LIBRI: SPADOLINI. ESCE
IL NUOVO VOLUME DEGLI
«SCRITTI GIORNALISTICI».
PUBBLICATO «IL TACCUINO
DI ‘EPOCA’ 1972-1976»
Firenze,
6 maggio 2012. Esce il sesto volume (sedicesimo tomo) degli «Scritti
giornalistici di Giovanni Spadolini», pubblicato con il patrocinio del
Consiglio dell'Ordine nazionale dei giornalisti e della Toscana. Il
libro, intitolato «Il Taccuino di Epoca. 1972-1976» (pp. 520, euro 45) e
curato dallo storico Paolo Bagnoli, fa parte del progetto inaugurato
nel 2004 dall'editrice Polistampa in collaborazione con la Fondazione
Spadolini che prevede la pubblicazione di tutti gli oltre 4mila articoli
dello statista apparsi sui maggiori quotidiani, settimanali e
quindicinali italiani e non raccolti in volume, dal primo, su «Il
Messaggero» del 4 gennaio 1948, all'ultimo, uscito postumo su «La
Stampa» il 3 settembre 1994. Il rapporto di Giovanni Spadolini con
«Epoca» è di lunga data e inizia con la vita stessa della rivista,
nell'ottobre del 1950. Divenuto nel 1955 direttore del «Resto del
Carlino», il professore fiorentino continuerà a collaborare e a scrivere
sul settimanale, tenendo dal 1972 fino al 1976 la rubrica «Il taccuino
di Giovanni Spadolini». Tra la prima e la seconda stagione della sua
collaborazione, la presenza di Spadolini nella vita italiana matura un
percorso che lo vede, dopo il lungo periodo di guida del quotidiano
bolognese, direttore del «Corriere della Sera» (1968-1972) e, una volta
lasciata via Solferino, eletto in Senato come indipendente nelle liste
del Pri, dietro invito di Ugo La Malfa.
Nei
pezzi del suo «Taccuino» e in altre testimonianze della sua
collaborazione al settimanale raccolte in appendice nel volume,
Spadolini fissa con occhio critico la vicenda complessiva di un Paese di
cui avverte la complessità e le difficoltà. Anzi, di esse è talmente
consapevole, e pure preoccupato, che gli articoli rifuggono sia dagli
stereotipi narrativi così topici della pubblicistica italiana, sia dalla
mera apparenza dei fatti o delle personalità di cui scrive. Giornalista
nel Palazzo, egli mantiene il ruolo di «storico del presente» che lo
caratterizza fin dagli esordi: raccontando, polemizzando, sollevando
questioni e sfidando il lettore. «Dagli articoli», scrive lo storico
Cosimo Ceccuti nell'introduzione al libro, «emerge chiara la sua visione
di fondo, caratterizzata dalla fedeltà ai valori della grande
tradizione risorgimentale e dall'importanza di una positiva
collaborazione fra laici e cattolici». Scrive sempre Ceccuti:
«Ritroviamo anche le passioni più proprie dello Spadolini uomo di
cultura, che sa cogliere negli incontri con i grandi del tempo le
atmosfere, i silenzi parlanti, le tensioni e le sensibilità, regalando
veri e propri esempi di un giornalismo non urlato, sobrio ma allo stesso
tempo denso e pungente. La riflessione politica espressa da Giovanni
Spadolini su 'Epoca esprime perfettamente la sintesi di una personalità
per la quale lo scrivere era un altro modo per onorare la politica e la
cattedra, ovvero la vita civile dell'Italia». (Adnkronos)
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