La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

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Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

venerdì 9 ottobre 2009

Corretto comportamento di Napolitano, cavaliere non approva

Napolitano Berlusconi

Silvio Berlusconi contro il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accusato di avere manovrato contro di lui per non far approvare il Lodo Alfano dalla Corte Costituzionale.

«Il presidente della Repubblica è stato eletto da una maggioranza di sinistra - ha detto Berlusconi al Gr1 -. Ha radici totali nella sua storia di sinistra e anche il suo ultimo atto di nomina di uno dei giudici della Corte Costituzionale dimostra da che parte stia».

Forse il Presidente del Consiglio immagina che tutti siano come lui che invita a cena i giudici della Consulta e nomina in incarichi di sottogoverno figli di altri.

Afferma poi che nessuno in Italia e’ super partes quando i suoi avvocati davanti alla Corte avevano affermato che il cavaliere e’ il primus super pares e che quindi le leggi sono uguali per tutti i cittadini ma non le sue applicazioni.

Il premier e’ cosi’ convinto di essere lo stato e di rappresentare in questo secolo il ‘’Re Sole’’ che anche nei documenti del PDL mischia affari privati a cose pubbliche.

Nel documento approvato al termine dell'ufficio di presidenza, il Pdl e’ detto: ‘’Per comprendere quello che sta avvenendo si deve aggiungere che la sinistra è diventata addirittura succube di poteri extrapolitici: da una parte, il superpartito di Repubblica e dall'altra parte un movimento violentemente giustizialista ed eversivo come quello rappresentato da Di Pietro’’. ‘’In concomitanza con questa prolungata e sistematica campagna di diffamazione e alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale, la decisione di un giudice monocratico del tribunale di Milano di condannare la Fininvest al risarcimento della cifra incredibile di 750 milioni di euro alla Cir, è apparsa non solo ingiusta e totalmente infondata, ma soprattutto come l'ennesimo tassello di un rigurgito di giustizialismo ad orologeria’’. Il mutamento di indirizzo della Corte ‘’oltre che una scelta politica si configura anche come violazione del principio di leale collaborazione tra gli organi costituzionali che ha avuto la conseguenza di sviare l'azione legislativa del Parlamento’’.. ‘’Il responso della Corte Costituzionale rischia di alterare nel tempo il corretto equilibrio fra i poteri dello Stato, i quali traggono tutti origine e legittimità dalla sovranità del popolo’’. ‘’Il cosiddetto Lodo Alfano infatti -ricorda l'ufficio di presidenza del Pdl - è stato approvato dal Parlamento della Repubblica seguendo pedissequamente quanto dettato nel 2004 proprio dalla Corte Costituzionale, così come a più riprese attestato dal capo dello Stato. Il mutamento di indirizzo della Corte, pertanto, oltre che una scelta politica si configura anche come violazione del principio di leale collaborazione tra gli organi costituzionali che ha avuto la conseguenza di sviare l'azione legislativa del Parlamento’’.

Ritengo che il Capo dello Stato, al quale e’ garantita la sua autonomia e liberta’, ha operato in modo ineccepibile nel rispetto del ruolo di garanzia che ricopre. Forse e’ bene che il cavaliere la smetta con questi toni, non vada avanti con questi attacchi a organi istituzionali. Il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, anche in questa occasione si e’ comportato da vero capo dello Stato e ha, come sempre, rappresentato l'unità nazionale, come stabilito dalla Costituzione italiana entrata in vigore il 1º gennaio 1948 (precisazione d’ obbligo perche’ il cavaliere e i suoi accoliti dimostrano di non conoscere la Costitruzione).

Al cavaliere che afferma di leggere di continuo l’ Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam ricordo (non solo a lui ma anche ai suoi accoliti) che il grande umanista olandese scriveva:

‘’Chi assume il potere supremo deve occuparsi degli affari pubblici, non dei propri interessi; deve pensare esclusivamente alla pubblica utilita’; non deve scostarsi neanche di un pollice dalle leggi; deve assicurarsi dell’ integrita’ di tutti i funzionari […] Ma se il principe, con la posizione che occupa, si scosta appena dalla retta via, subito la corruzione si diffonde’’.

Gia’.

Forse il cavaliere preferisce quella parte in cui la Follia dice:

‘’Ma ora, col mio aiuto, i principi se la spassano porgendo orecchio solo a chi sa dire cose gradevoli […] se mettono in vendita per trarne un utile magistrature e prefetture, se ogni giorno escogitano nuovi stratagemmi per alleggerire i cittadini delle loro sostanze, facendolo confluire nel loro tesoro privato […] e per conquistare comunque le simpatie popolari aggiungono qualche parola di adulazione. Dovete immaginare un uomo, come se ne vedono a volte, ignaro delle leggi, quasi nemico del pubblico bene, tutto preso dai suoi interessi privati, dedito ai piaceri, con una autentica avversione per la cultura, la liberta’ e la verita’, che non si cura minimamente della salvezza dello Stato, che adotta come unita’ di misura le proprie voglie e il proprio tornaconto. ’’

L’ Italia starebbe sicuramente meglio senza di lui": è la conclusione cui giunge l'editoriale del Financial Times di oggi dedicato a Berlusconi, nel quale invita gli alleati di governo del premier "a considerare l'ipotesi di scaricarlo"

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