Il cammino e il pellegrino
Chi ha detto che il romanzo storico è finito? "Il cammino e il pellegrino", ultimo romanzo di Gladis Alicia Pereyra, dimostra che raccontare il passato può essere la via per trattare, attraverso la storia di quattro adolescenti che diventano faticosamente adulti, dei problemi e della complessità del presente. Ne presentiamo un brano.
Gladis Alicia Pereyra
La piazza brucia nei suoi falò
La notte trema di cennamelle, zufoli e ribeche, di bisbigli, di lamenti e sospiri striscianti lungo i muri all’ombra dei cavalcavia, di scampanii, di risate e urla che si mischiano, s’impastano, lievitano nell’aria surriscaldata dai fuochi d’allegrezza e greve di fumo e di puzzo del sego che brucia nei “pannelli”, le grandi padelle di terracotta che fiammeggiano in cima alle torri, ai tetti e ai campanili. Fiorenza pulsa lasciva nella notte del suo santo e tolta la pudica veste cristiana, danza nuda avvolta in fiamme. Per le arterie delle sue vie si trascinano demoni antichi che solleticano sotto le vesti la pelle verginale delle fanciulle, infondendo loro strane voglie, mentre uomini sconosciuti si aggirano, spronati da Priapo e gonfi di vino. Le campane suoneranno fino all’alba per fermare il volo delle streghe che solcano i cieli sghignazzando aggrappate a un manico di scopa, ma ogni resistenza è inutile: gli antichi dei sono tornati, hanno confinato i santi nelle chiese e si sono impadroniti delle strade. Fiammetta guarda la chiesa di Sant’Andrea che si abbandona sul fianco dell’arco pagano che la sovrasta, come una donna innamorata; Guido le ha preso una mano e lei sente il richiamo dolce del palmo virile salirle lungo il braccio fino al capezzolo e un impulso irresistibile la spinge verso di lui, le labbra schiuse, palpitanti; Guido si affretta verso il resto della brigata che già passa accanto alla massiccia torre degli Elisei e s’inoltra nella piazza del mercato, lasciandoli dietro.
La piazza brucia nei suoi falò. Il suono dei cembali rimbomba sul lastricato, trema nelle caviglie, richiama lontani echi nel profondo minerale delle ossa; i polsi e i respiri accelerano. Il popolo minuto balla intorno alle fiamme sfrenati rigoletti. Uomini nerboruti con le gambe nude, donne coperte di umili guarnelli, i volti congestionati dall’eccitazione e dal caldo, si contorcono in risate convulse contaminate da pensieri animaleschi. E il tam tam dei tamburi che scuote e la calura che dà alla testa e il fumo che annerisce l’aria e nasconde le stelle. La città è diventata incandescente. Il vento fa tremolare le fiamme nei pannelli che si alzano sui supporti verso l’alto come braccia che esibiscano la barbara offerta a un dio solare. La vita ha perso ogni freno, trionfa grandiosa e scomposta come una menade, corre con rabbiosa gioia in vertiginosi girotondi che chiudono la piazza in un’atmosfera allucinata.
La piazza brucia nei suoi falò. Il suono dei cembali rimbomba sul lastricato, trema nelle caviglie, richiama lontani echi nel profondo minerale delle ossa; i polsi e i respiri accelerano. Il popolo minuto balla intorno alle fiamme sfrenati rigoletti. Uomini nerboruti con le gambe nude, donne coperte di umili guarnelli, i volti congestionati dall’eccitazione e dal caldo, si contorcono in risate convulse contaminate da pensieri animaleschi. E il tam tam dei tamburi che scuote e la calura che dà alla testa e il fumo che annerisce l’aria e nasconde le stelle. La città è diventata incandescente. Il vento fa tremolare le fiamme nei pannelli che si alzano sui supporti verso l’alto come braccia che esibiscano la barbara offerta a un dio solare. La vita ha perso ogni freno, trionfa grandiosa e scomposta come una menade, corre con rabbiosa gioia in vertiginosi girotondi che chiudono la piazza in un’atmosfera allucinata.
Gladis Alicia Pereyra è nata a Cruz del Eje, in Argentina. Dopo aver lavorato nel cinema come assistente alla regia, si è dedicata alla ricerca storica sul Medioevo e alla scrittura.
Gladis Alicia Pereyra
Il cammino e il pellegrino
Manni, 2011
18 euro
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