Nobel Letteratura a Svetlana Alexievich, autrice di 'Preghiera per Cernobyl'
'La sua opera è un monumento alla sofferenza e al coraggio'
Redazione ANSA
Il Nobel per la Letteratura 2015 è stato assegnato alla scrittrice e giornalista Svetlana Alexievich "per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo". L'autrice di 'Preghiera per Cernobyl', pubblicata in Italia da e/o e da Bompiani, è nata il 31 maggio 1948.
Alexievich, "Non mi piace questo 84% dei russi che incita ad uccidere gli ucraini, mi piace il 'mondo russo della letteratura e della scienza' manon rispetto 'il mondo russo di Putin e di Stalin'", lo ha detto in una conferenza stampa a Minsk la vincitrice del premio Nobel per la letteratura Svetlana Alexievich.
"Grazie alla Svezia perche' capisce il dolore russo
La scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Alexievich, Nobel per la Letteratura 2015, e favorita nei pronostici della vigilia, ha raccontato i principali eventi dell'Unione Sovietica nel secondo dopoguerra. Alle vittime della tragedia nucleare ha dedicato 'Preghiera per Cernobyl', il suo libro più famoso nel mondo, premiato con l'U.S. National Book Critics Circle Award, pubblicato in Italia da E/O, per cui è uscito anche 'Ragazzi di zinco' sui reduci della guerra in Afghanistan e 'Incantati dalla morte' sui suicidi dopo il crollo dell'Urss. Tra i suoi principali titoli usciti in Italia anche la raccolta 'Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo" pubblicato da Bompiani nel 2014. Nel libro si trova uno spaccato della tramontata "civiltà sovietica", quasi un'enciclopedia dei sogni dell'"uomo rosso", di coloro che hanno vissuto quell'epoca anche esaltante e stentano oggi ad adattarsi a un "tempo di seconda mano". Già in odore di Nobel nel 2014, la Alexievich, 67 anni, è nata in Ucraina, il 31 maggio del 1948 da padre bielorusso e madre ucraina, entrambi insegnanti. E' stata costretta a lasciare il suo Paese perche' perseguitata dal regime del presidente bielorusso Aleksandr Lukasenko che l'accusava di essere un agente della CIA. Dopo dodici anni vissuti all'estero, è tornata a Minsk. I suoi libri sono tradotti in oltre quaranta lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio per la pace degli editori tedeschi alla Fiera di Francoforte nel 2013, il Prix Médicis essai (2013) e il Premio Masi Grosso d'Oro Veneziano (2014). La scrittrice quest'anno è stata anche ospite del festivaletteratura di Mantova
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