La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

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romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

mercoledì 25 giugno 2014

Michel Foucault, una montagna di appunti e di diari finora inediti

da il manifesto

Michel Foucault, una montagna di appunti e di diari finora inediti

Michel Foucault. Cominciano ad essere resi pubblici 37mila fogli del filosofo francese
Autore di una delle opere pro­li­fe­ranti del XX secolo, come dimo­stra la pub­bli­ca­zione dei corsi tenuti al Col­lege de France dove ha occu­pato dal 1970 al 1984 la cat­te­dra di «Sto­ria dei sistemi del pen­siero», Michel Fou­cault cono­sce una vita­lità pres­soc­ché ine­sau­ri­bille che non ha smesso di for­nire sor­prese. Il filo­sofo che più di tutti ha inda­gato gli archivi grigi della sto­ria ha lasciato a sua volta un fondo immenso di tracce, appunti, «enun­ciati» come li ha defi­niti lui stesso ne L’archeologia del sapere stu­diati gra­zie all’uso quo­ti­diano delle biblio­te­che. Ad esem­pio la «Bn», la biblio­teca dell’Arsenale dove Fou­cault ha ela­bo­rato la tesi da cui in seguito ha tratto il suo primo grande libro, Sto­ria della fol­lia.
Nuove pro­ble­ma­ti­che e con­cetti sono apparsi nell’archivio acqui­sito dalla Biblio­teca Nazio­nale di Fran­cia. È com­po­sto da schede, mano­scritti, appunti, 37 mila fogli fino ad oggi con­ser­vati nel suo appar­ta­mento e sco­no­sciuti anche agli inter­preti di ogni nazio­na­lità che ne stanno stu­diando l’opera. Clas­si­fi­cato come «tesoro nazio­nale» nel 2012, que­sto archi­vio pro­mette nuove sco­perte, e inte­gra­zioni di un lavoro vivente che con­ti­nua nel tempo, come in un labo­ra­to­rio. 
La ricerca biblio­gra­fica, l’indagine delle fonti, sono parti fon­da­men­tali di un’attività filo­so­fica che non si è limi­tata alla com­po­si­zione di un solo libro. L’opera fou­cal­tiana è una galas­sia fatta di tas­selli infi­niti: inter­vi­ste, saggi sparsi, con­fe­renze negli Stati Uniti o in Bra­sile, arti­coli, inchie­ste, viaggi o inter­vi­ste. A tutto que­sto si aggiun­gono le schede e gli appunti del nuovo archi­vio, un fondo che com­prende la mag­gior parte dei suoi mano­scritti, dei corsi, delle con­fe­renze. Fon­da­men­tali con­si­de­rata la dimen­sione orale di que­sta atti­vità inquieta. Tra que­sti mate­riali ci sono altri ine­diti, come il dos­sier inti­to­lato Les Aveux de la chairche avrebbe dovuto essere il quarto volume della Sto­ria della ses­sua­lità. È spun­tato anche un dia­rio intel­let­tuale com­po­sto da 29 qua­derni a spi­rale che rac­col­gono le rifles­sioni su 35 anni di ricer­che.

L’acquisto del fondo è costato 3,8 milioni di euro alla Biblio­teca nazio­nale di Fran­cia. Per rea­liz­zare que­sta impresa il suo pre­si­dente Bruno Racine ha fatto appello ad un mece­nate pri­vato. Lo ha tro­vato in una società pri­vata di acqui­sto e ven­dita di mano­scritti. Si chiama Ari­sto­phil e il suo pre­si­dente fon­da­tore Gérard Lhé­ri­tier ha messo a dispo­si­zione 1,85 mil­lioni di euro per l’acquisto dei pre­ziosi archivi.
Com’è acca­duto per i fondi Guy Debord acqui­siti dalla Bnf, anche per quelli Fou­cault si pre­pa­rano mostre dove mostrare i manoscritti.

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