Articolo 21 - Libri e Giornalismo
Affondo... storie di immigrazione
Come ogni estate anche quella che ormai ci si lascia alle spalle ci è
stata costellata di sbarchi e respingimenti... Libia, Tunisia e
Lampedusa come approdo sicuro... l'Italia. Volti diversi di giovani e
meno giovani, uomini soprattutto, ma anche donne e bambini alla ricerca
di uno scampo o semplicemente una speranza, un futuro. Ma in quanti
conoscono esattamente cosa li aspetta, in quanti sono realmente pronti a
rischiare la vita, magari a perderla nelle acque del nostro
Mediterraneo, in quanti sono pronti ad affrontare il sacrificio e la
miseria, l'umiliazione e lo sfruttamento nella ricca e civile Europa?
Questa la domanda che Jean-Baptiste Sourou, giornalista e docente
universitario, pone in maniera semplice e immediata attraverso le
piccole storie contenute nel libretto Affondo edito da San Paolo. Una
riflessione già maturata da tempo evidentemente ma che si avvale del
racconto e della testimonianza raccolta sul campo nel corso di diversi
anni. Da Lampedusa, a Roma, a Rosarno si susseguono volti, nomi,
ricordi.... storie e drammi umani in una carrellata che potrebbe essere
infinita. L'occhio del giornalista si sofferma su ognuno di loro e in
poche parole ne restituisce l'umanità, così che il lettore abbia la
possibilità di incontrare il vecchio pescatore nelle cui reti si sono
incagliati resti di corpi umani accanto alla giovane donna che ha dovuto
partorire sul barcone in tutta fretta... ma anche le prigioni libiche e
i trafficanti di esseri umani, i Cie e l'Hotel Africa.
Storie che hanno il pregio di raccontare in maniera semplice e immediata, un fenomeno in realtà complesso e multiforme come quello dell'immigrazione, utili soprattutto ai non “addetti ai lavori” e che, nella volontà dell'autore sono l'atto d'accusa più grave si possa rivolgere alla classe dirigente africana, responsabile in buona parte del fenomeno e conseguentemente dell'assassinio di molti suoi figli, senza tuttavia tacere le responsabilità italiane ed europee, complice una cattiva informazione.
E di fronte alla tragedia per Sourou sembra proprio che l'informazione possa offrire una forma di salvezza: se quegli uomini e quelle donne conoscessero realmente quello che li aspetta forse rinuncerebbero all'idea di partire...
Forse... perchè il condizionale è più che mai d'obbligo.
Bruna Iacopino
Storie che hanno il pregio di raccontare in maniera semplice e immediata, un fenomeno in realtà complesso e multiforme come quello dell'immigrazione, utili soprattutto ai non “addetti ai lavori” e che, nella volontà dell'autore sono l'atto d'accusa più grave si possa rivolgere alla classe dirigente africana, responsabile in buona parte del fenomeno e conseguentemente dell'assassinio di molti suoi figli, senza tuttavia tacere le responsabilità italiane ed europee, complice una cattiva informazione.
E di fronte alla tragedia per Sourou sembra proprio che l'informazione possa offrire una forma di salvezza: se quegli uomini e quelle donne conoscessero realmente quello che li aspetta forse rinuncerebbero all'idea di partire...
Forse... perchè il condizionale è più che mai d'obbligo.
Bruna Iacopino
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