recupero della tradizione di eguale’’.
Marta C. Nussbaum, docente di Law and Ethics nell’ Universita’ di ChicagoAvete ascoltato la rituale
filastrocca del cavaliere (giudici comunisti, presidente della Repubblica di
parte, complotto dei poteri forti contro il Governo e soprattutto contro di
lui).
Messa da parte questa filastrocca
e anche le intimidazioni di trascinare il popolo italiano alla guerra del
leader della Lega (non nuovo a proclami di prendere le armi) e anche le
stralunate affermazione dell’ avvocato ma va la’ Ghedini (cavaliere primus
super pares, alla faccia del tutti
uguali davanti alla legge) la decisione della Corte Costituzionale
(incostituzionalita’ del Lodo Alfano) si
puo’ dire che
ha eliminato una anomalia tutta italiana, cioe’ il fatto che il premier non
poteva essere processato.
La frase di Marta C. Nussbaum e’ quanto mai attuale.
nazionale e mondiale, e’ stato in grado di farlo diventare un uomo di Stato, nonostante il suo essersi definito il miglior Presidente del Consiglio italiano degli ultimi centocinquanta anni.
Alle pulsioni totalitarie del Cavaliere, come piu’ volte ha scritto Paolo Flores D’ Arcais in MicroMega, non basta infatti il monopolio dell’ informazione televisiva (e della ricreazione televisiva, capace di veicolare valori e plasmare psicologie e sudditanze collettive perfino piu’
di TG e talk-show). Inoltre i residui marginali di giornalismo libero e di informazione-informazione di alcune testate cartacee e di due o tre trasmissioni tv (se sopravvivranno) risultano insopportabili per il suo appetito totalitario.
‘’L’ unico antidoto efficace
contro l’ intolleranza risiede nel recupero della tradizione di eguale’’.
L’ ira ha ottenebrato la mente del cavaliere, il quale ha compreso il provvedimento della Consulta come condanna per i suoi guai giudiziari, mentre invece dice che e’ un cittadino come tutti gli altri (art. 3 della Costituzione) ed e’ tenuto a sottoporsi a giudizio.
Gia’. Ma lui e’ un primus super pares e, nonostanteessere scippato, non tutto e’ disponibile nel mercato dei desideri e non e’ sufficiente disporre di un impero della carta stampata che mima, ripete, conferma, ingigantisce cio’ che
le reti televisive propagano.
Speriamo ora nelle decisioni dell’ UE che ha in esame la liberta’ di stampa in Italia e sulla direttiva sul conflitto d’ interessi.
Solo cosi’ sara’ possibile cambiare, avere un corretta visione del futuro per costruire una societa’ in cui tutti lavorano e quindi avere il bene della comunita’.
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