Repubblica 8.10.11
Hessel e Morin, quasi 200 anni in due, ai vertici delle classifiche
Quei grandi vecchi da bestseller
Dopo il successo di "Indignatevi!" un pamphlet per trasformare politica e società
PARIGI. «Vogliamo denunciare il corso perverso di una politica cieca che
ci sta conducendo al disastro. Vogliamo proporre un percorso politico
di salute pubblica. Vogliamo annunciare una nuova speranza». Inizia così
il libro scritto a quattro mani dai due grandi vecchi della cultura
francese – Stéphane Hessel e Edgar Morin, rispettivamente 94 e 90 anni –
i quali hanno unito i loro sforzi per provare ad immaginare i contorni
concreti di una politica di cambiamento in grado di trasformare le
nostre vite. Intitolato Le chemin de l´espérance (Fayard, pagg. 61, euro
5), il piccolo volume appena giunto nelle librerie francesi e già
schizzato in testa alle classifiche, vuole essere la continuazione
ideale di Indignatevi!, il pamphlet pubblicato da Hessel alla fine del
2010 che, con oltre tre milioni di copie vendute, ha lanciato le
proteste degli "indignados" ai quattro angoli del pianeta (con vendite
record in Francia, in Germania, in Spagna e in Italia; ma i risultati,
oltre le 50mila copie, sono stati sorprendenti anche negli Stati Uniti).
Il libretto, tradotto anche in cinese, dell´ex partigiano è diventato
un manifesto e ha evidentemente anticipato lo spirito dei tempi, grazie
anche alla parola chiave "Indignatevi", adottata da tutti. Morin da
parte sua con l´ultimo saggio aveva venduto 70mila copie, nel suo paese.
Confermando appunto la vitalità di un nuovo genere: il saggio
combattivo.
«Di fronte a un mondo sempre più in crisi le giovani generazioni hanno
bisogno di ritrovare fiducia e speranza. Per questo abbiamo scritto
queste pagine, in cui sono presenti soprattutto le idee di Morin, a cui
io ho dato solo un piccolo contributo», ha spiegato Hessel, presentando
il libro in televisione. «Dappertutto incontro giovani che s´indignano,
ma che poi non sanno cosa fare concretamente per cambiare la situazione.
Il libro si rivolge a loro con alcune proposte concrete per trasformare
la società in cui viviamo».
I due anziani autori – nel cui passato ci sono diverse esperienze
comuni, dalla partecipazione alla resistenza alla difesa dei diritti dei
palestinesi – denunciano innanzitutto il fallimento dell´ideologia
ultraliberale «incapace di risolvere i problemi vitali dell´umanità»,
condannando il pianeta «alla disintegrazione e alla regressione». Da qui
il bisogno di una politica originale capace al contempo di
mondializzare, «per sentirci partecipi di un destino comune di esseri
umani minacciati da pericoli mortali», ma anche di demondializzare, «per
dare spazio a un´economia sociale e solidale» necessaria a ridurre le
enormi disuguaglianze che minano la società. A questo proposito, Hessel e
Morin invocano una vera propria rivoluzione culturale per rimettere in
discussione «l´egemonia della quantità sulla qualità» e immaginare un
altro stile di vita lontano dai diktat dell´homo oeconomicus. Solo così
si realizzerà quell´ "insurrezione delle coscienze" che i due
intellettuali francesi considerano una necessità improcrastinabile.
da spogli
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