Lo scrittore Massimo Carlotto
Carlotto: "E' nata Sabot/Age, per raccontare l'Italia oltre il noir"
di Cristiano Sanna
Letteratura della realtà,
ancora una volta. Che usi i generi per fare a fette il mondo che ci
circonda, così come ci si presenta, e dia una mano al lettore a
scandagliare quelle zone oscure in cui noir, inchiesta, corruzione,
indignazione e necessità di documentarsi sono mescolati assieme, come in
un grande pozzo nero pieno di limaccia ma che bisogna comunque
scoperchiare. E' il credo letterario di Massimo Carlotto, tra i più
apprezzati scrittori di casa nostra, ora anche curatore della nuova
collana Sabot/Age delle edizioni E/O, per la quale sono già usciti La ballata di Mila di Matteo Strukul e Lupi di fronte al mare di Carlo Mazza. Noir, certo, ma non solo, è la prima grande novità della collana, di cui abbiamo parlato con Carlotto.
Massimo, qual è esattamente il suo ruolo nel progetto Sabot/Age?
"Io mi occupo delle prime letture dei manoscritti, dei quali poi ragiono con l'imprescindibile Colomba Rossi, direttrice editoriale, e con Claudio Ceciarelli, uno dei migliori editor italiani. La collana è partita molto bene, in futuro pubblicheremo Una brutta storia di Piergiorgio Pulixi, uno del collettivo Mama Sabot. Un libro poderoso, da circa 500 pagine".
"Io mi occupo delle prime letture dei manoscritti, dei quali poi ragiono con l'imprescindibile Colomba Rossi, direttrice editoriale, e con Claudio Ceciarelli, uno dei migliori editor italiani. La collana è partita molto bene, in futuro pubblicheremo Una brutta storia di Piergiorgio Pulixi, uno del collettivo Mama Sabot. Un libro poderoso, da circa 500 pagine".
Non sarà soltanto una collana riservata alle storie nere, è così?
"Esatto. E' vero che siamo tutti noiristi, ma siamo convinti che sia arrivato il momento di non arroccarsi solo in un genere, la società è così complessa che serve una pluralità di voci e registri per raccontarla in modo efficace".
"Esatto. E' vero che siamo tutti noiristi, ma siamo convinti che sia arrivato il momento di non arroccarsi solo in un genere, la società è così complessa che serve una pluralità di voci e registri per raccontarla in modo efficace".
Negli ultimi anni c'è stata come
una saturazione di romanzi noir editi in Italia, la vostra scelta tiene
anche conto delle indicazioni del mercato.
"E' vero, c'è stata una certa saturazione editoriale ma il noir continua ad essere forse il genere più letto in Italia e lo è certamente nel mondo. Quando passano le mode, resta il fatto che il lettore lo puoi fregare una volta, poi ti abbandona. Tornando a Sabot/Age, le scelte che faremo saranno di contenuti, non di genere. Storie negate, nascoste, volutamente ignorate dai media, anche con un contenuto psicologico ed emotivo che sveli come la gente vive la realtà di questa Italia di oggi".
"E' vero, c'è stata una certa saturazione editoriale ma il noir continua ad essere forse il genere più letto in Italia e lo è certamente nel mondo. Quando passano le mode, resta il fatto che il lettore lo puoi fregare una volta, poi ti abbandona. Tornando a Sabot/Age, le scelte che faremo saranno di contenuti, non di genere. Storie negate, nascoste, volutamente ignorate dai media, anche con un contenuto psicologico ed emotivo che sveli come la gente vive la realtà di questa Italia di oggi".
Con tutto questo impegno da
consulente editoriale che ne è stato dei suoi pupazzi preferiti, dal
tremendo Giorgio Pellegrini all'Alligatore?
"Li ho un po' abbandonati, almeno per il momento. Ma a metà aprile uscirà un mio nuovo romanzo totalmente ambientato nell'Est Europa, per raccontare un crimine vorace che si sta prendendo intere fette anche del nostro Paese".
"Li ho un po' abbandonati, almeno per il momento. Ma a metà aprile uscirà un mio nuovo romanzo totalmente ambientato nell'Est Europa, per raccontare un crimine vorace che si sta prendendo intere fette anche del nostro Paese".
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