La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

martedì 30 settembre 2008

Serena



Wednesday 1, October 2008


A double tanka




Occhi azzurri


Jeans larga camicia


Piacevolezza


Accenno di sorriso


Invitante Serena




Pelle d' oro


Eccitante visione


Impetuosa


Ghigno molto sinistro


Coltello postcoitale












The Daily Guru


Tuesday 30, September 2008


Imagine you are Infinite light flowing through an open window.

This is a much more accurate description of who you really are than believing yourself to be a tiny soul confined within afinite and limited body.

The Daily Guru


Monday 29, September 2008


Each of us has an ego with which our essential Identify is associated in space and time. But, this ego is not inherently evil or wicked. It is simply limited and, like any tool or a knife, it can serve a useful function, or it can cause great harm.
In its functional role, the ego allows us to walk and talk and hold down a job and pay our bills. In this sense, the ego and the sense of identity we hold about ourselves is like a coil with a bright light shining inside. The greater the illusion and the stronger the sense of false identity, the more tightly coiled the spring.
However, when we see through the illusion and the false sense of an independent andseparate self, the coil begins to relax and open up, and the light of Essence shines through as Presence -- naturally radiant, clear and bright.

lunedì 29 settembre 2008

Mowgli


Monday 29, September 2008



Baby Mowgli

Scandire le parole

Ti voglio bene

Corredo per abbraccio

Bene senza confini

domenica 28 settembre 2008

The Daily Guru


Sunday 28, September 2008


The strength and clarity of Presence vary in accord with the extent to which the illusory identity has dissolved. The less binding the illusion, the greater the clarity of Presence.

sabato 27 settembre 2008

The Daily Guru

Saturday 27, September 2008
Eventually life will strip everything away from us -- some of us sooner than others -- and if, in the empty space that remains Love still arises, then we can be assured that Love is what is Realbecause it survives when all else fades.

venerdì 26 settembre 2008

Meditazione



Mi sono ritirato nel Monastero di Ganden, sui monti di Wangbur , a un’ altezza di 3.800 metri, sulla riva meridionale del fiume Lhasa nella contea di Tagtse, non lontano da Lhasa.
Sotto di me i sei famosi templi di Gelugpa - un ramo del buddismo tibetano. Posto ideale per riflettere e meditare.
Non so quando ritornero’.
Puo’ darsi che ogni tanto grazie a connessioni satellitari pubblichi qualche post.




Meditate anche voi:




La vita/Anima e' come uno specchio nitido


Il corpo e' la polvere che lo ricopre.


Non si distingue la bellezza che e' in noi


Perche' siamo sotto la polvere.




Jalaludin Rumi


(Maestro Sufi)







…Cosi’ e’ se mi pare!

Stella Polare



Stella Polare


Guida volo silente


Fenicotteri


Chiarore argentea


Luna su ali rosa






giovedì 25 settembre 2008

Life Days



Pescara 23 settembre 2008.
Prima degli incontri importanti mille dubbi.
Paura di mancare all' appuntamento. Soprattutto.
Eccomi nella stazione di Pescara gia' alcune ore prima della partenza dell' Eurostar per Bari. Mi aspetta Roberta, una giovane, deliziosa, vanitosa, prepotente rivoluzionaria del web, la ''figlia'' acquisita da internet.
Mi piace guardare la gente. Immaginare e costruire storie in base ai loro comportamenti. La stazione e' il luogo ideale. Gente che arriva, che parte, che attende o accompagna persone. Varia ed interessante umanita'.
Quella donna che passeggia sul marciapiede del binario 1 attende sicuramente una persona. Guarda con ansia il tabellone degli arrivi. Si accerta che il treno atteso non sia in ritardo.
E' giovane, bella, bionda.
Chi aspettera'?
Un figlio, una figlia? E' improbabile per la sua eta', una trentina d' anni, che abbia figli che viaggino da soli. Attende la mamma, la nonna, altri famigliari?
Passeggia impaziente. Guarda intorno quasi temendo di essere riconosciuta.
Aspetta un uomo. Sicuramente.
Il marito? L' amante? Un incontro clandestino? Forse.
Dal treno proveniente da Ancona scende un uomo, giovane, all' incirca la stessa eta'. Ella gli va incontro. Un abbraccio un bacio casto sulle labbra, ma confidenza intima.
Si avviano verso l' uscita. Passo svelto.
Sicuramente un incontro d' amore. Clandestino o meno non importa.
Sono belli.
Una ragazza, molto giovane si dirige verso un uomo di mezz' eta'. Il babbo. Un abbraccio. Un ritorno a casa.
Le stazioni, come i bar, i caffe' e i ristoranti sono un posto formidabile per studiare le persone.
Quel nero con il suo borsone di mercanzia varia chissa' da dove verra'. Chi avra' lasciato nella sua terra, nella lontana Africa? Quali problemi lo avranno spinto a lasciare la sua patria? Esule per motivi politici? Probabilmente solo la necessita' di un lavoro. Emarginato in patria. Sfruttato ed emarginato qui da noi, in terra straniera.
Una coppia di ragazze, teneramente abbracciate, scendono dall' Intercity proveniente da Lecce. Sono felici. Forse tornano da una vacanza al sud. Si avviano all' uscita tenendosi per mano. Si guardano innamorate. Spariscono inghiottite dalle scale che dai binari portano al piano terra della stazione pescarese.
Nella sala d' attesa sul marciapiede dei binari 2 e 3 una coppia di fidanzati, diretti a Torino, parlano del loro prossimo matrimonio.
Un uomo in male arnese dorme su una panchina con la testa reclinata sulla spalla destra. Indosso uno sgualcito giubbotto in tela jeans, pantaloni rossi con l' orlo a fine gamba sfilacciato, sgualciti. Scarpe da tennis. Uno zaino accanto. Chi o cosa aspetta. E' li' perche' non ha una casa? La stazione e' il suo tetto? La panchina il suo letto?
Dorme.
Sogna? Che cosa?
Immagino che sogni una vita serena, tranquilla, una famiglia, dei figli.
Perche' avra' scelto di essere un senza casa? Non mi piace definirlo barbone. E' un termine dispregiativo. Sono sicuramente piu' gentili i termini inglese ''homeless'' (senza casa) e francese ''sans papiers'' (senza documenti). Non credo che sia da disprezzare un uomo che ha deciso di vivere ai margini della societa'. Meno che meno se vi e' stato costretto. Immagino che sia una sua scelta, non una costrizione. Forse e' piu' probabile quest' ultima ipotesi.
Non sono abituato a criticare. Quando mi viene voglia di criticare qualcuno mi ricordo che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che ho avuto io.
I miei pensieri, la mia immaginazione si interrompono. Sul binario 2 si e' fermato il mio Eurostar. Cerco la carrozza 5 e il posto 105.
Poco meno di tre ore conoscero' Roberta.
Di sicuro non saro' deluso.
Mi auguro che anche lei non sia delusa dal papa' in web.
Durante il viaggio leggo la mia posta elettronica, rispondo ai commenti ai miei post. Leggo ''Paura della matematica'', un libro di racconti di Peter Cameron, acquistato nella libreria Feltrinelli di Pescara.
Per lo piu' dormo.
Arrivo a Bari con trentacinque minuti di ritardo.
Roberta non e' ad attendermi sul marciapiede.
Mi avvio all' uscita di piazzale Aldo Moro.
Sono fuori. Guardo in giro. Mi sento chiamare per nome. E' lei.
L' abbraccio. Mi abbraccia. Due baci sulle guance.
Davanti a me una bella ragazza dall' aspetto dolce. Mi sembra leggermente intimidita dall' incontrare un vecchio signore. Forse e' una mia impressione.
E' veramente bella. Intelligente gia' lo sapevo. Mi avevano attirato i suoi post, i concetti esposti nel suo blog. Molto maturi e duri a bastonare senza pieta' le ingiustizie del e nel mondo. Mi colpisce molto questo contrasto tra la dolcezza che emana il suo viso e la forza delle cose che scrive.
Viso ovale, occhi dallo sguardo intenso, capelli neri raccolti in un a piccola coda.
Mi sembra, tanto e' delicata, una statuina in bisquit, in porcellana. A toccarla hai paura di romperla.
Stiamo insieme per un' ora poi l' accompagno al treno che la portera' a casa, a Terlizzi, in ora decente e sicura.

Bari 24 settembre 2008
Ore 9:30.
Piazzale Aldo Moro. Pioviggina.
Roberta mi guida per la citta'.
Camminiamo e ci raccontiamo.
Come al solito parlo di piu'.
Visite d' obbligo il lungomare, il porto, San Nicola, la citta' vecchia.
Piove.
In piazza dei Ferraresi ci sediamo sotto un ombrellone di Altstadt, un american bar. Ordiniamo due caffe'. Per lei anche un cornetto con la marmellata.
Davanti a noi un vaso di gigli bianchi. Dovro' scriverlo a ''Lliri blanc'', la mia amica blogger di Alghero, grande poetessa in lingua catalana.
Guardo Roberta e le dico che e' bella.
Dico che mi ricorda una statuina in bisquit. Si schermisce.
E' proprio molto dolce. Fragile.
Alla luce del giorno mi accorgo che il colore dei suoi occhi tende al verde.
Continuiamo a raccontarci.
Parlo dei miei figli, dei miei nipoti, della mia professione.
Lei si racconta a fondo. Mi fa grandi confidenze. Segreti che tengo nel mio cuore. Preziosi pensieri che saranno custoditi come in uno scrigno.
La guardo e la ringrazio per le cose che mi confida.
Sono momenti di intensa tenerezza.
Ci perdiamo per Bari in cerca del ristorante da lei scelto.
Lo troviamo. E' chiuso per lavori.
Giriamo ancora per le strade del centro. Siamo attirati da una vineria, ''La volpe e l' uva''. Per lei pennette ai funghi e salsiccia e patate arrosto. Per me cicoria e favette e patate al forno. Per tutt' e due un calice di ''Primitivo'', vendemmia 2006, un rosso, robusto, tannico, 14,5 gradi di sviluppo alcolico.
Continuano le nostre confidenze.
Le dico che mi piacerebbe molto se fosse veramente mia figlia. Aggiungo che va bene anche cosi'. Chissa' se si avrebbe poi una cosi' grande intimita' d' animo.
Fisso i suoi occhi mentre si racconta. Qualcosa cambia nel suo sguardo e capisco che vede la sua vita nel ricordo e nella confidenza.
Man mano che il suo narrare si dispiega talora il racconto sale scende come un sottomarino confuso e senza equipaggio che si tuffi nelle profondita' piu' buie per poi riemergere esuberante alla luce del giorno.
Ogni tanto mi tocca.
Sento per lei un legame istintivo, primitivo, storico.
Dice di conoscere bene Bari ma poi ci perdiamo per le vie della citta' fino a quando un uomo, da me interpellato, non ci da' la dritta buona per raggiungere la stazione.
Ottima ragazza, brava studentessa sempre in lotta con i professori, soprattutto con uno, bella, intelligente, ma scarso senso dell' orientamento. Se la incontrate, diffidate della sua guida. Fornitevi di una pianta della citta'. Non si puo' essere perfetti.

Bari 25 settembre 2008
Lascio la citta'.

Torno a casa.
Due giorni importanti. Indimenticabili. Estatici.
Conservero' questi momenti per molto tempo. Ritrovandoli, ricordero' queste ore passate con lei in modo esatto, come se le rivivessi. Saranno sempre presenti e vive.
Mi dice ''voglio dirti grazie per avermi regalato una delle più belle giornate della mia vita. Scapperei con te in ogni momento. Sei una persona meravigliosa e straordinaria! Grazie ancora! Di tutto.ti voglio bene paparino mio.
Roberta promette che la prossima estate verra' in Sardegna ospite del suo papa' in web.
Questa promessa mi da' un senso di vertigine.

domenica 21 settembre 2008

Certezza della vita




Mio essere
All' alba di due giorni
La nuova figlia
Certezza della vita
Autenticamente se'






sabato 20 settembre 2008

Sangue



Aria calda da


Asciugare, scottare


La lingua, dolce


Sapore sulla lama.


Sangue del suo ventre.

giovedì 18 settembre 2008

La vita




Vaghi suoni

Come di sogno,
subito svaniti.
Dalla gola
suoni bassi, inarticolati.
Emergere con lentezza
socchiudere gli occhi
assaliti dalla luce.
Davanti la finestra la collina bassa

circondata di alberi.

Rumore di foglie morte

che cadono

su una tavolozza di colori
accesi dal sole.

Una voce di donna canta

''Nobody I know could love me more than you,

you can give me so much love it seems untrue''.*

Aleggia una sensazione

piena di felicita'.

E' veramente bello.
Un giorno poderoso.

Sbalorditivo.

Un' ondata di luce sgargiante.

La vita!




* Nobody I Know, di J. Lennon-P. McCartney


Non Conosco Nessuno


Non conosco nessuno che possa amarmi piu' di te,

tu puoi darmi tanto amore che quasi non sembra vero.



mercoledì 17 settembre 2008

Tempo



Tempo


Terra di vita


Senso dell' eternita'


Quotidianita'


Scompiglio quotidiano


Il prima e il poi


Inquietante, spaesante, mutevole


Pieno di silenzi, di fremiti


di sapore dolce, insipido, aspro


Orologio dell' esistenza


Modalita' d' incontro


Essere ogni volta mio


Fermarlo nella notte


Prima che il sole si levi


Batta sotto le ali del gallo


Faccia giorno con un cielo di fuoco


Imprimerne il ricordo


Trattenerlo


Nel pensiero, nell' anima.





lunedì 15 settembre 2008

Eternita'



Fugace tempo

Esistenza umana


Eterno senso




Lliri aggiunge sul tema un intrigante aiku utilizzando il titolo di un romanzo di prossima uscita, grazie


TEMPO SCADUTO!


"PRESTAMI UNA VITA"


ETERNAMENTE





La sorellina Annarita Ruberto con grande efficacia scrive versi che ci fanno comprendere il mistero del tempo e dell' eternita', grazie


Restare sempre


Nella memoria altra


Eterna vita





Benvenuta Riri, versi misteriosi e dolci, non proprio un aiku, ma importanti per impreziosire il post


L'amaro indegno

mistero delle cose

a noi si mostra

pieno di dolcezza.





domenica 14 settembre 2008

Bango!

Chieti-Pescara - 11 settembre 2008

Sveglio da presto.
Come solito.
Poltrisco nel letto della camera dell’ albergo ‘’Garibaldi’’ di Chieti. Fingo di dormire, ma in realta’ le mie palpebre non sono veramente chiuse e riesco a vedere attraverso le tende della porta finestra gli alberi dell’ antistante piazza Garibaldi e la caserma Spinucci. Poi la luce del giorno.
Non resisto.
Devo alzarmi.
Sono in tensione.
Non capisco perche’.
All’ Universita’ non ho impegni particolari devo incontrare due professori, ma niente di piu’.
Non comprendo questa mia eccitazione.
Verso le 13 ho terminato i miei impegni.
Decido di chiamare Paolo, se e’ libero si potrebbe pranzare insieme a Pescara.
Non risponde. Il suo cellulare squilla a vuoto.
Rientro in albergo.
Ecco il perche’ della mia agitazione, eccitazione. Devo incontrare due giovani blogger pescaresi, Paolo e Sara.
All’ appuntamento manchera’ Roberta, la mia ‘’figlia’’ in web, di Bari, 21 anni, una blogger rivoluzionaria, ma perdutamente ‘’innamorata’’ di Andrew, un anoressico cantante Usa di non so quale gruppo (Cocchina lo so che e’ Andrew VanWyngarden e il gruppo si chiama MGMT -anche conosciuto come The Management- originario di New York, distretto di Brooklyn, composto anche da Ben Goldwasser). Pasionaria, ma deliziosa, vanitosa e prepotente. L’ ho lasciata nel web mentre prendeva a randellate un pover’ uomo che si era permesso di criticare un suo post, molto interessante, sulla condizione dei giovani.
Capisco la mia agitazione.
Ho organizzato da tempo questo incontro, ma ora sono pieno di dubbi.
Perche’ incontrare due giovani? Che cosa mi unisce a loro? Si’ siamo titolari di piu’ blog. Liberamente scriviamo i nostri pensieri. Leggo volentieri i contenuti dei loro post. Mi aiutano a conoscere i giovani. Giornalmente visito i loro blog. Non sempre lascio un commento.
Perche’ incontrarli?
Perche’ non incontrarli?
Mentre cerco di fare la scelta giusta, cioe vederli, conoscerli, squilla il mio cellulare: e’ Paolo. E’ giovane, ma la sua voce e’ quella di un ragazzetto. Se non sapessi che e’ alle soglie della laurea in ingegneria informatica, nell’ Universita’ della mia Ancona, direi che potrebbe avere l’ eta’ dei miei nipoti, Pier Francesco e Lorenzo, quasi quindicenni.
Appuntamento a Pescara verso le 16.
Alle 15 salgo nell’ autobus che mi portera’ a Pescara.
I dubbi si ripresentano.
Nei cartelloni pubblicitari a bordo strada leggo: Vai, non andare, Vai, non andare, Chi te lo fa fare, Bravo, sciocco, Bravo, sciocco, Fai bene, fai male.
Mi toglie da questi pensieri una vecchia signora diretta alle poste di Pescara per ritirare dei soldi. E’ di Chieti. Vive a Roma con un figlio, funzionario del Ministero della difesa, due lauree, fidanzato, ma non vuole sposarsi. L’ ha mandata a passare l’ estate a Chieti per allontanarla dal caldo romano e farla respirare. Forse per allontanarla da se’ per alcuni mesi e poter respirare. Mi chiede se sono sposato. Rispondo che lo sono stato quattro volte. Domanda perche’ sono finiti i matrimoni. Serio rispondo che ho ucciso tutte le mie mogli. Parlavano troppo dico.
Attacca bottone con una rumena insegnante di musica, che per tre mesi ha fatto la badante a un novantenne teatino.
Ogni tanto mi rivolge uno sguardo preoccupato. Si rincuora quando scende e Capisce che io non la seguo.
Capolinea. Il bus si ferma sul piazzale antistante la megastazione di Pescara, una grande costruzione tutta vetri.
Scendo.
Chiamo Paolo al cellulare. Gli dico che lo aspettero’ davanti al palazzotto sede dell’ Unicef.
Lo riconosco immediatamente. Inconfondibile il suo ciuffo dei capelli e lo sguardo. Tale e quale come lo immaginavo nonostante la foto nel suo blog faccia vedere un piccola parte del suo viso. Ritengo che mi abbia individuato subito tramite la foto nel mio blog. Anche lui mi ha riconosciuto per il pelato taglio dei capelli, che fa di me la testa piu’ lucida del giornalismo sardo.
Paolo e’ veramente giovane, mostra molti meno anni dei suoi 25. E’ tale e quale i contenuti dei suoi post: serio, posato, intelligente.
Immediata simpatia.
Un bang per me.
Bango!
Un incontro fantastico.
Andiamo verso il centro della citta’ alla ricerca di una caffe’ dove aspettare Sara. Da prima donna attende che i riflettori della ribalta siano tutti per lei.
Parliamo.
Parliamo?
A dire il vero parlo solo io.
Mi succede quando mi trovo a mio agio.
Paolo chiama al cellulare Sara.
Appuntamento davanti la libreria Feltrinelli, nel centro storico della citta’, nel corso Umberto, che collega la stazione al mare.





















La individuo mentre sorridente si avvicina a noi.
Bella ragazza, viso dolce, begli occhi, aspetto intelligente.
Sta un po’ sulle sue. Forse la frena la mia eta’. La sua educazione la porterebbe a darmi del lei. Usa il tu. Meno male. Mi fa tenerezza.
Ci sediamo da Camplone, uno dei piu’ conosciuti caffe’ della citta’, nel corso Umberto, poco distante da piazza Primo Maggio, dove c’ e’ la famosa nave di Cascella.
Mi interesso ai loro sogni, ai loro desideri, al loro futuro.
Dimostrano di avere idee chiare. Sono ottimi giovani. Sono cosi’ come si mostrano nei loro blog. Seri, intelligenti.
Sono autenticamente se stessi.
Bango.
Un incontro fantastico.
Su molte cose le vediamo alla stessa maniera.
Questo mi fa molto piacere. Non perche’ loro abbiano pensieri da vecchio, ma perche’ io adulto mi trovo in linea con i giovani.
Parlo molto.
Un difetto. Lo riconosco. E’ la reazione al fatto che sono a mio agio. Miglior compagnia non avrei potuto avere in questo pomeriggio di settembre.
Questo incontro e’ veramente eccitante.
Due ore magnifiche.
Mi accompagnano alla stazione degli autobus.
Ci lasciamo con l’ impegno di rivederci.
Promettono di venirmi a fare il tifo per me a meta’ novembre.
Mi fa tremendamente piacere la loro idea, ma faro’ di tutto per dribblare la loro iniziativa. Sono un gran chiacchierone, e’ vero, ma sono sempre in imbarazzo davanti a manifestazioni d’ affetto. In alcuni momenti della mia vita preferisco essere solo.
La festa dopo. Lo prometto ragazzi.

…Cosi’ e’ se mi pare!

sabato 13 settembre 2008

Urlo




Silenti nubi



Nere, gravide pioggia



Settembre urlo








La sorellina Annarita Ruberto invia questo aiku che impreziosisce il mio post



Settembre vento

Grevi gocce sospese

Pianto lontano



Un altro aiku sul tema e' inviato da Lliri, che sa cogliere con grande intensita' l' Urlo settembrino

MIO SETTEMBRE

MESE TANTO AMATO

URLO COMMOSSA

venerdì 12 settembre 2008

Prestami una vita, romanzo di Gianni Zanata




PRESTAMI UNA VITA

Autore Gianni Zanata
Titolo Prestami una vita

Collana Legenda metropolitana
Formato 106 x 178 x 10
ISBN 978-88-901448-5-1
Pagine 288
Prezzo € 14,50


Il libro:

Quante vite ci occorrono per imparare dai nostri errori? O, se preferite, quanti errori ci vogliono per imparare a vivere? Duilio Settembrini, inquieto musicista di una rock-band in crisi di identità, spende buona parte della propria, di vita, nel tentativo di attribuirle un senso, un ordine soddisfacente, di colmare il vuoto dal quale si sente avvolto. Con esiti risibili, peraltro. Vita disordinata la sua, irrimediabilmente e non in senso metaforico, quantomeno non solo. L’appartamento che divide con Teresa, che, tanto per essere chiari fin da subito, è lesbica e intrattiene con il suo coinquilino una profonda ma bizzosa amicizia, ne è lo specchio fedele. Trovare qualsiasi cosa là dentro corrisponde a una scommessa dall’esito scontato come una puntata al gioco delle tre carte. L’ultimo litigio tra i due si consuma a causa di un vinile di Neil Young, resosi improvvisamente e ostinatamente irreperibile. La porta quel giorno sbatté violenta alle spalle di Teresa.
Solo, la testa persa dietro a ricordi lontani, nel caldo afoso di un pomeriggio di inizio estate, Duilio udì squillare il telefono. Uno sconosciuto, dall’altro capo, bussò alla sua vita: ne aveva una seconda da offrirgli in prestito.
Questo romanzo colpisce e rapisce per le sorprendenti capacità narrative evidenziate da Zanata. Arguzia e ironia, sapientemente dosate, condiscono una storia che appassiona.

L’autore:

Gianni Zanata è nato a Cagliari, classe millenovecentosessantadue. Giornalista professionista, scrittore perseguitato dai dubbi, chitarrista appassionato di blues. Gli esordi musicali risalgono alla fine degli anni settanta in piccole e sconosciute rock band. Le prime esperienze lavorative agli inizi degli anni ottanta a Radio Alter e Radio Studio 96. Quindi la tv: notiziari, reportage, inchieste, documentari, rubriche di spettacoli, cultura e musica. Prestami una vita è il suo primo romanzo.

IL BELLO DEI DEBUTTANTI:
EDIZIONIREBUS A “PAROLE NEL TEMPO” 2008
La Edizionirebus di La Spezia per la prima volta partecipa alla mostra - mercato “Parole nel Tempo” che si svolgerà presso il Castello di Belgioioso (PV) il 27 e 28 Settembre 2008. La mostra, giunta al suo diciottesimo anno, costituisce ormai un vero e proprio punto di riferimento per la piccola editoria di qualità e non poteva, quindi, che rappresentare un appuntamento irrinunciabile per la casa editrice.
Durante la due giorni saranno presentati quattro nuovi volumi, di cui tre romanzi di autori esordienti:
- Polp Fiction, di Massimo “Polpo” Neriotti, Susanna Raule e Armando Rossi.
Fumetto dedicato a chi ha l’enduro nel sangue, ispirato alle avventure motociclistiche dell’ormai famoso “Polpo” e della sua mitica “Bombarda”. Sabato 27 Settembre ore 18,00 Sala B, primo piano.
- Low Cost, Torino – Dublino sola andata di Mauro Fiorio Plà.
Un trentenne italiano, laureato e di buona famiglia, si trasferisce a Dublino per cercare lavoro e si ritrova tra situazioni imbarazzanti, menzogne tipicamente italiane e fiumi di Guinnes.
Prestami una vita,
di Gianni Zanata
Come Pirandello insegna, quando la propria vita non è quella che vorremmo può darsi che ci venga data l’opportunità di viverne una seconda.
Benvenuti a Valleaurora,
di Veronica Pollini
Un terribile destino unisce gli abitanti di un minuscolo paese di montagna. Un romanzo ispirato a storie realmente accadute, di cui nessuno osa parlare. Domenica 28 Settembre ore 14,00 Sala B, primo piano.
Gli autori saranno lieti di incontrare i lettori, oltre che nel corso delle presentazioni ufficiali, anche presso il nostro stand (19/A al piano terra).

Per la Redazione: le immagini delle copertine, inviti per la fiera e copie gratuite dei libri sono disponibili su richiesta. E’ possibile intervistare gli autori previo appuntamento telefonico.

EDIZIONIREBUS

UN NUOVO PROGETTO EDITORIALE CHE INVESTE NEL FUTURO


Volete sapere chi siamo? Siamo un gruppo di persone che lavorano insieme in una città sul mare. Un gruppo di lavoro che, come tutti, ha obiettivi, scadenze, doveri. Ogni tanto, però, ci piace guardare oltre tutto ciò che serve per sopravvivere e ci concediamo di sognare un po’.
Grazie a persone sognatrici come noi e, soprattutto, grazie ai loro manoscritti cerchiamo di costruire un mondo in cui non abbiano sempre ragione i pirati, i banditi, i pesci più grossi. Crediamo che nel mare ci sia spazio per tutti e che coloro che amano leggere abbiano voglia di qualcosa di nuovo, senza dover sempre sottostare al volere dei grandi Gruppi Editoriali. Si trovano sempre i soliti autori e i soliti titoli in libreria, sugli scaffali degli ipermercati e alle Poste, ma a noi poco importa. Perché per fortuna adesso ci sono altre vie, altri mezzi (Internet ad esempio) e d’ora in poi saranno i lettori a comandare, a scegliere cosa leggere.
Noi pubblichiamo opere di autori esordienti che hanno qualcosa di importante o, semplicemente, di bello da dire senza alcuna spesa per l'autore (neanche sotto forma di obbligo di acquisto di un certo numero di copie).
Facendo questo, abbiamo la speranza di regalare di volta in volta una riflessione, uno spunto, o anche solamente un sorriso ai nostri lettori.

giovedì 11 settembre 2008

Sognare


Svogliato vento

Languidamente ozio

Nella frescura

Soffiare godurioso

Sbarazzino sognare

mercoledì 10 settembre 2008

Amori



Amori, alte


Delizie, passioni e


sensualita'


KoChav, Hannah, Athijn


Lame nei teneri ventri

martedì 9 settembre 2008

Free




To be joined



The same one empty space



Selfless and free







Oh, now my blog is international, that is the poem by my sister Annarita Ruberto, the same one subject: heat, emotion and pathos of human life, many thanks


To have a dream


Freedom, peace,love,truth


Free in the space of soul



Lliri suggest us to listen

FREE WISHING WELL

in

http://it.youtube.com/watch?v=eKy_puDDnRk

Estate



Influenzante


Comportamento della


Estate nostra


lunedì 8 settembre 2008

Tango




Sensuale tango



Lampadina mille watt



Cena follia







Naturalmente Lliri, il tango e' nostro, e' un gran onore e piacere ospitare il tuo aiku


TANGO DANZATO

DI CALDO RITMO FOLLE,

CUORI TURBATI


Il Tempo del tango ha avvinto anche la ''sorellina'' Annarita Ruberto, ecco il suo ''piccante'' aiku


Corpi due soli
Avvinghiati,vibranti

Vitale tango




Tempo


Lenta diegesi

Continuata pausa

Fuggito tempo