La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

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Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

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Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

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romanzo di Gianni Zanata

giovedì 1 settembre 2011

Eleonora, il giudizio della storia

da Sardegna24
CULTURA

Eleonora, il giudizio della storia

eleonora
Donna senza tempo, leggendaria juighissa di Arborea. Da secoli oggetto di una iconografia ufficiale alternata a contorni romanzeschi, velati di mistero. Tra i frammenti di una vita avventurosa ed intensa il segno non comune di una regina popolare: Eleonora, giudicessa fiera e carismatica, capace di avocare a sé grande parte dell'isola con un moto repentino di orgogliosa autodeterminazione. Giovane nobildonna di origine iberica, corporatura esile e tempra dura come il diamante, baluardo contro la minaccia aragonese, nel solco tracciato da suo padre Mariano IV: quella che il letterato ottocentesco Carlo Cattaneo disegnava come “...la figura più splendida di donna che abbiano le storie italiane, non escluse quelle di Roma antica” era, soprattutto, una visionaria stratega del domani.

Una storia di infinito fascino letterario la sua che ha calamitato le attenzioni di romanzieri come Giuseppe Dessì , registi teatrali, studiosi: tra questi il medievalista Francesco Cesare Casula , secondo il quale nell'affidare Eleonora alla storia “... non stiamo parlando della protagonista di una storia mitologica locale, da fare conoscere agli alunni sardi”. Eleonora, quanta storia, quanto mito? Ora è una giornalista, Stefania De Michele , a raccontare con il recente romanzo storico L'arcano minore. Eleonora d'Arborea tra mito e realtà (Ethos editore, pp. 206, euro 15) - attualmente in tournèe in vari centri dell’isola - attraverso un appassionato e meticoloso lavoro di documentazione una storia emozionante come poche: «Una donna vera e non di carta - sintetizza efficacemente la giornalista - una figura poliedrica, madre, moglie e regnante in un momento storico peculiare come quello del medioevo in Sardegna». «C'era bisogno di questo libro - dice Giacomo Mameli che ne ha curato la prefazione – bello perché insolito, utile perché documentato come pochi altri. Racconta in forma inedita e coinvolgente il medioevo sardo che riconosceva alla donna un ruolo sociale e diritti civili pari a quelli degli uomini».

Eleonora, regina che affascina ogni penna, dei romanzieri e degli autori di teatro come Giuseppe Dessì, dei saggisti e dei critici letterari, e persino dei filologi come Giovanni Lupinu, curatore dell'edizione critica della Carta de Logu, con la collaborazione di Giovanni Strinna, pubblicata di recente da Alvure in coedizione con il Centro studi filologici sardi: “È la storia stessa della Carta de Logu dell'Arborea – spiega lo studioso – a dirci della sua importanza: si tratta di un codice legislativo che, promulgato da Mariano IV, successivamente, tra la fine degli anni '80 e i primissimi anni '90 del Trecento, conobbe una nuova stesura corretta e aggiornata a opera della giudicessa Eleonora, sua figlia. Possiamo considerarlo un testo di importanza primaria per comprendere la società di cui è espressione; al tempo stesso si tratta di un codice legislativo estremamente moderno, come mostra la sua lunga vigenza e l'attualità ancora ai giorni nostri di alcune sue prescrizioni, come quelle tese a evitare gli incendi. Il fatto di essere legata indicibilmente alla Carta de Logu, nel cui proemio Eleonora è espressamente nominata, unitamente alla straordinaria modernità di questo codice legislativo (si pensi alle norme sulla tutela della donna, o alla mitezza delle pene in rapporto al periodo storico), le hanno procurato – conclude – la fama di legislatrice illuminata”.

In molti si sono innamorati della parabola umana di Eleonora: tra le svariate ricostruzioni Eleonora Regina del Regno d'Arborea dello stesso Casula e la Vita di Eleonora d'Arborea – principessa medioevale di Sardegna, di Bianca Pitzorno. A teatro il già citato testo di Giuseppe Dessì (sua la celebre frase “i più grandi uomini della Sardegna sono due donne: Eleonora d'Arborea e Grazia Deledda”) è stato interpretato tra gli altri da Ambra Pintore che ha vestito i panni della giudicessa nel 2002, mentre quest'estate Gianluca Medas e Andrea Congia stanno portando in scena lo spettacolo “Eleonora d'Arborea”: narrazione in musica tra magia e mito. La giudicessa-eroina è presente anche nelle tavole a fumetti, in un libro dal titolo Il falco e la regina, edito da Taphros (2011, euro 5,90), sapientemente disegnato da Simone Sanna. E il cinema? Per la settima arte si annovera la nuova edizione di “Eleonora d'Arborea”, film di Salvatore Sardu uscito nel 1995 rielaborato di recente in digitale: nuovo montaggio e vari interventi grafici a cura di Andrea Sardu e sceneggiatura realizzata con lo scrittore nuorese Natalino Piras, e un'Eleonora impersonata da Rosalba Piras. Impossibile non ricordare la produzione diretta da Claver Salizzato, con Caterina Murino protagonista di una pellicola dimenticata di una pellicola dimenticata dalla distribuzione nazionale: la juighissa della Sardegna cinematografica è un falco che ancora attende di spiccare il volo.  
31 agosto 2011

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