Sono un serial killer.
Altri sono borseggiatori, truffatori,
spacciatori, papponi, rispettabili professionisti, politici, non sempre
onesti, religiosi, non sempre coerenti..
Sono un serial killer. Un coscienzioso serial killer: cosi’ per passare il tempo.
Voglio
l’ attenzione delle donne. Le ascolto, pero’, ogni volta che hanno uno
dei loro cazzi di su e di giu’. Sul fatto che non hanno comprato questo o
quello, che si sono lasciate e prese con questo e quello, che i loro
bambini oggi hanno la febbre, che sono incasinate nei divorzi, che i
mariti non le comprendono e le lasciano sempre troppo sole.
Mi
attirano le casalinghe. Le piu’ frustrate. Spesso per la famiglia hanno
rinunciato a un lavoro gratificante o non ne hanno mai avuto una
occasione perche’ rimaste incinta ragazzine e costrette a sposarsi.
Donne sole che trovano la loro realizzazione nella finzione delle
fiction televisive e nei reality-show.
Le abbordo nel parcheggio dei centri commerciali.
Visto cosi’ ho l’ aria di un brav’ uomo. Ispiro fiducia.
Le aiuto a caricare la macchina e a portare la spesa a casa. Mariti e figli sono sempre fuori casa: al lavoro e a scuola.
Vado
a letto con loro. Mi infilo sotto le loro lenzuola. Scopo in silenzio.
Non stanno mai zitte: continuano a parlare, dei loro problemi. Non
chiudono mai la bocca. Sono convinte di poter parlare su qualunque cosa e
di poter fare le vittime che si prendono la loro rivincita scopando con
il primo uomo che stanno a sentirle.
Le ascolto. Non dico nulla.
Ascolto. In silenzio. Non voglio entrare nei loro casini.
Questo mi facilita’ poi ucciderle.
L’ unico modo per dare un senso alla vita.
La mia.
Loro trovano pace nella morte.
La loro.
last minute shot - musica di Roberto Zanata
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