Tra
gli acquisti più notevoli in esposizione spiccano quattro brevi racconti inediti raccolti sotto il titolo Storie di un uomo rispettabilissimo, tra
gli ultimi scritti di Italo Svevo,
riemersi tra il materiale preparatorio della conferenza su James Joyce, che
egli tenne a Milano l’8 marzo 1927. Di Eugenio
Montale sono state acquistate 12 lettere inedite che egli scrisse tra il maggio 1927 e il marzo del 1930
a Pietro Mastri, autore della raccolta poetica del 1927 La via delle stelle, recensita da
Montale su «La Fiera letteraria». Oltre alla presenza di puntuali rilievi
critici sui versi di Mastri, le lettere sono significative per i riferimenti
relativi alla preparazione della seconda edizione degli Ossi di seppia (Torino,
Ribet, 1928) e per le considerazioni sulla poesia e sull’ambiente letterario
del tempo.
Il
nome di Umberto Saba è protagonista di
un notevole acquisto: il manoscritto autografo di una delle poesie più celebri
del poeta triestino, A mia moglie, in
una stesura inedita che presenta
numerosi versi cassati e riscritti rispetto a quella definitiva pubblicata
nell’edizione del 1911 delle Poesie e
poi nel Canzoniere del 1921. Lo
stesso Saba racconta la particolare genesi della poesia in Storia e cronistoria del Canzoniere e la reazione non positiva di
Linuccia Saba alla lettura della poesia che infatti subì dei cambiamenti, come
mostra in modo evidente questa stesura.
Di
notevole rilevanza è un diario inedito
di Filippo de Pisis che permette di
ricostruire uno dei momenti più intensi e coinvolgenti della sua esperienza
esistenziale, che rimanda al suo approccio alla metafisica dal punto di vista
letterario e umano. Il diario contiene inoltre un importante gruppo di lavori
redatti a Roma, tanto organico e coerente da costituire una notevole aggiunta
alla mole degli scritti raccolti nel libro Roma
al sole.
Di
estrema rarità – nessuna biblioteca statale lo conserva – è l’acquisto di Versi
intimi, il primo volumetto di poesie di Sandro Penna,
pubblicato da Umberto Saba (Trieste, Ed. La Libreria Antica e Moderna), come
egli stesso dichiara in una lettera del 23 novembre 1932 al poeta: «Ho copiato
le tue nuove poesie in un fascicoletto che ora gira per le mani dei miei amici.
Tutti quelli che l’hanno letto, Stuparich, Giotti e altri che non conosci, sono
rimasti entusiasti».
Rilevante
anche il corpus di manoscritti acquistati da Elio Pecora, tra i quali sono presenti quelli di Dario Bellezza e le lettere di Amelia Rosselli.
Si
tratta di un percorso in movimento, uno tra i possibili, che permette al suo
interno di svilupparne molti altri, da cui prendono vita numerose attività di
valorizzazione. Al tempo stesso il museo vuole essere un punto di riferimento per gli scrittori contemporanei nel
riconoscere nella Biblioteca un luogo idoneo alla conservazione delle loro
carte.
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