Georges Pelecanos
"Il sognatore": Pelecanos e la redenzione di una vita segnata da paura e razzismo
di Andrea Curreli
Georges Pelecanos è un giornalista, romanziere di successo e autore televisivo del crime drama The Wire, ma soprattutto è uno degli autori preferiti del presidente Barack Obama. Il Sognatore
(Edizioni Piemme collana Linea Rossa, 2011) nel 2009 ha vinto l’Hammett
Prize, il prestigioso premio assegnato ai migliori thriller dalla
International Association of Crime Writers. Le presentazioni possono
terminare qui e lasciare spazio a una storia cruda rigorosamente divisa
su due piani temporali: un tragico prologo ambientato agli inizi degli
anni Settanta davanti al modesto ristorante greco "Pappas e figli Caffè"
di Washington e i suoi drammatici residui a più di quarant’anni di
distanza.
Paura, rabbia e razzismo -
Peter "Pete" Whitten, William "Billy" Cachoris e Alexander "Alex"
Pappas sono tre ragazzini bianchi con in testa la stupidità tipica dei
sedici anni. Pete è il più furbo, Billy il più impulsivo ed Alex il più
influenzabile. La noia di una giornata qualunque può essere sconfitta
solo con una bravata all'apparenza innocente e così i tre a bordo di una
Ford Torino decidono di varcare i confini immaginari del loro quartiere
e fare un giro a Heathrow Heights che loro come tutti i loro amici e
conoscenti chiamano comunemente "Negro Heights". Un ghetto abitato da un
sottoproletariato afroamericano diviso tra lavori umili e
disoccupazione dove l’unico bianco residente è un italiano che gestisce
un emporio. Due quartiere che non comunicano, uno spaccato dell'America
del 1972. “Negro Heights” è temuto dai ragazzini bianchi e dai loro
genitori e spesso la paura si trasforma in odio e nella voglia di
dimostrare agli altri un coraggio che non si ha. "Anche se hai una fifa
terribile, te la tieni e stai zitto, per non fare la figura dello
sfigato” scrive Pelecanos per descrivere lo stato d'animo dei tre
bianchi.
La tragedia si consuma con la morte di Billy -
Fuori dal loro territorio e senza conoscere le vie di fuga, la bravata
di si trasforma in tragedia. Le loro vite si incrociano con quello di
atri tre ragazzini neri: i fratelli Raymond e James Monroe e Charles
Baker. Ray, James e Charles il razzismo lo subiscono e per questo
reagiscono con un sentimento uguale e contrario. A Heathrow Heights i
bianchi non sono i benvenuti. Quando i due gruppi si incontrano, dopo
una provocazione da parte dei bianchi, si consuma la tragedia. I neri
sono armati e a volte "basta il tocco di una pistola per dare forza e
virilità a un ragazzo". I bianchi non conoscono il campo di battaglia
nel quale si sono addentrati e quando scoppia la rissa i loro destini si
dividono irrimediabilmente. Pete scappa a gambe levate, Billy viene
colpito mortalmente da un proiettile ed Alex viene sfigurato al volto da
Charles Baker.
Altro sangue sull'altare della redenzione -
Passati quarant'anni la lite che ha segnato inevitabilmente la vita di
tutti i giovani protagonisti ha ormai contorni sfumati. I passata alle
cronache come "l'incidente del settantadue". Le strade di Alex e Raymond
si incrociano nuovamente perché quei ragazzini divenuti uomini sono
rimasti invischiati in una tragedia americana chiamata guerra. Alex ha
perso il figlio più piccolo in Iraq, Raymond ha il suo impegnato sul
fronte afghano e lavora in un centro di riabilitazione per soldati. Ray
vuole il perdono quello che tutti chiamano semplicemente "l'incidente
del settantadue", ma questo comporta il ritorno sulla scena anche di
tutti gli altri protagonisti. Charles Baker e James Monroe sono stati
segnati dal carcere, Pete ha fatto carriera ed è ricco e potente. Altro
sangue dovrà scorrere ma la strada della redenzione del gruppo è
tracciata perché pur sempre "chiunque può salire sulla macchina
sbagliata".
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