Puleo: "La mia storia d'amore adolescenziale per sostenere la campagna per i trapianti"
di Andrea Curreli
Ci sono tanti modi per sostenere la campagna di sensibilizzazione per la donazione degli organi. Alessio Puleo
ha scelto di farlo a modo suo ovvero attraverso un romanzo che ha per
protagonisti due giovani adolescenti segnati da un amore impossibile. Il
libro s’intitola Il mio cuore ti appartiene e
richiama l’ultima frase lasciata scritta su un foglio macchiato di
sangue da Ale, il tragico protagonista del libro. La destinataria della
missiva è la sua amata Ylenia, una ragazzina bellissima ma costretta a
vivere con un cuore malato. Mentre fiorisce il più spontaneo dei
sentimenti, Giorgio Luciani ovvero il papà di Ylenia vive il dramma di
chi è costretto a infinite liste di attesa per un organo che forse non
arriverà mai in tempo per salvare la sua creatura. Edito da De Agostini,
il romanzo dell’autore di La mamma dei carabinieri può vantare
la prefazione di Federico Moccia, ma soprattutto la postfazione di
Mirella Mancuso la vicepresidente della Associazione italiana per la
donazione di organi. “La mia soddisfazione più grande è stata quella di
aver sensibilizzato tanti ragazzi e tante persone su una tematica così
delicata. In tanti mi hanno scritto di essersi 'convertiti' o avvicinati
alla donazione proprio grazie al mio libro. Presto a Lucca riceverò un
riconoscimento da parte dell’Aido e del Centro nazionale trapianti e
questa mi rende estremamente felice”, afferma Puleo a Tiscali Notizie.
Puleo perché ha deciso di affrontare un argomento molto delicato come la donazione degli organi?
"L’idea mi è venuta a 17 anni dopo aver letto su un giornale la notizia della morte di una ragazza della mia età a causa di una insufficienza cardiaca. La sua famiglia attendeva con ansia un trapianto che non è mai arrivato e la ragazza è morta. Ho iniziato a immedesimarmi con questa ragazza e a domandarmi: ma alle soglie del Duemila si può morire per l’assenza di organi donati? In quel momento ho deciso che era necessario sensibilizzare le persone su questa problematica. Documentandomi sull’argomento mi sono reso conto che la gente non era ostile alla donazione, ma semplicemente ignorava le modalità per farla perché se ne parlava pochissimo. Fortunatamente oggi la situazione è mutata, ma allora sentivo di dover ugualmente fare qualcosa per sensibilizzare le persone. Avevo 17 anni quando ho iniziato a scrivere questa storia e nel mio romanzo ho voluto cambiare il destino di quella povera ragazza che non ce l’aveva fatta".
"L’idea mi è venuta a 17 anni dopo aver letto su un giornale la notizia della morte di una ragazza della mia età a causa di una insufficienza cardiaca. La sua famiglia attendeva con ansia un trapianto che non è mai arrivato e la ragazza è morta. Ho iniziato a immedesimarmi con questa ragazza e a domandarmi: ma alle soglie del Duemila si può morire per l’assenza di organi donati? In quel momento ho deciso che era necessario sensibilizzare le persone su questa problematica. Documentandomi sull’argomento mi sono reso conto che la gente non era ostile alla donazione, ma semplicemente ignorava le modalità per farla perché se ne parlava pochissimo. Fortunatamente oggi la situazione è mutata, ma allora sentivo di dover ugualmente fare qualcosa per sensibilizzare le persone. Avevo 17 anni quando ho iniziato a scrivere questa storia e nel mio romanzo ho voluto cambiare il destino di quella povera ragazza che non ce l’aveva fatta".
I suoi personaggi sembrano tremendamente reali, sono esistiti o esistono veramente?
"Sono frutto della mia fantasia, ma tutti i protagonisti hanno 17 anni ovvero l’età che avevo io quando l’ho scritto. Sono storie di adolescenti di provincia che vivono in una piccola realtà dove non ci sono pub o locali e ci si vede ogni giorno con l’unico obiettivo di ammazzare il tempo. Ho riportato esattamente quello che facevo io con i miei amici quando avevo 17 anni".
"Sono frutto della mia fantasia, ma tutti i protagonisti hanno 17 anni ovvero l’età che avevo io quando l’ho scritto. Sono storie di adolescenti di provincia che vivono in una piccola realtà dove non ci sono pub o locali e ci si vede ogni giorno con l’unico obiettivo di ammazzare il tempo. Ho riportato esattamente quello che facevo io con i miei amici quando avevo 17 anni".
Dal punto di vista strutturale il
suo romanzo presenta un sottofondo tragico all’interno del quale lei
inserisce situazioni leggere.
"Avevo capito che se avessi parlato solo di trapianti avrei finito per annoiare il lettore. Per questo ho deciso di veicolare una tematica così delicata attraverso una storia molto semplice. Volevo che il lettore riuscisse a condividere le stesse emozioni e gli stessi sentimenti dei protagonisti. Sono convinto che solo immedesimandosi nei protagonisti e vivendo le loro storie sarei riuscito a lanciare con efficacia il messaggio di sensibilizzazione. Ho preso come riferimento Classe mista 3ª A un film diretto da Federico Moccia nel 1996 che ha per protagonisti dei ragazzi all’ultimo anno di scuola e con l’esame di maturità alle porte. Mi aveva colpito la leggerezza della storia e ho deciso di riproporre la storia d’amore adolescenziale per poi inserire il tema della donazione. Sono convinto di essere riuscito a ottenere quello che volevo.
"Avevo capito che se avessi parlato solo di trapianti avrei finito per annoiare il lettore. Per questo ho deciso di veicolare una tematica così delicata attraverso una storia molto semplice. Volevo che il lettore riuscisse a condividere le stesse emozioni e gli stessi sentimenti dei protagonisti. Sono convinto che solo immedesimandosi nei protagonisti e vivendo le loro storie sarei riuscito a lanciare con efficacia il messaggio di sensibilizzazione. Ho preso come riferimento Classe mista 3ª A un film diretto da Federico Moccia nel 1996 che ha per protagonisti dei ragazzi all’ultimo anno di scuola e con l’esame di maturità alle porte. Mi aveva colpito la leggerezza della storia e ho deciso di riproporre la storia d’amore adolescenziale per poi inserire il tema della donazione. Sono convinto di essere riuscito a ottenere quello che volevo.
Una storia d’amore leggera con ragazzini come protagonisti, il suo libro si rivolge a un pubblico formato da adolescenti?
"E’ necessario fare una premessa: il libro è uscito 14 anni dopo essere stato scritto. Quindi è vero che si parla di giovani e che loro sono i principali destinatari di questa storia, ma Il mio cuore ti appartiene abbraccia anche un pubblico diverso. Penso di essere riuscito a coinvolgere tutti quegli adulti che 14 anni fa erano adolescenti e che oggi possono rivivere quella fase della loro vita".
"E’ necessario fare una premessa: il libro è uscito 14 anni dopo essere stato scritto. Quindi è vero che si parla di giovani e che loro sono i principali destinatari di questa storia, ma Il mio cuore ti appartiene abbraccia anche un pubblico diverso. Penso di essere riuscito a coinvolgere tutti quegli adulti che 14 anni fa erano adolescenti e che oggi possono rivivere quella fase della loro vita".
Il libro sta andando molto bene e
ha una struttura facilmente adattabile a un copione di un film, c'è in
cantiere un progetto cinematografico?
"Le vendite stanno andando molto bene e a giugno il libro sarà distribuito da Random House Mondadori in Spagna. Per ciò che riguarda la conversione in un copione devo ricordare che il libro è partito da una sceneggiatura cinematografica. Io sono anche un attore teatrale e ogni volta che rimango colpito da una storia la scrivo sempre come se fosse una sceneggiatura. Se mi accorgo che non c'è spazio per utilizzarla preferisco romanzarla e trasformarla in un libro. E' quello che è accaduto anche con La mamma dei carabinieri. Se il romanzo ha successo è facile tornare sulla sceneggiatura. E' quello che sta accadendo con Il mio cuore ti appartiene perché ci sono quattro produzioni che stanno valutando l'idea di trasformarlo in un film".
"Le vendite stanno andando molto bene e a giugno il libro sarà distribuito da Random House Mondadori in Spagna. Per ciò che riguarda la conversione in un copione devo ricordare che il libro è partito da una sceneggiatura cinematografica. Io sono anche un attore teatrale e ogni volta che rimango colpito da una storia la scrivo sempre come se fosse una sceneggiatura. Se mi accorgo che non c'è spazio per utilizzarla preferisco romanzarla e trasformarla in un libro. E' quello che è accaduto anche con La mamma dei carabinieri. Se il romanzo ha successo è facile tornare sulla sceneggiatura. E' quello che sta accadendo con Il mio cuore ti appartiene perché ci sono quattro produzioni che stanno valutando l'idea di trasformarlo in un film".
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