Teatro e memoria. In Belgio il ‘Caso Spampinato’ cattura gli spettatori
A 40
anni dalla morte del giornalista di Ragusa, l’inchiesta drammaturgica
che racconta la sua storia ha fatto registrare il pieno in cinque
università belghe in cui è stata rappresentata dal 24 al 30 marzo. La ricercatrice belga che ha promosso e seguito il tour racconta le impressioni del pubblico
di Sarah Vantorre
OSSIGENO, Anversa, 23 Aprile 2012
– “Avevo sottovalutato l’interesse dei miei connazionali. (…)Per gli
spettatori, l’Inchiesta Drammaturgica sul Caso Spampinato è stata come
una doccia fredda rispetto all’immagine romanzata e spettacolarizzata
dei film a sfondo mafioso che sono abituati a vedere. Ha fatto
impressione che sulla scena ci fossero due attori di Ragusa, cioè della
città di Giovanni, due giovani uomini pressappoco dell’età che aveva
allora Giovanni: due giovani siciliani impegnati a fare maggior luce su
una delle pagine più buie della storia sociale della loro terra, della
loro isola, del loro paese.
Ogni spettatore, avendo sentito questo
capitolo di storia raccontato schiettamente, senza l’aggiunta di giudizi
di parte, di rimproveri o di smaccati giudizi morali, ha avuto
l’opportunità di formarsi il suo giudizio, di trovare da solo ciò che
più lo tocca, ciò che lo convince e incuriosisce. Ne sono convinta.
Penso che adesso alcuni di questi spettatori continueranno a vedere con
altrettanto piacere i film di mafia all’americana, qualcun altro invece,
mentre fa colazione in un agriturismo siciliano, penserà a Giovanni
Spampinato. Qualcun altro…” LEGGI TUTTO
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