I peggiori anni della nostra vita, da Craxi alla caduta di Berlusconi
di Michael Pontrelli
I peggiori anni della nostra vita, da Craxi a Berlusconi edito
da Newton Compton Editori, è l’opera prima del giovane giornalista
Paolo Posteraro. Il saggio ripercorre gli ultimi venti anni di storia
del nostro Paese, dall’arresto di Mario Chiesa, la mattina del 17
febbraio 1992 , alla caduta del governo Berlusconi e all’ascesa alla
presidenza del Consiglio di Mario Monti al termine del 2011.
Con un taglio asciutto e lineare (uno
dei pregi maggiori del libro) Posteraro descrive la fine della Prima
Repubblica, la nascita della Seconda e il suo lento ed inesorabile
declino. Per i meno giovani che hanno vissuto in prima persona i
drammatici giorni di Tangentopoli e del dissolvimento degli storici
partiti italiani, come la Democrazia cristiana e il Partito socialista
di Bettino Craxi, è una opportunità per ripensare a quegli anni in
maniera più distaccata e probabilmente più corretta. Per i meno giovani è
invece una occasione per approfondire la conoscenza di un
periodo molto importante nella storia recente di questo Paese.
L’arresto di Mario Chiesa e lo scoppio di Tangentopoli hanno
portato alla ribalta personaggi come Duilio Poggiolini e vicende come
l’affare Enimont, conosciuto anche come la madre di tutte le tangenti,
che sono forse gli emblemi più significativi del livello di malaffare in
cui era caduta l’Italia. Personaggi e vicende di cui è bene conservare
memoria perché le cronache degli ultimi anni hanno chiaramente
dimostrato che la corruzione della classe dirigente del Paese è un
problema lontano dall’essere risolto.
Il saggio di Posteraro prosegue con il racconto dei
giorni drammatici della crisi economico finanziaria del biennio
1992-1993 affrontati prima da Amato e poi dal governo tecnico di Ciampi
con durissime misure di austerity che tanto ricordano quelle adottate in
questi giorni da Mario Monti nel decreto “Salva Italia”. In quei
convulsi anni si pongono le basi per la nascita dell’attuale quadro
politico: la comparsa della Lega, l’ingresso in politica di Silvio
Berlusconi, lo “sdoganamento” della destra missina, la frantumazione del
centro cattolico e la trasformazione della sinistra italiana in cerca
di una identità nel nuovo contesto politico. Sono eventi fondamentali
che influenzeranno pesantemente l’Italia negli anni avvenire.
Le prime elezioni della seconda Repubblica, nel 1994,
segnano il trionfo di Silvio Berlusconi, ma il “ribaltone” che porta al
varo del governo tecnico Dini e il travagliato governo del centro
sinistra dal 1996 al 2001, in cui si alternano ben tre presidenti del
Consiglio (Prodi, D’Alema e Amato) confermano che nonostante la stagione
referendaria guidata da Mario Segni e nonostante la nuova legge
elettorale maggioritaria l’Italia ha continuato a rimanere un Paese
politicamente instabile.
La nuova vittoria del centro destra nel 2001 segna
la definitiva affermazione del Berlusconismo che, escluso il biennio
del secondo governo Prodi da maggio del 2006 a maggio del 2008, ha
guidato l'Italia per quasi tutto il primo decennio del nuovo secolo.
Posteraro è molto efficace nel raccontare le vicende di questa epoca
storica iniziata con la grande speranza della rivoluzione liberale e
terminata nel pantano degli scandali degli ultimi mesi che hanno
travolto non solo l’immagine di Silvio Berlusconi ma anche quella
dell’intero Paese.
Gli anni peggiori della nostra vita è un racconto avvolgente,
veloce, che si conclude lasciando l’amaro in bocca. La sensazione
finale è infatti quella di un ventennio perso. Un lungo periodo
caratterizzato da cruente lotte di potere tra gli schieramenti avversi
che osservate non più in una prospettiva giornalistica ma in un
prospettiva storica appaiono minimali e a volte meschine. In tutti
questi anni la classe politica non è riuscita a varare le riforme
sociali ed economiche che avrebbero consentito all’Italia di
risollevarsi ed evitare di finire sul ciglio del baratro come confermato
dalla drammatica crisi finanziaria scoppiata la scorsa estate. Il
titolo scelto da Posteraro per descrivere gli ultimi vent’anni della
nostra storia è perfettamente azzeccato: "I peggiori anni della nostra
vita". I meno giovani sono arrivati a rimpiangere gli anni della prima
Repubblica, i più giovani non possono che augurarsi, per il loro bene,
che l’Italia sia in procinto di voltare pagina e lasciarsi finalmente
alle spalle la brutta stagione della seconda Repubblica.
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