pubblica dopo 40 anni
il libro del giornalista
e partigiano Giovanni Panozzo
Resistenza, i ricordi
tenuti nel cassetto
di Sebastiano Grasso
Corriere della Sera 7/6/2012
Giovanni
Panozzo (1922-1988) arrivò al Corriere nel 1976. Come Salvatore
Conoscente e Giancarlo Pertegato, aveva lavorato all' Unità e quando la
redazione milanese del quotidiano del Pci chiuse, dopo una breve
permanenza in altri giornali, era approdato in via Solferino, chiamato
da Franco Di Bella. Alto, coi capelli bianchissimi, Giovanni aveva l'
aspetto d' un senatore dell' antica Roma. Da giovane aveva partecipato,
nelle Brigate Garibaldi, alla Resistenza in Val Seriana. Nel novembre
del ' 43, i partigiani del colonnello Carlo Croce combatterono sul monte
di San Martino, in Valcuvia (Varese). Nel ' 73, Panozzo
aveva deciso di ricordarli in un centinaio di pagine. In circa trent'
anni molte cose si possono dimenticare, così egli aveva preferito vedere
le carte al centro di documentazione di Cassano Valcuvia e sentire
direttamente i protagonisti. Che forma dare al materiale in mano? Così,
prese corpo l' idea di rendere il tutto sotto forma di un romanzo.
Titolo, Quelli di San Martino. Che, però, rimase sempre in un cassetto. A
poco meno di 40 anni, un editore di Varese, Pietro Macchione, ha
chiesto alla vedova e al figlio di Giovanni di riesumare il testo per
pubblicarlo, arricchito da una premessa e da una postfazione (pp. 148, ?
15). Finale: «Soltanto don Tamazza fu autorizzato dall' autorità
tedesca ad accompagnare la salma al cimitero. La calarono nella fossa
numero 30. Il sacerdote ghermì un pugno di terra e la gettò sulla bara.
Si guardò intorno e ripeté il gesto. Allora altra gente venne dalle
tombe vicine, guardinga e sospettosa, muta. Ma ad uno ad uno, tutti
raccolsero una zolla da lasciare sulla cassa; e fu come se i tamburi
rullassero».
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.