L'avvincente
saggio di Ernesto Assante sul destino della musica e dei suoi mezzi di
riproduzione si arricchisce di una nuova puntata.
È uscita la seconda edizione di "Copio dunque sono", aggiornato e
ampliato con una ricca sezione dedicata ai nuovi scenari del futuro,
tra post-pc e cloud, e ai molteplici campi di fruizione del digitale:
dalla musica all'intrattenimento televisivo, all'informazione.
Un lucido e appassionante viaggio nel "Medioevo digitale, straordinario e
affascinante periodo di trasformazione in cui nulla è più com'era prima
e tutto sta per diventare qualcos'altro".
Si va così dall'analisi sull'avvento della multimedialità, con la
conseguente crisi del ruolo dei Compact Disc e la migrazione della
musica registrata verso ogni altro tipo di supporto disponibile, alle
nuove realtà dei colossi di internet, con la loro capacità di rinnovarsi
continuamente e abbracciare il terreno digitale nella sua completezza
al di là dei confini imposti dalle categorie merceologiche.
E poi, l'avvento di tablet e smartphone, dispositivi che amplificano e
portano all'estremo il concetto di mobilità e che sono diventati il
nostro principale strumento di comunicazione e di intrattenimento, ma
anche di lavoro, soppiantando l'utilizzo del pc portatile.
Ma c'è dell'altro. All'orizzonte le nuove tecnologie ci prospettano una
realtà sganciata sempre di più dai supporti fisici, in cui iniziano a
farsi spazio metodi di fruizione alternativi come lo streaming e il
cloud computing.
Tutti i nostri contenuti saranno disponibili in remoto e accessibili da
qualunque luogo connettendosi alla rete. Un cambiamento destinato a
stravolgere (in positivo) le nostre abitudini e che permetterà una
fruizione più libera di qualsiasi tipo di contenuto o servizio.
Infine vanno segnalati i passi relativi alle implicazioni rivoluzionarie
del digitale nell'informazione e nell'editoria (Amazon con il suo
Kindle), la "vita parallela" di quotidiani, settimanali e quotidiani sul
web, già seguiti da milioni di lettori ogni giorno.
C'è spazio anche per la televisione, che ha ritrovato la sua centralità
domestica rinnovando la propria natura di mezzo di intrattenimento con
il web ( le cd "connected tv": estrema libertà di orari e di scelta e
perfetta aderenza alle esigenze del consumatore).
Una descrizione di fenomeni attuali e di nuovi scenari sostenuta
dall'opinione di artisti, professionisti del settore, docenti
universitari. Al di là delle ipotesi sul futuro, tutti concordi
nell'affermare che "ci troviamo davanti ad un'altra forma di sapere,
caratterizzata dalla velocità, dalla fluidità e dal decentramento".
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