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"Donne e cucina nel Risorgimento"
Diffuso in tutte le edicole con “La Stampa”, è stato presentato sabato 26 novembre alle ore 21 presso la “Casa del Conte Verde” di Rivoli, l’ultimo libro di Bruna Bertolo, “Donne e cucina nel Risorgimento. Aneddoti e ricette popolari,
borghesi, reali dell’800” edito da Susalibri con prefazione di Bruno Gambarotta. Con
l’autrice, sono stati presenti il sindaco di Rivoli, Franco Dessì, l’assessore alla cultura Franco Rolfo e il giornalista
Enrico Ercole.
Il nuovo libro della
giornalista e scrittrice rivolese Bruna Bertolo è ancora dedicato al mondo
delle donne. Questa volta l’autrice entra nelle cucine, ricche e povere, dell’800 per offrire spaccati della
società del tempo, uniti tra di loro dal filo conduttore di ricette e di
tavole, del Nord, del Centro, del Sud, di un’Italia che andava faticosamente
costruendo la sua Unità. La preziosa prefazione di Bruno Gambarotta mette in
evidenza come il libro della Bertolo riesca a disegnare “percorsi di
conoscenza che mai avremmo immaginato
praticabili, tra la vita di corte e i bassi napoletani, o le abitudini di vita
dei contadini. Lo fa usando come chiave, o meglio come grimaldello, il cibo;
fin dall’inizio del libro, con la storia ben documentata della nascita della
pizza Margherita, la prima regina d’Italia…..
Nel corso dell’800, il rapporto donna-cucina appare tutt’altro che
scontato. Nel volume, il ruolo nascosto delle donne che contribuirono alla
costruzione dell’Unità d’Italia si delinea anche attraverso una serie di
ricette che raccontano il difficile quotidiano di quegli italiani e di quelle
italiane che lottarono per far sì che l’Italia non fosse solo più
un’espressione geografica.
La cucina si veste di semplicità nelle grandi pentole delle vivandiere
al seguito dei soldati e dei volontari che combatterono dal Nord al Sud, al
seguito dei garibaldini, nella impresa dei Mille. La cucina si veste di piatti
raffinati nei salotti borghesi che costruiscono il sapere delle donne, luogo di
incontro degli intelletti aperti al nuovo, alle idee liberali, alla costruzione
di un’Italia sognata per decenni, edificata attraverso le società segrete, i
moti insurrezionali, le guerre di indipendenza.
La cucina si veste di eleganza con le ricette dei grandi cuochi nelle
corti dei re che condussero la Storia, da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele II,
da Maria Luigia di Parma ai Borbone nel
Regno delle Due Sicilie. Un’alta cucina, riservata all’alta società condotta da
uomini e l’umile cucina delle cuoche del popolo, quella costruita con pochi
ingredienti, con mezzi ridotti, piccoli forni, pentolame modesto, cuoche
semplici capaci di inventare piatti dal nulla.
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