La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

domenica 12 giugno 2011

I Bronzi di Riace? Sono due tamarri

IL MANIFESTO BLOG
   Un patrimonio in transito a cura di Arianna Di Genova
 
  
I Bronzi di Riace? Sono due tamarri
 
Si sono accesi i riflettori sui beni culturali. Finalmente, si penserà. Ma il motivo è una polemica televisiva, non una dichiarazione d’amore verso il nostro patrimonio tanto bistrattato. E’ così che i Bronzi di Riace,  i bellissimi guerrieri, icone dell’archeologia “preziosa” che possediamo sul territorio. una volta scampata la visita di rappresentanza ai vari G8 richiesta più volte dal premier, finiscono in uno spot per il piccolo schermo che li trasforma in due veri e propri “tamarri”. E’ una pubblicità televisiva nata per promuovere il turismo nella Regione Calabria, ma ha suscitato solo disapprovazione. Si vedono le due statue assumere in pose plastiche, da ragazzotti freschi di attrezzistica di palestra, giocare a morra per decidere se dirigersi verso la montagna o il mare e parlottare con fare un po’ bullesco. I due Bronzi, mentre mostrano le loro tornite chiappe a tutt’Italia, si sbrigano pure a proclamare che non vogliono far altro che abbronzarsi. Da qui, i numerosi appelli per la rimozione dello spot dal palinsesto televisivo, considerato soltanto lesivo dell’arte e della bellezza e non un incentivo al viaggio.  A criticarlo sono stati calabresi illustri come Salvatore Settis ma anche alcuni esponenti della Confindustria della Regione. Nonostante tutto, si può ancora porre rimedio. La volgarità è la peggiore eredità dell’era berlusconiana: prepariamoci a farci i conti a lungo…
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