Libertà duratura o guerra infinita? La guerra in Afghanistan raccontata da "Guerre & Pace"
E'
disponibile il n.165 di Guerre & Pace, interamente dedicato alla
guerra afghana. Ne presentiamo l'editoriale e il sommario.
La
guerra in Afghanistan è una di quelle realtà che arriva sui nostri
media in maniera saltuaria e decisamente selettiva. Malgrado la presenza
di oltre 4000 militari italiani, i 3,5 miliardi di euro spesi in 10
anni, l’importanza politica e umana di qual conflitto, si parla di
Afghanistan solo quando ci sono notizie “particolari” (in primo luogo
militari italiani che vengono colpiti). Forse è “normale” sia così: i
quotidiani non sono disposti a parlare quotidianamente di una guerra
nascosta, poco “spettacolare”, poco visibile, senza colpi di scena
abbastanza interessanti. Le riviste con altra periodicità dovrebbero
invece prendersi l’impegno di approfondire, scavare, provare a capire
cosa davvero stia succedendo, esercitare una capacità di inchiesta e
autonomia critica che costa loro troppo, sia in termini di risorse che
di elasticità intellettuale. E comunque non farebbe vendere.
Così
c’è voluto Wikileaks perché si “scoprissero” i segreti di una guerra
che già erano evidenti a chi volesse guardarli. Ma dopo un anno anche
quei “segreti” sono entrati a far parte del rumore di fondo della rete,
che contiene tutto, ma non è in grado di creare il necessario “scandalo”
che permetta di chiedere conto ai responsabili di quella guerra quali
siano i progetti e le strategie, e provare a rendere ancora forte
l’opposizione a queste guerre inutili e dannose (dal punto di vista dei
risultati per le popolazioni), e necessarie ai poteri planetari per
mantenere il controllo e le loro relazioni gerarchiche mondiali.
Naturalmente
non siamo gli unici a raccontare l’Afghanistan e a provare a capire
ancora oggi, dopo 10 anni, i perché di quella guerra. Lo hanno fatto e
ancora lo fanno altri organi di informazione indipendente (tra i quali è
fondamentale Peacereporter); lo fanno quelle associazioni che ancora
mantengono il loro impegno di solidarietà e relazione con la società
afghana che non si piega alla guerra e alla violenza e prova a opporsi
al fondamentalismo e alla corruzione.
Questo
numero di Guerre&Pace prova a parlare di tutto questo: delle
strategie che hanno portato all’intervento militare, e come questo sia
stato portato avanti – da Usa e Nato e dal nostro bravo esercito
italiano; della realtà di miseria, mancata ricostruzione, autoritarismo,
violenza e sopraffazione che ancora caratterizza quel paese; delle
organizzazioni democratiche, in particolare delle donne, che si
oppongono da sempre al fondamentalismo talebano e dei signori della
guerra e alla presenza delle truppe nato e alla loro guerra, cercando di
costruire un Afghanistan diverso; delle purtroppo scarse ma non per
questo inesistenti voci che anche in Italia si fanno sentire contro la
guerra e la complicità italiana.
Il
numero è realizzato proprio da alcune di queste esperienze, di
opposizione coerente alla guerra e di analisi che ritrova temi e ragioni
già fatte circolare dieci anni fa e di relazioni con le donne e gli
uomini democratiche e democratici dell’Afghanistan.
Un
monografico che prova a mettere insieme i pezzi di un puzzle complesso,
che ha prodotto divisioni anche da noi, all’interno dello stesso
movimento contro la guerra, spesso frenato dalla falsa alternativa “o
con la Nato o con i Talebani”, e dalle più comprensibili preoccupazioni
della società civile afghana che sperava almeno che l’intervento
militare – che non avevano voluto – potesse dare loro respiro e maggiori
strumenti di democrazia. Una speranza che negli anni è comunque
completamente scomparsa.
Per
la realizzazione di questo numero è stato determinante l’aiuto delle
amiche del Cisda, che hanno elaborato insieme a noi il sommario, hanno
scritto diversi articoli e hanno messo a disposizione le loro relazioni
con le associazioni di donne e democratiche dell’Afghanistan – costruite
in questi dieci anni di solidarietà e informazione sulla realtà
afghana.
Ringraziamo
anche Emergency, non solo per il lavoro che svolge in Afghanistan, ma
anche per averci permesso la pubblicazione dell’articolo sui movimenti
democratici già uscito sul loro mensile “E”.
Redazione G&P
* Enduring Freedom (libertà duratura) è il nome della missione militare in Afghanistan
Presentazione
Dieci anni di guerra (Maria Alunni)
La lunga guerra (Manlio Dinucci)
Il peso economico delle bombe (Alberto Stefanelli)
Ingombranti vicini (Patrizia Fiocchetti)
La situazione afghana (Nuri Assadullah)
Dieci anni di occupazione (RAWA)
Qualche dato impressionante - scheda
Milizie, impunità e Afghan Local Police - scheda
La battaglia delle donne (Cristina Cella)
"Libertà di stampa" (Enrico Campofreda)
La società civile embedded (Selay Ghaffar)
I talebani e gli Usa (Jayshree Bajoria)
La voce delle donne (Graziella Longoni)
Ombre rosse (Enrico Piovesana)
La missione italiana (Sankara)
I progetti per la "giustizia" (Simona Castaldi)
Una mobilitazione debole (Piero Maestri)
Il Cisda - scheda
Testimoni di guerra - intervista a Cecilia Strada
TUNISIA: Il trionfo isalmico e le sinistre (Mario Sei)
ITALIA: Questioni settentrionali (Gianluca Paciucci)
IN RICORDO DI EDOARDA MASI
RECENSIONI (a cura di Gianluca Paciucci)
Per richiedere una copia, arretrati o info scrivi a guerrepace@mclink.it
da vento largo
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.