Domani mattina alle 11 io e Syusy Blady vi aspettiamo a Jerzu, alla Torre Cantina Antichi Poderi, per raccontare e parlare dello spettacolo "Dio è nato donna. Misteri per caso", di Syusy Blady, che va in scena stasera alle 21.30 alla Stazione Dell'arte Ulassai per il Festival dei Tacchi organizzato da Cada Die Teatro.
Dio è un uomo con la barba? No. Atlantide è esistita davvero? Sì. Cristoforo Colombo ha scoperto l’America? No. I Sumeri hanno avuto a che fare con gli alieni? Forse. E il 2012? È già arrivato…
Tra miti, curiosità archeologiche e simboli segreti, un viaggio sulle tracce dei grandi enigmi in compagnia della più celebre coppia di turisti italiani.
Syusy è una turista non-per-caso che da vent’anni va a caccia degli enigmi che la Storia ufficiale non riesce a risolvere. Patrizio è un ascoltatore scettico, ma pronto a seguirla nel suo viaggio mentale e fisico sulle tracce di grandi misteri del passato. In questo libro, partendo dal santuario di San Luca a Bologna, si arriva a Malta, l’isola della Dea Madre, dove Syusy prende atto che Dio è nato donna. Poi si scopre che la Lupa del Campidoglio è stata copiata da un più antico simbolo orientale: Syusy c’è stata e ne ha le prove! Da una mappa conservata all’Università di Bologna si deduce che qualcuno aveva mappato la terra in un periodo antichissimo, in una specie di Google Earth antidiluviana. Quindi Cristoforo Colombo non ha scoperto niente di nuovo. A proposito di America, come mai da sempre tutti cercano l’oro? C’è forse una ragione segreta che lo rende tanto prezioso? In Ecuador Syusy ha rintracciato in una sorgente aurea la fonte dell’eterna giovinezza. Tornando in Italia, chi ha costruito le imponenti mura megalitiche e i grandi porti misteriosi di Orbetello e del Circeo? Sulle rotte dei Pelasgi e dei Popoli del Mare, Syusy scopre i resti di una Atlantide mediterranea ora scomparsa. Per sapere cosa succederà nel 2012 è poi andata in Guatemala, a chiedere spiegazioni direttamente agli ultimi discendenti dei Maya, gli Indios Lacandoni. E di ritorno dalle Ande, è passata per New York dal più celebre studioso dei Sumeri, per approfondire l’ipotesi dell’origine extraterrestre dell’uomo. A questo punto Patrizio ha un mancamento.
Sempre domani, ma alle 18.30, io e Francesco Frisco Abate vi aspettiamo ad Ardauli per raccontare e parlare del libro di Francesco "Un posto anche per me", evento per "Scrittori a piede Lìberos".
Insomma, iniziate a mettervi in viaggio: noi vi aspettiamo.
Love/Peace & some rock'n'roll.
Peppino puoi incontrarlo ogni notte sugli autobus di Roma, con un bustone in mano e la faccia da bambino. È sardo, ma vive a Roma, anzi a Pomezia. Ha trentotto anni, ma è sempre stato un po' «lentarello». La sua voce ingenua, comica, sgangherata descrive il mondo scintillante e decadente delle sue notti, ma anche l'irresistibile compagnia di ultimi del mondo in mezzo a cui è cresciuto e vive: ciascuno aggrappato a un sogno o a un dolore, a un tentativo come un altro per non essere invisibile. Un eroe stralunato racconta tutta la crudeltà di esistere, con uno sguardo infantile e sghembo che diventa l'unica forma di resistenza al male.
Peppino è il garzone delle consegne a domicilio. La sua merce è prelibata, ma non è per tutti. E i misteri che nasconde sono inconfessabili. Stretto sul sedile dell'autobus, Peppino non fa che parlare, come Forrest Gump sulla panchina. Parla da solo, come gli idioti: cosí pensano gli altri. Non sanno che parla a Marisa. Che a Marisa è intrecciato il suo destino. Nel suo avventuroso viaggio tra periferie dimenticate e lussuosi palazzi romani, tra una vita scellerata e i ricordi di un passato che lo tormenta, Peppino dovrà riscattarsi o soccombere per sempre. Fino a un impensabile colpo di scena.
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«Un uomo che viaggia da solo sull'autobus della notte porta sempre con sé un gran segreto e lo accompagnano molte vergogne. E gli uomini che custodiscono segreti e vergogne è meglio non disturbarli».
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«Un uomo che viaggia da solo sull'autobus della notte porta sempre con sé un gran segreto e lo accompagnano molte vergogne. E gli uomini che custodiscono segreti e vergogne è meglio non disturbarli».
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