La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

lunedì 15 aprile 2013

''In territorio nemico'', il caso letterario dell' anno in Italia. Con i suoi 115 scrittori, è il romanzo con più autori al mondo.

UN AVVINCENTE ROMANZO STORICO SULLA RESISTENZA
UNA STRAORDINARIA ESPERIENZA DI SCRITTURA COLLETTIVA
15 euro • 308 pagine
segui le presentazioni in libreria su
www.minimumfax.com/appuntamenti


La "prima" ufficiale di In territorio nemico (edizioni  minimum fax ) di 115 scrittori , tra i quali il sottoscritto, sarà mercoledì 17 aprile presso la Feltrinelli di Firenze, in via Cerretani.
E' un grande evento  per la letteratura italiana.  Con i suoi 115 autori, è il romanzo con più autori al mondo.
Pier Luigi Zanata, uno dei 115



Un ufficiale che diserta e intraprende un viaggio attraverso l’ Italia devastata dalla guerra. Una ragazza di buona famiglia che diventa una partigiana pronta ad uccidere un fascista dopo l’ altro. Un ingegnere aeronautico che si nasconde in attesa che passi la bufera, Matteo, sua sorella Adele, il cognato Aldo sono  i personaggi di ‘’Territorio nemico’’, tre giovani separati dalla guerra che, dopo l’ armistizio dell’ ( settembre 1943, cercano di ritrovarsi in un paese in preda al caos. Nei venti mesi terribili dell’ occupazione nazista, i tre protagonisti faranno esperienza della battaglia, dell’ isolamento, dell’ amore, del conflitto con se stessi, fino ad affrontare la prova più difficile: scegliere da che parte stare mentre la morte li minaccia a ogni passo. ‘’In territorio nemico’’ è una nuova epica della resistenza. Un’ epopea corale resa possibile dal lavoro di più di cento scrittori e ispirata alla testimonianza di chi la guerra l’ ha vissuta e non ha cessato di raccontarla. Un romanzo vivo e toccante che, tenedo ben presente l’ eredità di Fenoglio, Malaparte e Calvino, apre una rinnovata prospettiva sull’ esperienza tragica e fondativa della seconda guerra mondiale in Italia.


‘’Dove era iniziato tutto? Di chi la colpa? Si guardò attorno, il modesto e decoroso atrio della sua casetta di sposa. Chi era venuto a spaventarla, a colpirla? Di chi si lamentavano le operaie che piangevano di nascosto, le persone che incrociava alle code per il pane? Chi aveva voluto quella guerra? Chi le aveva rubato padre, fratello, marito?’’


Sempre a Firenze sara' organizzato anche un reading pubblico il 25 aprile in piazza Santo Spirito (luogo dove ogni anno alcuni amici organizzano una manifestazione per ricordare i combattenti della Resistenza), sarà anche la festa SIC (Scrittura Industriale Collettiva) messa in piedi da Vanni Santoni e Gregorio Magini. 

Da metà maggio al giro di biblioteche e librerie sarà affiancato un "Antifa tour" da farsi nei luoghi dove l'antifascismo ancor si pratica. Al momento contatti presso Emerson, Forte Prenestino, Cox18 e alcune sedi ANPI.

 In territorio nemico è stato scritto collettivamente utilizzando il metodo di scrittura collettiva  SIC ideato da Vanni Santoni (Gli interessi in comune, Feltrinelli 2008; Se fossi fuoco, arderei Firenze, Laterza 2011) e Gregorio Magini (La famiglia di pietra, Round Robin 2010) e coordinato dagli stessi fondatori; il suo soggetto è basato su aneddoti e testimonianze orali raccolte dagli stessi scrittori. Con i suoi 115 autori, è il romanzo con più autori al mondo



IN TERRITORIO NEMICO
IDEAZIONE E COORDINAMENTO
Gregorio Magini Vanni Santoni
COMPOSIZIONE
Gregorio Magini Vanni Santoni
Stefano Bonchi Stefano Pizzutelli
SCRITTURA
Giovanni Oliveri* Lucia Cucciolotti* Fabio Manfré*
Natan Mondin* Aislinn Oriana Oliva
Paolo Frattini Ray Iperio Lorenzo Polonio
Daniele Gentili Riccardo Capecchi Serena Barbagallo
Marina Perozzi Morena Fanti Stefano Stillo
Franco Ferré Marco Codebò Katia Ceccarelli
Lorenzo Micheli Laura Berna Luciano Xumerle
Gianpaolo Borghini Monica Di Barbora Claudia Clementi
Emanuele Modafferi Jacopo Galimberti Emanuela Naclerio
Carla Casazza Cristiana Ferrari Francesco Chessari
Raffaello Ferrante Elisa Massari Giuseppe Panella
Roberto Sacco Michela Mamprin Alessandra De Bianchi
Simona Maionchi Giulio Gori Federico Flamminio
Alessandra Greco Gian Pietro Rossi Laura Famulari
Francesco Casanova Roberto Cambarau Stefano Miniato
Eleonora Schinella Ivo Scerbo Mario Baldini
Stefano Pizzutelli Enrico Nencini Elisa Farina
Lucrezia Lippi Michele Marcon Filippo Rigli
Mariella Minardi Santino De Luca Emanuela Bon
Maria Gisella Catuogno Gaetano Taverna Camillo Formigatti
Layla Di Felice Anna Maroni Marco Busetta
Massimo Iacomelli Fernando Guidi Eva Guidotti
Igor della Libera Stefano Bonchi Claudio Cortesi
Laura Croce Pier Luigi Zanata
* con funzioni di composizione
REVISIONE
Bianca Pentangelo Claudia Boscolo
Daniele Duso Dimitri Chimenti
Francesca Santarelli Francesco D’Isa
Gianluca Liguori Matteo Salimbeni
Michele Tosto Simona Bruno
Valentina Manchia eFFe
Giovanni Cattabriga
CONSULENZA STORICA
Carlo Iasoni Enrico Campofreda
Marco Polverini Paolo Stanese
CONSULENZA DIALETTI
Alessandro Boni Chiara Panosetti Dimitri Chimenti
Dimitri Grassi eFFe Franco Ferré
Gaetano Taverna Katia Ceccarelli Lorenzo Magrassi
Lorenzo Micheli Marina Perozzi Natan Mondin
Stefano Pizzutelli Mauro Bonelli
SOGGETTO COMPOSTO DA GREGORIO MAGINI E VANNI SANTONI
SULLA BASE DI TESTIMONIANZE E DOCUMENTI RACCOLTI DA
Agnese Trocchi Aldo Ardetti Alessandra Greco
Alessandra Terranova Alessandro Riccardi Antonella Bellipario
Barbara Benini Camillo Formigatti Carla Gariglio
Carlo Borghi Daniele Gentili Dick Dante
Elisa Massari Elvira Bianchi Enrico Astolfi
Enrico Nencini Fabio Canestri Federico Flamminio
Fernanda Sacchieri Fernando Guidi Filippo Rigli
Francesca Cioccoloni Franco Ferré Gianpaolo Borghini
Giovanni Oliveri Jacopo Galimberti Katia Ceccarelli
Laura Famulari Layla Di Felice Lorenzo Micheli
Marco Morello Maria Gisella Catuogno Maria Teresa Norero
Monica Di Barbora Nada Pesetti Oriana Oliva
Raffaello Ferrante Riccardo Capecchi Serena Barbagallo
Sergio Antonio Paoli Vittorio Bigio
IN TERRITORIO NEMICO È STATO SCRITTO CON IL METODO
SIC – SCRITTURA INDUSTRIALE COLLETTIVA
WWW.SCRITTURACOLLETTIVA.ORG

Rassegna stampa:  http://www.scritturacollettiva.org/ra...


 «Pubblicare un libro senza un unico autore, ma scritto a 230 mani, è un’affermazione politica — spiegano i fiorentini Vanni Santoni e Gregorio Magini, ideatori del progetto, in una intervista al collega Paloscia della Repubblica  — nel mondo editoriale non si sa mai chi ci ha mai lavorato ad un libro. Il nostro obiettivo è far emergere il sommerso, dal traduttore al ghost writer sottopagato che sta dietro la grande firma. Per questo, nelle ultime pagine del libro, abbiamo elencato tutti coloro che l’hanno reso possibile, aldilà degli autori».
 «Volevamo uscire dall’idea di scrittura collettiva come gioco — raccontano Santoni e Magini — e per far questo erano necessarie regole, un procedimento ben definito che tutti possono utilizzare, e che può essere scaricato sul sito www. scritturacollettiva. org. Abbiamo prima deciso l’ambito temporale in cui volevamo muoverci, la Resistenza, perché ci tocca tutti; abbiamo quindi invitato gli autori a raccogliere aneddoti e storie familiari sul tema, per poi enucleare temi narrativi — personaggi, ambientazione, interazioni — che sono stati trattati da gruppi indipendenti di scrittori. I compositori — ovvero noi, Stefano Pizzutelli e Stefano Bonchi — hanno preso le parti migliori su cui gli autori sono stati invitati di nuovo a lavorare, e così via fino a che non abbiamo distillato i vari capitoli. Un romanzo-Frankenstein». Industriale. Perché? «C’è del fordismo in questo sistema: la contingentazione del lavoro, una specie di catena di montaggio creativa. E volevamo rispondere in modo provocatorio a chi dice che la scrittura collettiva distrugge la figura romantica dello scrittore tutto stupori e tremori. Crediamo invece che inventare un metodo di scrittura sia molto romantico perché significa dettare nuove frontiere».

La scrittura collettiva, praticata in Italia sin dai futuristi (e anche Lettera ad una professoressa ne è un esempio, risultato della collazione degli scritti degli alunni di Barbiana, ad opera di don Milani), è stata spesso applicata al romanzo storico. Basta pensare ai bestseller di Wu Ming. «Per quanto riguarda noi, è una scelta che ci è venuta naturale — spiegano Santoni e Magini — Il romanzo storico lavora sulle fonti, anche la Sic produce un sistema interno di fonti a cui si attinge. E si presta ad ogni genere di romanzo, è modulare, flessibile: la differenza con gli altri metodi è che noi non discutiamo il risultato in modo assembleare: il compositore non scrive ma ha poteri sulla scelte». In territorio nemico omaggia il filone della letteratura resistenziale italiana, Fenoglio in testa. Al bando finti, aridi, gratuiti sperimentalismi: lo stile è asciutto, omogeneo, venato di affabili anticature, cinematograficamente descrittivo e dal ritmo incalzante. Il senso della collettività autorale si riflette in un romanzo corale, dove è l’Italia e la sua gente a parlare (e quindi tutti noi), dove i dialetti del nord e del sud si rincorrono di pagina in pagina «tanto che, quando abbiamo scritto la parola fine, ci è venuto in mente Gadda e il suo desiderio di lavorare un romanzo con tutti i possibili localismi verbali del nostro Paese» dicono Santoni e Magini. Che non nascondono le finalità di Sic: «Scrivere un buon romanzo. E trovare chi lo pubblicasse e legittimasse l’esistenza del progetto. Perché tanto in Italia non sei scrittore se non pubblichi. Noi, in un colpo solo, ne abbiamo legittimati 115».
Pier Luigi Zanata, uno dei 115, a Rignano Flaminio (Roma)

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