E’ in libreria in alcune città un volumetto dedicato alla memoria del comandante “Edoardo”, direttore del Giorno e del Messaggero.
“Italo Pietra, 1911-2011”
Il volume curato da Vittorio Emiliani, contiene scritti di Corrado Stajano, di Angelo Del Boca, Giorgio Ruffolo, Ambrogio Arbasino, Antonio Airò, Gigi Giudice e dello stesso Emiliani, vi compaiono anche un ricordo dell’editore Livio Garzanti e un ritratto disegnato appositamente da Tullio Pericoli
E’ in libreria in alcune città un volumetto dedicato alla memoria di Italo Pietra, il comandante “Edoardo”
delle Brigate partigiane dell’Oltrepò che liberarono Milano, poi
protagonista del Congresso di Firenze del rinato Partito Socialista nel
1946, coi “giovani turchi”, e della scissione di Palazzo Barberini.
Giornalista a tempo pieno dai primi anni ’50. Direttore del “Giorno” dal
1960 al 1972 e del “Messaggero” per un anno (fra 1974 e 1975), l’unico
direttore italiano licenziato due volte per motivi politici su istanza
della Dc. “Mi hanno fatto apparire un sovversivo: sono stato soltanto un
riformista, ma in Italia forse basta per avere la mia sorte”, sorrideva caustico quando già si avviava agli 80 anni.
Il
centenario della sua nascita a Godiasco cadeva un anno fa, il 7 luglio
2011. Il ventennale della scomparsa il 4 settembre 1991. Alcuni giornali
l’hanno degnamente ricordato. Pochi per la verità: “Corriere della
Sera”, “Giorno”, “Unità”, “Provincia Pavese” e “Italia Oggi” che ha
ripreso con un bel titolo (“Un gigante appartato”) il pezzo
dell’”Unità”. Non “Il Messaggero” che pure Pietra diresse, col suo
piglio di riformatore laico e socialista di respiro europeo, nell’anno
di svolta 1974-75. Con un po’ di ritardo noi vecchi amici e/o allievi
(di un maestro che mai ha voluto essere tale) abbiamo lavorato
artigianalmente a comporre questo piccolo libro che ci siamo assunti
l’onere di far uscire presso l’editore Guardamagna di Varzi, nel cuore
dell’Oltrepò partigiano, come a “Edoardo” sarebbe certamente piaciuto. Come il titolo, che abbiamo voluto in tutto e per tutto essenziale: “Italo Pietra, 1911-2011”.
Oltre
a me, a Corrado Stajano, Angelo Del Boca, Giorgio Ruffolo, fanno parte
del gruppo i vogheresi Ambrogio Arbasino, che mi ha molto aiutato a
mandare il libro in tipografia, Antonio Airò e Gigi Giudice (autore di
una bella e lunga intervista a Luchino Dal Verme, comandante “Maino”).
Nel volume compaiono anche un ricordo dell’editore Livio Garzanti che
varò Pietra come giornalista all’”Illustrazione Italiana” e un ritratto
disegnato da Tullio Pericoli a lungo al “Giorno”. Ma sento di dover
particolarmente ringraziare la figlia di Pietra, Maurizia, la quale ci
ha fornito documenti e fotografie, con la solita squisita disponibilità.
Anche lei è entrata a far parte del nostro club di “piccoli editori”.
Ci
è sembrato giusto fissare in un centinaio di pagine di testimonianza e
di antologia i tratti salienti di un intellettuale, di un
giornalista-scrittore, che senz’ombra di retorica e senza mai cercare
facili popolarità, ha prima rischiato la vita in montagna e poi l’ha
impegnata a tentar di migliorare laicamente il proprio difficile Paese
(e non solo) in anni, certo, più tesi e
meno flaccidi degli attuali. Essi si augurano vivamente che qualche
giovane legga questi scritti e si interessi a certi caratteri, morali,
culturali e politici,
Vittorio Emiliani
Ps:
“Italo Pietra, 1911-2011” Edizioni Guardamagna in Varzi (10 euro), è in
vendita da Milano Libri e da Hoepli, alla Feltrinelli e alla Libreria
Universitaria di Pavia, in tutt’ e quattro le libreria di Voghera, alla
Libreria Bozzi di Genova, alla Coop di via Orefici a Bologna e a Roma
alle Librerie Arion Montecitorio e Fanucci Senato.
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