L'EVENTO
Dieci giorni tra media e utopia
a Perugia uno strano Festival
Raccontare la rivoluzione della comunicazione mentre avviene. Cercare forme di intrattenimento che ancora non esistono. Incontri con Arbore, Bonolis, Gino e Michele, Battiato, Bollani, Ruotolo, Ghezzi e una continua interazione col pubblico di LEONARDO MALÀ
PERUGIA - "Striscia è morta, la tv generalista è morta. E anche il nostro Festival con la effe maiuscola è defunto". C'è un sacco di gente conosciuta alle esequie della tv di un tempo, dagli orfani illustri Arbore, Baudo e Bonolis, alla vedova inconsolabile Milly Carlucci, i "parenti serpenti" Bruno Voglino, Gino e Michele, gli ultimi rampolli Lillo, Greg e Le Iene, fino ai diseredati, i Soliti idioti. C'è perfino l'impresario, Lucio Presta. Tutti a Perugia, ospiti di "IMMaginario 2.0", il nonfestival di Alessandro Riccini Ricci che alla seconda edizione si è già stufato di se stesso proponendo una formula alternativa dove i protagonisti non fanno passerella ma ascoltano e sperimentano i nuovi umori del pubblico."Dieci giorni all'insegna dell'Utopia", dice Riccini Ricci, che precisa di non avere conti in sospeso col suo quasi omonimo di Striscia ("considero Antonio Ricci uno dei personaggi più influenti nella nostra cultura di fine secolo") ma che vede nella multipiattaforma l'evoluzione logica dell'intrattenimento su schermo. A parte l'episodica eccezione di Fiorello 1, la conferma che una certa epoca è al trapasso arriva dalle prenotazioni per l'evento perugino: posti esauriti per Battiato, Bollani, Gazzè, perfino per Sandro Ruotolo, prima ancora dell'amarcord televisivo, di scena giovedì 24 al teatro Morlacchi, il giorno della chiusura.
Un programma inclassificabile quello di IMMaginario 2.0 (www.progettoimmaginario.org 2), capace di saltare dal calcio, al cinema, alla musica, a passo di zapping. Oggi, mercoledì, tocca a Gino e Michele, di seguito Max Gazzè. Il tempo di voltare pagina ed ecco Veltroni, Sacchi e Gian Antonio Stella, ciascuno in sale differenti, magari a parlare dell'altro. Si cerca l'interazione con il pubblico (l'ingresso è ovunque gratuito), la frantumazione del rapporto tra star e spettatore, si mettono in campo iniziative per produrre nuovi progetti editoriali con IMMedialab e la partnership di Repubblica.it. Alla fine l'obiettivo è cercare la musica che non c'è, il fumetto che non c'è, la tv che non c'è. Col rischio di bussare alle porte del futuro e sentirsi rispondere: "Non c'è".
Per i più esigenti va segnalata la presenza di Philippe Garrel e di suo figlio Louis che hanno messo a nudo la parigina di Perugia, Monica Bellucci, il duello a colpi di matita tra Vauro e Vincino, l'anteprima della voluminosa ricerca sull'intrattenimento tv con Mario Maffucci e Giorgio Simonelli, il cartoonist Lorenzo Mattotti col nuovissimo "Dr Jekill e Mr. Hide" per iPad, Ghezzi che intervista Battiato e Giuseppe Smorto, condirettore di Repubblica.it, a punzecchiare Sacchi, Castagner e Cosmi.
Qualcuno potrebbe obiettare "troppi ingredienti per una sola torta". E se fosse semplicemente una dispensa?
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