“I SIGNORI DEL RATING.
Conflitti di interesse
e relazioni pericolose
delle tre agenzie più temute
dalla finanza globale”
(Bollati Boringhieri 2012).
Milano,
14 maggio 2012. Paolo Gila, coautore del libro con l'avv. Mario
Miscali, ha efficacemente riassunto le questioni fondamentali e spiegato
le ragioni di inattendibilità delle tre agenzie di rating che dominano
il 95% del mercato dei «giudizi», guidate da uomini e da capitali che
hanno precisi scopi e ruoli sul mercato finanziario mondiale. Non è
pensabile che gli azionisti di riferimento dei fondi di investimento
speculativi, componenti dei consigli di amministrazione, possano dare giudizi imparziali; viene invece da pensare che ogni parere
nasconda anticipazioni sull’andamento dei mercati dei titoli solo per
future speculazioni. Occorre quindi pensare con urgenza ad una seria
riforma per rendere il rating più differenziato nelle valutazioni: una
pluralità di soggetti almeno smonterebbe questo monopolio a tre dei
giudizi. La società cinese di rating Dagong intanto, che sta entrando
con tutta l’autorevolezza del governo di Pechino alle spalle,
spezzerebbe il monopolio della moderna Trimurti (magari calmierando gli
impietosi giudizi di rating nei nostri confronti da ultimo emessi), ma
si prevede che gli interessi del governo cinese non la rendano affatto
meno parziale e interessata delle tre agenzie. L’idea sarebbe di
radicare questa agenzia nella piazza di Milano, rimasta desolatamente
emarginata dopo il trasferimento del trading ad alta velocità sulla
piazza di Londra. Un mero palliativo insomma. L’Autore ha alla fine
richiamato i cinque pilastri (responsabilità, concorrenza, trasparenza,
efficienza, indipendenza) per una seria riforma, illustrati alla fine
del libro. Per prima cosa le agenzie di rating non devono, per la stessa
credibilità dei loro giudizi, avere conflitti di interessi all’interno
dovuti alle partecipazioni strategiche in operazioni finanziarie dei
loro stessi amministratori e azionisti con rilevanti interessi su ogni
mercato. Altrimenti i “Signori del Rating” continueranno ad agire
nell’ombra e a giocare con gli specchi.
Numerose
e interessanti le osservazioni degli ospiti invitati. Lo scrittore
Angelo Gaccione auspica l’abolizione totale del rating demandato a
società private, dovendosi prevedere piuttosto enti soggetti al
controllo di autorità indipendenti. L’avv. Elio de Toffol ha evidenziato
la disumanità del sistema, affidato a macchine che decidono tramite
algoritmi il buono e il cattivo, la vendita o l’acquisto con metodi
folli come l’HFT High Frequency Trading. A fronte dello sviluppo
sfrenato della tecnologia non c’è un corrispondente pensiero umano
avanzato, manca un’umanità evoluta capace di non delegare, di
riappropriarsi delle propri responsabilità e scelte. L’impero del rating
e quindi dei Signori del Rating deriva dal potere che noi gli diamo. E
ha citato Etienne De la Boétie, contemporaneo di Montaigne, nel suo
“Discorso sulla servitù volontaria”: “Come è possibile che tanti uomini
sopportino un tiranno che non ha altra forza che quella che essi gli
danno. Da dove prenderebbe i tanti occhi con cui vi spia se voi non
glieli forniste? Siate più risoluti a non servire più, ed eccovi liberi”
(Instant Book, Chiarelettere ed). Molto interessante e ricco di
osservazioni tecniche è stato alla fine l’intervento del biotecnologo
Egidio Smeraldi, il quale ha sottolineato l’importanza del mercato dei
titoli “over the counter”, nel quale si muove una quantità di denaro
giornaliero incommensurabilmente più imponente di quella che si muove
nei mercati regolamentati. Si tratta di un mercato finanziario “ombra”,
tipicamente speculativo, non collegato a spostamenti di beni reali.
Sfugge come tale ad ogni controllo in un trading ad alta velocità
effettuato dai computer. I CDS Credit Default Swap, oggetto di calcoli
algoritmici, variano autonomamente, per conto proprio, in funzione del
mercato in tempo reale, sfuggendo alle agenzie di rating e
determinando alla fine chi vince e chi perde. Una seria riforma
dovrebbe quindi prevedere, ha detto Smeraldi, una regolamentazione
radicale dei mercati ombra e dell’operato delle banche d’affari.
Ringrazio
ancora tutti gli invitati per la calorosa partecipazione e anche per il
plauso a me tributato circa la scelta “illuminata” (parole di de
Toffol) dell’argomento, pur non letterario né artistico ma di drammatica attualità.
Di seguito la trascrizione del mio discorso introduttivo e la galleria di immagini.
Ad majora! Vostro,
Giovanni F.F. Bonomo
Centro Culturale Candide
I SIGNORI DEL RATING, di Paolo Gila e Mario Miscali. Introduzione del libro (14 maggio 2012)
“Questo
libro, che si colloca nell’ambito del giornalismo di inchiesta e di
denuncia, scritto da Paolo Gila e Mario Miscali, fresco di stampa (edito
nel mese di marzo 2012), affronta un tema quanto mai attuale,
discutendosi proprio in questi giorni in ambito comunitario la riforma
sul regolamento delle agenzie di rating, le tre grandi americane,
Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch, che negli ultimi mesi hanno
turbato i sonni di capi di stato e privati cittadini dell’Unione
Europea.
Dal
loro giudizio sui debiti sovrani dipende infatti il futuro degli Stati
stessi, non solo economico, come viene spiegato nel libro. Gli Stati
Uniti e soprattutto l’Unione Europea sanno che gran parte dei terremoti
politico-finanziari che li concernono dipendono anche dalla valutazione
delle agenzie di rating. Ora, l’idea di fondo della riforma, promossa in
seno all’Unione Europea, è quella di ridurre il potere delle agenzie
stesse, almeno di quello oracolare sul destino dei singoli Paesi.
Secondo la Commissione europea la proposta dell’eurodeputato Leonardo
Domenici, esponente del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e
Democratici, membro della Commissione Affari Economici e Monetari,
andrebbe nella direzione giusta.
I
punti centrali riguardano la creazione di un’entità indipendente per la
valutazione dei debiti sovrani, l’abolizione degli automatismi come
conseguenza dei downgrade e l’introduzione di una clausola di
volontarietà per gli Stati membri, che potranno richiedere di non
valutare i propri debiti sovrani. L’iter del provvedimento per la
riforma del rating continuerà nelle prossime settimane al tavolo di
negoziazione tra Parlamento, Commissione e Consiglio, per poi essere
votato in Commissione economica il prossimo 21 maggio e in plenaria a
Strasburgo nella sessione di luglio.
Ora
sentiremo che cosa ne pensa Paolo Gila, presente con noi questa sera,
che certamente saprà valutare la bontà o meno della proposta di legge
Domenici, avendo trattato il tema, sviscerato in tutti i suoi aspetti,
in questa opera esemplare per lungimiranza, chiarezza espositiva e senso
civico, che fa seguito alla sua precedente opera “L’economia che dà i
numeri”, edita nel 2009, un viaggio esplorativo tra le luci e le ombre
degli indicatori economici che misurano la ricchezza dei cittadini delle
imprese, degli Stati e delle civiltà. Con tale inchiesta nel mondo dei
centri di ricerca socio-economica e sulle loro capacità di influenzare
l'opinione pubblica, la politica e le istituzioni, Paolo Gila già
anticipava il libro che viene oggi presentato, grazie.”
Giovanni F.F. Bonomo
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