Matteotti, il corpo di un martire
DEDICATO A BERLUSCONI, ALLA LOMBARDI (M5S)
E A TUTTI QUELLI CHE DICONO
MUSSOLINI E IL FASCISMO
HANNO FATTO ANCHE DELLE COSE BUONE
da l' Unità
Matteotti, il corpo di un martire
Matteotti muore perché ama la libertà, perché la sua testa pensante è una barriera contro il dilagare del totalitarismo, contro il dilagare degli attacchi beceri alle libertà fondamentali. E come i martiri, che nella concezione cristiana avevano dato la vita per testimoniare i valori della fede e il valore del messaggio evangelico, così Matteotti muore per testimoniare l’attaccamento alla democrazia messa in discussione dal fascismo, al pluralismo come valore imprescindibile di quella religione laica che è la politica.
Con l’omicidio e lo scempio del corpo di Matteotti, il fascismo si assume, nel torpore di un paese assopito, e forse non ancora pienamente in grado di capire la gravità dell’ora, la responsabilità storica e morale della morte del leader socialista. È questo l’inaccettabile risvolto drammatico di uno stato liberale al tramonto, l’evidenza di tragiche responsabilità storiche della monarchia e di uno stato ormai non più in grado di tutelare il pluralismo come fondamento di democrazia.
Oggi per ricostruire le vicende del rapimento, dell’omicidio e del tragitto del corpo del leader polesano, è uscito un nuovo volume di Italo Arcuri “il corpo di Matteotti”, edito da Suraci. Una riflessione nuova su una storia che non può essere dimenticata. Nemmeno a 90 anni di distanza.
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