Helene Vignal e la copertina del suo libro
"Troppa fortuna" per una bambina vivere in una setta
di Cristiano Sanna
I bambini sono tutti
uguali, almeno finché gli adulti non negano loro la libertà di vivere
l'infanzia, di sbagliare senza inutili ed eccessivi sensi di colpa, di
abbandonarsi a fantasie e scoperte di un mondo che verrà comunque
"mappato" con un disegno diverso da quello che pretendono i grandi.
Dunque, quasi mai i bambini sono tutti uguali. Ogni famiglia li plasma
secondo le paure, le credenze, le aspettative e le nevrosi che vanno a
convergere sul nuovo nato. Incluse quelle religiose. E' di questo che
parla Helene Vignal in Troppa fortuna.
L'incubo narrato come una fiaba - Edito in Italia da Camelopardus, Troppa fortuna
narra la storia di una bimba la cui vita resta completamente
risucchiata dall'amorevole onnipresenza di Maurice Lepoivre. Chi sarà
mai quest'uomo che ha completamente soggiogato la famiglia della
narratrice in prima persona? Dalla storia sappiamo che ha fondato una
grande casa, diventata epicentro delle attività della comunità in cui
vivono anche i suoi parenti. Maurice si è preso tutto, e non ha dovuto
usare la forza. Ha fascino, aiuta la gente, migliora la loro vita, e da
loro ottiene completa e incondizionata collaborazione.
Sentirsi soffocare - Poco
importa che attorno alla misteriosa figura di Maurice Lepoivre e alle
sua attività spiritual-mistiche che dovrebbero aiutare la famiglia della
piccola narratrice a "lavorare su noi", le zone d'ombra non siano
poche. Cosa fa quando improvvisamente raggiunge la sorella maggiore
della protagonista e si chiude con lei in una stanza? Come fa a "rapire"
i genitori della piccola dubbiosa anche di fronte ad emergenze
familiari? Helene Vignal, scrittrice di successo di libri destinati
soprattutto ai giovanissimi, narra una vicenda di fantasia ma
parzialmente ispirata a fatti che hanno realmente interessato la sua
famiglia. Non dà risposte, semina dubbi e costruisce un "ambiente
narrativo" che potrebbe alludere a una qualsiasi delle numerose sette e
al modo in cui invadono la vita privata delle persone. Quelle che hanno
chiesto a qualcun altro, rassicurante e incombente, di dare troppa
fortuna alla sua vita, invece di provare in prima persona a seminarne e
raccoglierne quanto basta.
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