Michele Campanella, Renato Palumbo, Jonathan
Webb, Anna Tifu, Hubert Soudant, Giacomo Sagripanti, Filippo Maria Bressan, Giampiero
Sobrino, Marianna Pizzolato, Matthieu Mantanus, Maurizio Moretti, Gabor Ötvös,
Anna Malavasi, Andrei Licaret, Daniele Giorgi, Maria Billeri, Donato Renzetti,
Giuseppe Grazioli, Roman Brogli-Sacher, Hansjörg Schellenberger, Kenneth
Tarver, Ugo Guagliardo, Daniele Rustioni, Sean Botkin, Anthony Bramall: questi
alcuni dei protagonisti della Stagione
concertistica 2011-2012 del Teatro Lirico di Cagliari. Una Stagione che
guarda, come ormai consuetudine, alla tradizione musicale ed alla qualità
artistica e che vede in primo piano l’Orchestra
e il Coro del Teatro Lirico,
quest’ultimo diretto da Fulvio Fogliazza.
La Stagione concertistica vede impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico da ottobre 2011 a marzo 2012. Ognuno
dei quindici programmi musicali proposti è eseguito due volte in abbonamento ed
è presentato in “anteprima”, la mattina alle 11, per i giovani delle scuole. Il
complesso corale è impegnato in nove programmi, alcuni dei quali in un ruolo di
assoluta rilevanza. Sei solisti, tra i quali quattro pianisti, una violinista ed
un clarinettista, arricchiscono il cartellone con una significativa rassegna
della letteratura concertistica classica, romantica e moderna. Oltre a questi,
una notevole compagine di cantanti solisti sarà impegnata in tutto l’arco della
stagione, soprattutto nei concerti che hanno in programma messe ed oratori.
La Stagione concertistica celebra due importanti
anniversari: il bicentenario della
nascita di Franz Liszt (1811-2011), con una serata che propone, oltre al
celebre Concerto n. 2 per pianoforte,
un brano di raro ascolto come Malédiction,
per pianoforte e orchestra d’archi; e soprattutto il centocinquantesimo della nascita di Claude Debussy (1862-2012), a
cui è dedicato un rilevante ciclo, Omaggio a Debussy, con ben sette
programmi, quasi la metà dell’intero cartellone. Per celebrare il grande
compositore francese si è scelto di eseguirne, oltre ad alcune tra le pagine
più popolari ed amate dal pubblico (La
mer, Prélude à l’après-midi d’un
faune, Nocturnes), lavori poco od
affatto eseguiti, quali La damoiselle
élue, Printemps, la Petite suite, la cantata L’enfant
prodigue. Alternando i grandi capolavori del catalogo debussiano a
composizioni meno note o da riscoprire, si vuol suggerire un percorso di
approfondimento non scontato ed, allo stesso tempo, sollecitare un
arricchimento della conoscenza dell’autore.
Il programma musicale spazia dal Classicismo (Mozart,
Beethoven, Schubert) che costituisce il fondamento di un repertorio degno di
questo nome e del bagaglio tecnico-artistico di qualunque complesso orchestrale
e corale, al Romanticismo e Tardo-romanticismo (con particolare attenzione all’area
russa ed a quella francese), fino al Novecento di Britten, Elgar, Satie,
Copland, Bernstein e Berio. Non trascurabile la presenza di Strauss e Mahler,
non foss’altro che per l’impegno richiesto ai musicisti dell’orchestra in
termini di maturità e pienezza di suono. E c’è anche spazio per la musica
contemporanea, con il trentaquattrenne friulano Cristian Carrara ed una nuova
composizione di Michele Dall’Ongaro
che viene presentata in prima esecuzione
assoluta, come ormai consuetudine, su commissione
del Teatro Lirico di Cagliari. Tra i generi proposti, oltre a quello del
concerto solistico, trovano spazio nove sinfonie, tra le quali alcune pietre
miliari del repertorio: la Haffner e
la Jupiter di Mozart, la Grande di Schubert, la Quinta di Čajkovskij, la Quarta di Mahler. Si ascolteranno poi l’Ottava di Dvořák, la Terza di
Saint-Saëns, la Sinfonia in re minore
di Franck e la Prima di Kalinnikov,
oggi praticamente sconosciuta, ma in grado di esercitare un indiscutibile
fascino anche sul grande pubblico. Quattro Messe
(Mozart, Rossini e Fauré), più i Chichester
Psalms di Bernstein, formano un solido e vario impaginato di musica sacra o
di ispirazione spirituale, mentre quattro brani si possono ascrivere al genere
della cantata per coro e orchestra. Ouvertures,
suites e poemi sinfonici completano il cartellone.
Entrando nel dettaglio dei singoli programmi
musicali, è possibile individuare nella compagine dei direttori, protagonisti
della stagione, alcuni nomi di solida e brillante fama internazionale,
affiancati da altri giovani, italiani e non, che vantano già ampi successi di
pubblico e critica. Si è, così, cercato un adeguato equilibrio tra i due
gruppi, valorizzando i giovani talenti nell’affidare loro repertori adatti a
metterne in luce qualità tecniche e musicali ed esaltando le doti di
personalità e di dominio tecnico dei direttori di maggiore esperienza.
A Hubert
Soudant spetta il compito, nelle serate inaugurali del 21-22 ottobre, di guidare Orchestra
e Coro del Teatro Lirico all’interno del repertorio classico, da Mozart a
Schubert, ambito in cui il rapporto tra le compagini cagliaritane e l’esperto
direttore olandese ha già avuto modo di esprimersi assai brillantemente.
Il giovane Daniele
Giorgi deve accompagnare, il 28-29
ottobre, il virtuosismo romantico di Michele
Campanella e proporre all’ascolto del pubblico, nella seconda parte della
serata, una delle sinfonie più popolari di Dvořák.
Al britannico Jonathan Webb, rinomato per le eccellenti interpretazioni del
repertorio inglese del Novecento, viene affidato, il 4-5 novembre, un raffinato programma incentrato sul tema del mare,
inteso soprattutto come luogo ed ambito di vibranti emozioni e di misteriosi
rimandi culturali.
Il Meeresstille
und glückliche Fahrt di ispirazione letteraria goethiana che Webb dirige
nella versione di Mendelssohn, apre anche il concerto successivo, il 22-23 dicembre, affidato al giovane Giacomo Sagripanti che ne offre,
invece, la visione beethoveniana. La prima parte del programma incornicia il nuovo
brano di Michele Dall’Ongaro, per coro femminile ed orchestra che ha per
ispirazione (e testo cantato) una lirica della poetessa polacca Wislawa Szymborska,
tratta dalla raccolta Attimo, appartenente
a «La gioia di scrivere - tutte le poesie
(1945-2009)», edita, in Italia, da Adelphi. Il tema che accomuna i brani di
questo concerto natalizio è, quindi, quello della riflessione intimistica sul
valore del tempo nella coscienza dell’esistenza terrena. La seconda parte del concerto
è interamente dedicata a Vassilij Kalinnikov: un autore oggi pressoché
ineseguito, anche se la
sua Sinfonia n. 1, uno dei cavalli di battaglia di Arturo
Toscanini, ha tutte le caratteristiche per essere amata dal pubblico anche al
primo ascolto.
L’esperto Filippo
Maria Bressan dirige, il 13-14
gennaio, uno dei capolavori assoluti della letteratura sacra ottocentesca, la Petite
Messe solennelle
di Rossini, mentre a Donato Renzetti
è stato affidato, il 27-28 gennaio,
un programma di raffinato virtuosismo, al centro del quale spicca uno dei
capolavori debussiani più amati: La mer.
Ancora Novecento nel concerto successivo, il 3-4 febbraio, ed ancora Debussy, in un
impaginato che ha il sapore di una cartolina illustrata che racconta della
vecchia Europa e della giovane America: Giuseppe
Grazioli accompagna Giampiero
Sobrino nello scintillante e virtuosistico Concerto per clarinetto di Aaron Copland e dà quindi colore e
sostanza alle suggestioni della suite
Appalachian Spring ed ai Chichester Psalms di Leonard Bernstein.
Tutto russo, invece, il programma del 10-11 febbraio diretto dal giovane Daniele Rustioni, con un virtuoso
pianista che affronterà le vette del Concerto
n. 4 di Rachmaninov: Sean Botkin,
giovane americano, sostenuto, nel suo avvio di carriera internazionale, proprio
dalla Fondazione Rachmaninov.
Renato
Palumbo dirige un concerto d’atmosfera francese e d’ispirazione intimistica
e contribuisce al ciclo Omaggio a Debussy
con uno dei brani più preziosi, tra quelli meno noti del compositore: Printemps. Il 17-18 febbraio si potrà riascoltare, tra l’altro, il celebre Requiem di Fauré.
Da Brahms - con il Concerto in re minore affidato al pianista cagliaritano Maurizio Moretti - a Debussy, con la scène lyrique per soli, coro e orchestra,
L’enfant prodigue, con un’incursione anche
nella musica contemporanea, una fascinosa ouverture
di Cristian Carrara: è variegato e seducente il programma affidato al giovane Matthieu Mantanus che ritorna a
Cagliari, il 24-25 febbraio, dopo il
successo dello scorso anno. La
cantata L’enfant prodigue fu composta da Debussy
a conclusione degli studi al conservatorio e, con essa, il ventiduenne
compositore vinse, nel 1884, il Grand Prix de Rome: concepita sotto gli
influssi di Massenet e di Lalo risale, dunque, al periodo formativo del
musicista.
Grande attesa per l’esibizione della stella
cagliaritana Anna Tifu che è la
protagonista della prima parte del concerto successivo, il 2-3 marzo, diretto da Gabor Ötvös,
con uno dei più amati concerti per violino, quello di Sibelius. La seconda
parte, sempre immersa in atmosfere nordiche, racconta le vicende di due
brillanti personaggi della cultura popolare: Peer Gynt e Till Eulenspiegel.
Il penultimo concerto del ciclo Omaggio a Debussy, affidato alla
bacchetta di Roman Brogli-Sacher,
propone, il 9-10 marzo, un altro
lavoro poco noto del compositore francese: La
damoiselle élue, il cui mondo sonoro, come scrive Paolo Cecchi, «possiede già l’originalità stilistica dei
capolavori della maturità, e in essa il fascino della tarda orchestra
wagneriana viene elaborato come influsso, non come calco. Da poco tornato da
Bayreuth ove aveva assistito al Parsifal, Debussy di quella ammiratissima
partitura prese infatti ciò che gli serviva, evitando un’imitazione comunque
filtrata, che sarebbe risultata fatale per l’esito estetico del lavoro».
Prezioso e suggestivo l’accostamento con l’iridescente Quarta di Mahler.
I Folksongs
di Berio con la voce estesa e calda di Anna
Malavasi, protagonista in Carmen
di Bizet il prossimo dicembre al Teatro Lirico di Cagliari, sono al centro del
concerto diretto da Hansjörg
Schellenberger il 16-17 marzo che
chiude, il ricco
Omaggio a Debussy, con il celeberrimo
Prélude à l’après-midi d’un faune e
la serata con la Terza di Saint-Saëns,
lavoro dedicato dal compositore all’amico Franz Liszt che morì quello stesso
anno, due mesi dopo la prima esecuzione della sinfonia, avvenuta il 19 maggio
1886.
Anthony
Bramall, apprezzata ed abituale presenza nelle stagioni cagliaritane,
conclude, quindi, la Stagione concertistica, il 23-24 marzo, con un programma paradigmatico della classicità in
musica e con due veri e propri monumenti del repertorio: l’ultima sinfonia
mozartiana e il Concerto n. 4 per
pianoforte di Beethoven, affidato al talento del giovane rumeno Andrei Licaret.
La Stagione concertistica
2011-2012 si avvale della collaborazione di: Fondazione Banco di Sardegna, Gruppo
Collu, Trasporti Italia Villano,
Ottica 4 Eyes, Capitta & Partners.
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