La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 5 ottobre 2011

Biancaneve dal sapore noir


Biancaneve dal sapore noir

di Tuttestorie
Sono appena uscite due nuove edizioni di Biancaneve:

La prima è“BIANCANEVE” ( Jacob e Wilhelm Grimm, traduzione e adattamento dall’originale di Suzanne Kabok, illustrazioni di Benjamin Lacombe, Rizzoli, 2011 ) e riprende la fiaba classica dei fratelli Grimm.

Senza epurazioni edulcorate lascia emergere l’aspetto noir, sottolineato dalle splendide illustrazioni allegoriche di Lacombe che rafforzano i passaggi più salienti. La strega è cannibale, mangia il fegato e i polmoni che il cacciatore le consegna come dimostrazione della morte della giovane principessa, è l’incarnazione della cattiveria ostinata infatti tenta e ritenta nei modi più subdoli, con un nastro, con un pettine e infine con la mela, di uccidere la sua vittima, rappresenta fino in fondo il pericolo nascosto dietro una falsa apparenza. E’ una versione che conferma il messaggio per cui è nata la storia originale: diffidare sempre di chi non si conosce, non accettare niente dagli estranei, ma forse anche dai familiari.

In effetti le statistiche sulla violenza sui minori ci indicano che le fiabe dovrebbero essere lette di più perché il loro insegnamento ha sui bambini maggiore efficacia rispetto alle notizie di cronaca nera che hanno spesso un fine sensazionalistico di discutibile qualità.

 “I SETTE NANI raccontato da Stephane, Duca della Foresta, a Etienne Delessert, nell’autunno1613”( Etienne Delessert autore e illustratore,la MargheritaEdizioni, 2011) riprende la fiaba classica, ma da un diverso punto di vista, infatti è uno dei sette nani che rivela all’autore la sua versione della storia. Ricorda l’arrivo di un messaggero che porta l’invito al matrimonio della loro amica Biancaneve con il principe. I piccoli abitanti della foresta vengono accolti al castello del re in un turbinio di festeggiamenti, spettacoli e danze, tutti si prostrano ai loro piedi e il re in persona li invita a rimanere per sempre a vivere con loro. I nani sono lusingati, sono attratti dall’ambiente lussuoso e dalle mille attenzioni dei cortigiani, ma avvertono d’essere fuori posto, di non appartenere a quel mondo. E così, frastornato, il nostro narratore crolla in un sonno profondo. Sognando, ricorda la prima volta che incontrarono Biancaneve, la nascita della splendida amicizia, il dolore per la morte della piccola e la gioia per il suo risveglio. L’indomani si celebra il matrimonio, ma i nani, dopo le nozze, capiscono che il castello non è il loro posto: “Noi apparteniamo alla foresta” è la risposta di Stephane. Le tavole dell’autore accompagnano la storia, vista da un’inedita prospettiva, e sottolineano il ruolo dei sette piccoli protagonisti.

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