Roma. Libreria. Interno giorno. Una diecina di persone.
Curioso tra i titoli esposti. Prendo in mano qualche libro. Leggo, talora, la presentazione nel risvolto di copertina. Altre mi fermo a leggere la prima pagina. Sfoglio il libro e mi soffermo su altre parti del romanzo o del saggio, soprattutto a metà pagine.
Si avvicina un uomo, un ciquantino, come direbbe Camilleri, uno dei miei autori moderni preferiti.
Allora lei direbbe che leggere è importante?
Sì.
Libri come una idolatria.
Forse,
I libri reclamano la propria morte. I miei, come in una specie di eutanasia, li brucio nel camino o nella stufa. Dopo avermi scaldato l' anima mi scaldano il corpo. I suoi reclamano di morire?
Mi accarezzo la barba.
Non lo so è una questione alla quale non avevo mai pensato e la sua è una domanda molto problematica.
Esco.
Quasi una fuga.
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