La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava

La quercia e la rosa, di Ludovica De Nava
Storia di un amore importante di Grazia Deledda con lettere autografe. Romanzo di Ludovica De Nava

IN TERRITORIO NEMICO

IN TERRITORIO NEMICO
Romanzo storico sulla Resistenza di Pier Luigi Zanata e altri 114 scrittori - metodo Scrittura Industriale Collettiva

Dettagli di un sorriso

Dettagli di un sorriso
romanzo di Gianni Zanata

Il calcio dell' Asino

Il calcio dell' Asino
Il calcio dell’Asino. Il calvario di un giornale ribelle (1892-1925) e del suo direttore Giovanni de Nava (Giva)

NON STO TANTO MALE

NON STO TANTO MALE
romanzo di Gianni Zanata

sabato 17 gennaio 2015

La buona vita dove tutti possono lavorare

da il manifesto
CULTURA

La buona vita dove tutti possono lavorare

Saggi. «E la borsa e la vita», un libro di Marco Craviolatti per Ediesse

‘’E la borsa e la vita» è il titolo del bel libro di Marco Cra­vio­latti, edito da Ediesse (euro 14), con pre­fa­zione di Ste­fano Fas­sina. Senza mai cedere alla reto­rica e con un’importante docu­men­ta­zione a soste­gno delle sue tesi che non appe­san­ti­sce la let­tura ne bana­lizza l’analisi, Cra­vio­latti sostiene la pra­ti­ca­bi­lità di un’alternativa reale alla can­cel­la­zione dei diritti, alla subor­di­na­zione dei lavo­ra­tori e disoc­cu­pati al capi­tale, alla mor­ti­fi­ca­zione delle esi­stenze per l’ansia neo­li­be­ri­sta della glo­ba­liz­za­zione con­tem­po­ra­nea. Il suo sot­to­ti­tolo indica subito la dire­zione: «distri­buire e ridurre il tempo: oriz­zonte di giu­sti­zia e di benes­sere». Lavo­rare meno, per lavo­rare meglio e tutti.
Sono descritti quat­tro ottimi motivi per ridurre gli orari di lavoro. In pri­mis si trat­te­rebbe di uno stru­mento di distri­bu­zione della domanda di lavoro, soprat­tutto se scarsa. L’autore ricorda che si tratta di poli­ti­che già spe­ri­men­tate in altri paesi euro­pei e con ottimi risul­tati, non­ché in Ita­lia coi «vec­chi» con­tratti di soli­da­rietà.
La coniu­ga­zione di inve­sti­menti pub­blici per l’occupazione, magari a par­tire dalla messa in sicu­rezza del ter­ri­to­rio, vera grande opera utile del paese, insieme alla redi­stri­bu­zione del lavoro, può sop­pe­rire alla rela­tiva scar­sità di risorse eco­no­mi­che da impiegare.
In que­sta dire­zione si muove la seconda ragione. La ridu­zione di ora­rio inci­de­rebbe sul rap­porto tra capi­tale e lavoro, «resti­tuendo — scrive Cra­vio­latti — ai lavo­ra­tori una quota dell’enorme cre­scita di pro­dut­ti­vità avve­nuta negli ultimi quarant’anni». In que­sto caso i van­taggi sono sem­pre andati in favore della ren­dita e dei pro­fitti da capi­tale, cre­sciuti più dei salari.
Per inver­tire que­sta dire­zione è neces­sa­rio, secondo l’autore, fare cre­scere i salari reali e/o ridurre gli orari di lavoro a ten­den­ziale parità di sala­rio. Un’ulteriore ragione riguarda i bene­fici anche per le imprese. La ridu­zione ora­ria miglio­re­rebbe l’efficienza e la pro­dut­ti­vità del lavoro incen­ti­vando la con­cor­renza fon­data sull’innovazione e sulle com­pe­tenze pro­fes­sio­nali, in alter­na­tiva al feroce con­te­ni­mento dei costi produttivi.
La quarta e ultima ragione con­si­ste­rebbe nell’impatto posi­tivo nella vita indi­vi­duale e sociale, limi­tando l’alienazione e libe­rando risorse indi­vi­duali e col­let­tive in favore dello svi­luppo della per­sona, della par­te­ci­pa­zione sociale, dello scam­bio non monetario.
Una pro­po­sta di senso, qua­li­fi­cata, che indica una dire­zione diversa rispetto a quella attuale, dove non vince solo e sem­pre il capi­tale, come in una par­tita a carte con il baro, il con­flitto ha un ruolo sociale e non è deru­bri­cato a resi­duo ideo­lo­gico e la for­bice tra ric­chi e poveri dimi­nui­sce miglio­rando pro­dut­ti­vità, diritti, giu­sti­zia, ugua­glianza. Un mode­rato rifor­mi­smo è suf­fi­ciente per avviarla, è scritto nella sua intro­du­zione, men­tre gli esiti potreb­bero essere una radi­cale tra­sfor­ma­zione dei modelli di pro­du­zione e di consumo.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.