Claudio Santamaria e la copertina dell'audiolibro
"Il grande Gatsby": il capolavoro di Scott Fitzgerald rinasce grazie alla voce di Claudio Santamaria
di Andrea Curreli
Lo scrittore spagnolo
Jesus Marchamalo sostiene che nel rapporto tra il lettore e il libro
devono necessariamente esserci delle componenti come il contatto con la
carta, le orecchie sugli angoli delle pagine, gli appunti al termine del
testo. Questa affascinante e vagamente nostalgica visione della lettura
ha il pregio di spostare la lente sull’importanza del mezzo a
prescindere dal valore del contenuto e dagli effetti che questo produce
nel singolo lettore. Ma la “tradizione”, incarnata dal contatto
epidermico con la carta, sta gradualmente lasciando il posto a nuove
forme di scoperta e apprendimento dei testi come l’audiolibro. In una
società caratterizzata da ritmi frenetici, ormai il libro lo si ascolta.
Quindi nessuno si sorprende quando il regista Baz Luhrmann confessa di
voler realizzare un nuovo adattamento cinematografico con Leonardo
DiCaprio de Il grande Gatsby dopo aver ascoltato l'audiolibro del romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
Santamaria voce narrante del testo di Scott Fitzgerald -
Proprio il capolavoro letterario americano degli anni Venti torna in
libreria nel formato audiolibro edito da Emons. Mentre si diffondono
nell’aria le celebri parole dell’incipit - “Al tempo in cui ero assai
più giovane e vulnerabile, mio padre mi diede un consiglio sul quale da
allora continuo a riflettere.
'Quando ti viene voglia di criticare
qualcuno', mi disse, 'ricorda che a questo mondo non tutti hanno avuto i
tuoi stessi vantaggi'” - non è difficile riconoscere la voce di Claudio
Santamaria. L’attore, reso celebre da film come L’ultimo bacio di Gabriele Muccino e Romanzo criminale
di Michele Placido, interpreta il libro nella traduzione
dell’americanista Roberto Serrai pubblicata da Marsilio nell'edizione a
cura di Gianfranco Balestra. Fedele all’idea per cui “la lettura è una
forma del mestiere dell’attore” Santamaria con la sua interpretazione la
bellezza di un testo che ha segnato un’epoca. Con una peculiarità
l’attore ha deciso di non modificare la voce narrante dei personaggi che
si alternano nella storia.
Gatsby emblema di un'America ruggente e triste -
Doveroso, oltre al mezzo, soffermarsi sul libro pubblicato per la prima
volta a New York iI 10 aprile del 1925 e considerato una chiave di
lettura importante per comprendere gli Stati Uniti della cosiddetta “Età
del jazz”. Questo periodo storico si inserisce in una più ampia visione
del sogno americano che Fitzgerald sembra voler incarnare nel suo
personaggio principale, Gatsby, per poi limarlo e ridimensionarlo. Lo
scrittore americano affida al giovane Nick Carraway il compito di
raccontare e svelare il mistero che avvolge il suo ricco vicino di
casa Jay Gatsby . Quello che viene descritto è un mondo luccicante fatto
di tanto denaro, abiti eleganti, feste e quel macchinone giallo e il
suo caratteristico clacson a tre note. Dietro a questo affresco che
celebra un'America dove i soldi, poco importa se guadagnati onestamente,
sono l'unico parametro si cela un uomo triste e tormentato. Gatsby ha
avuto tutto partendo dal nulla, ma non l'amore di Daisy. E' un amore
romantico ricambiato dal disinteresse in quello strano rapporto tra
vecchi e nuovi ricchi. La tragedia finale si consuma con l'omicidio di
Gastby nel totale disinteresse di Daisy e di quel mondo di luci cui
credeva di appartenere.
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