Bonvi e la copertina del "Sturmtruppen"
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"Super Sturmtruppen": l'epica avventura di Bonvi sta per iniziare ancora una volta
di Andrea Curreli
"L'epica saga delle
Sturmtruppen sta per iniziare ancora una volta". E anche in questa
occasione il suo arrivo in libreria non passa inosservato. Franco
Fortunato Bonvicini, per tutti semplicemente Bonvi, è morto tragicamente
nell'ormai lontano 1995, ma le sue celebri strisce ispirate a una
improbabile armata nazista continuano a mietere successi. Questo
esercito glorioso di inchiostro di china, che cerca avventure ma
colleziona disavventure, è il protagonista della nuova edizione di Super Sturmtruppen
(Magazzini Salani editore, 2012). Il nuovo volume modifica e amplia
l'edizione del 2008 che aveva venduto oltre quarantamila copie.
Attraverso 1200 strisce realizzate dal 1968 al 1994, il lettore compie
un viaggio completo in questo grande fumetto italiano divenuto un
manifesto antimilitarista.
Il "Fiero alleaten" Musolesi e quell'Italia un po' cialtrona -
Ma perché le Sturmtruppen hanno ottenuto e mantenuto in tutti questi
anni un clamoroso successo? La risposta risiede forse nel fatto che
Bonvi, nel suo essere splendidamente anticonformista, utilizzava i suoi
"kameraten" per raccontare un'Italietta poco eroica e molto provinciale
ammantata però di regole e costumi da difendere. Utilizzando un tedesco
"maccaronico" e ambientando il tutto in fangose trincee, il fumettista
modenese descriveva le miserie dell'uomo della strada. A modo suo
gridava il "re è nudo" utilizzando lo sberleffo per raccontare quel
Paese un po' cialtrone e furbetto che ha mostrato il suo volto solo
oggi. Davanti agli episodi della cronace giudiziaria che hanno mandato a
picco la credibilità della classe politica italiana non è difficile
ipotizzare che Bonvi avesse già visto e previsto tutto. Basta prendere
ad esempio quel bellissimo personaggio che è Galeazzo Musolesi. Il
"Fiero alleaten" italiano in nome del patto d'acciaio si diverte a
fregare gli ingenui soldatinen teutonici.
Gli omaggi di Guccini, Vasco Rossi e Mollica -
Mentre tra varie disavventure belliche si alternano il Capitanen, il
Sergenten, il Cuoken, il Nobile Alleaten del Sol Levante e il terribile
Rancio malefiken, nel volume compaiono gli omaggi di Francesco Guccini
che di Bonvi fu un carissimo amico, oltre al rocker di Zocca Vasco Rossi
e al critico televisivo della Rai Vincenzo Mollica. Chi lo ha
conosciuto sostiene che in fondo Bonvi, da antimilitarista convinto,
fosse attratto da quel mondo fatto di regole così rigide da provocare
in un lui una facile e feroce ironia. Un modo di leggere la vita che è
sopravissuto al tragico destino ed a un autista ubriaco.
10 dicembre 2012
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