Una scena "pulp" di Neonomicon e l'autore, Alan Moore
"Neonomicon", ovvero come il serpente si mangiò il cervello di Moore
di Cristiano Sanna
Questo è un lavoro
alimentare. Cominciamo a specificarlo da subito. Come Alan Moore ha
raccontato, una grossa cartella esattoriale reclamava le sue sterline di
occultista con i conti in rosso. Da lì ecco l'idea di far soldi subito
riprendendo le intuizioni del suo racconto Il cortile, dal
taglio piuttosto horror e con evidenti rimandi ai miti di Cthulhu che
hanno reso sinistramente celebre lo scrittore americano HP Lovecraft,
ampliato in una nuova storia a episodi. Nasce così Neonomicon, edito in Italia in una veste davvero pregevole dall'attenta Bao Publishing. A parte la cura della veste editoriale e grafica, spiace dirlo ma non è un bel leggere.
La regressione - E'
sconfortante vedere un raffinatissimo narratore, un autore caposaldo
della rinascita fumettistica e dell'esplorazione delle possibilità
espressive dell'arte sequenziale, ridursi a imitatore di un Garth Ennis
qualsiasi. Perché è proprio questa la sensazione che si ricava dalla
lettura di Neonomicon. Perfino il tratto di Jacen Burrows
richiama quello "pupazzettistico" di Steve Dillon. L'horror a fumetti
impregnato di citazioni lovecraftiane segue le indagini dell'Fbi su
macabri delitti che ruotano attorno al Club Zothique di New York e
all'inquietante personaggio di Johnny Carcosa. E' il contatto con
quest'ultimo, a partire da quindici delitti seriali, a precipitare in
una realtà parallela l'agente Aldo Sax, il quale comincia a parlare uno
strano e incomprensibile linguaggio dopo essersi trasformato a sua volta
in omicida rituale. L'indagine riprende, affidata agli agenti Lamper e
Brears, quest'ultima con un tormentato passato sessuale finito in una
terapia che non ha sortito tutti gli effetti desiderati. Da New York ci
si sposta a Salem, dove l'orrore esploderà nei sotterranei del Whispers
In Darkness, negozio pieno di cianfrusaglie per sessuomani e occultisti,
dove si comsuma una sanguinosa orgia che richiamerà alla vita una razza
soprannaturale, in attesa del manifestarsi di Cthulhu. A farne le spese
sarà soprattutto (e ti pareva) la povera Brears, lasciata alla mercé
degli appetiti sessuali del mostro anfibio. L'indagine si concluderà
brutalmente ma sarà lei a far nascere la progenie di Cthulhu in un mondo
che è solo apparenza, in cui il tempo e lo spazio non sono ciò che
appaiono quotidianamente a ciascuno di noi. Una teoria che veniva già
illustrata, con ben altri esiti, nel capolavoro From Hell, anni prima della regressione di Moore.
L'occultismo, ovvero l'arte di imbrogliare
- Da quando ha compiuto 40 anni Alan Moore è diventato un occultista.
Da allora ha cominciato a riempire di simboli e sigilli magici i suoi
fumetti, ha riesumato i soliti cattivi maestri (Spare, Grant, Crowley)
ha perfino messo in scena un paio di rituali sciamanici in chiave
moderna, sempre continuando a richiamare le teorie sulla quarta
dimensione e il contatto con entità che, in varia misura, intergiscono
con ciascuno di noi. Anche un altro autore folgorato dagli dei, Grant
Morrison, professa più o meno le stesse teorie e farnetica di Robert
Anton Wilson e realtà parallele. Ma gli dei sanno essere beffardi,
trasformando il mago-fumettista di turno in fumetto a sua volta, in
personaggio che perde il contatto con la realtà. Specie con quella del
far bei fumetti, scrivere storie memorabili. Cosa che a Moore riesce
sempre meno, Morrison se la cava qua e là, il povero Frank Miller che
non è soccorso da divinità serpentiformi o rituali automasturbatori per
risvegliare l'orgone, è la parodia di se stesso e bercia sul branco di
"stupratori e saccheggiatori" che secondo lui è la massa in protesta del
movimento Occupy. Tornando a Moore: lontanissimi i tempi di Watchmen e di Swamp Thing,
restano le continue lamentele per lo scempio che il cinema fa delle sue
storie, peraltro senza versare i diritti dovuti. Il che rende Alan lo
stregone a suo dire molto arrabbiato, questo dovrebbe giustificare tanta
violenza e volgarità disseminate nelle pagine di Neonomicon. Dunque: lontanissimi anche i tempi in cui un arrabbiatissimo Moore scriveva un capolavoro di equilibrio come V For Vendetta,
contro i rigurgiti tecno-fascisti e razzisti in Europa, consegnando un
nuovo classico all'arte del racconto a fumetti. Poi c'è stato
l'occultismo e il serpente. E gli esiti sono sotto gli occhi di tutti.
Non si può nemmeno scongiurare che Glycon lo aiuti.
da Tiscali cultura
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